C'era una volta una bambina che si chiamava Cecilia. Il papà
e la mamma della bambina lavoravano tanto. La loro era una bella famiglia e
vivevano felici. Mancava solo una cosa, ma Cecilia non se ne era mai accorta.
Un giorno, quando aveva nove anni, andò per la prima volta a dormire a casa della sua amica Adele.
Quando fu ora di dormire, la mamma di Adele rimboccò loro le coperte e diede a ognuna il bacio della buonanotte.
"Ti voglio bene!" disse la mamma ad Adele.
"Anch'io!" sussurrò la bambina.
Cecilia era così sconvolta che non riuscì a chiudere occhio. Nessuno le aveva mai dato il bacio della buonanotte o le aveva detto di volerle bene. Rimase sveglia tutta la notte, pensando e ripensando: "È così che dovrebbe essere".
Quando tornò a casa, non salutò i genitori e corse in camera sua. Li odiava. Perché non l'avevano mai baciata? Perché non l'abbracciavano e non le dicevano che le volevano bene? Forse non gliene volevano?
Cecilia pianse fino ad addormentarsi e rimase arrabbiata per diversi giorni. Alla fine decise di scappare di casa.
Preparò il suo zainetto, ma non sapeva dove andare! Era bloccata per sempre con i genitori più freddi e peggiori del mondo. All'improvviso, trovò una soluzione.
Andò dritta da sua madre e le stampò un bacio sulla guancia: "Ti voglio bene!".
Poi corse dal papà e lo abbracciò: "Buonanotte papà", disse, "ti voglio bene!".
Quindi andò a letto, lasciando i genitori ammutoliti in cucina.
Il mattino seguente, quando scese per colazione, diede un bacio alla mamma e uno al papà.
Alla fermata dell'autobus si sollevò in punta di piedi e diede ancora un bacio alla mamma: "Ciao, mamma. Ti voglio bene!".
Cecilia andò avanti così giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese.
A volte, i suoi genitori si scostavano, rigidi e impacciati. A volte ne ridevano. Ma Cecilia non smise.
Aveva il suo piano e lo seguiva alla lettera.
Poi, una sera, dimenticò di dare il bacio alla mamma prima di andare a letto. Poco dopo, la porta della sua camera si aprì e sua madre entrò.
"Allora, dov'è il mio bacio?" chiese, fingendo di essere contrariata.
Cecilia si sollevò a sedere: "Oh, l'avevo scordato!".
La baciò e poi: "Ti voglio bene, mamma!".
Quindi tornò a coricarsi e chiuse gli occhi. Ma la mamma rimase lì e alla fine disse: "Anch'io ti voglio bene!".
Poi si chinò e baciò Cecilia proprio sulla guancia. Poi aggiunse con finta severità:
"E non ti dimenticare più di darmi il bacio della buonanotte!".
Cecilia rise e promise: "No mamma, non succederà più!".
Oggi, qualcuno sta aspettando il "suo" bacio. Da te.
Un giorno, quando aveva nove anni, andò per la prima volta a dormire a casa della sua amica Adele.
Quando fu ora di dormire, la mamma di Adele rimboccò loro le coperte e diede a ognuna il bacio della buonanotte.
"Ti voglio bene!" disse la mamma ad Adele.
"Anch'io!" sussurrò la bambina.
Cecilia era così sconvolta che non riuscì a chiudere occhio. Nessuno le aveva mai dato il bacio della buonanotte o le aveva detto di volerle bene. Rimase sveglia tutta la notte, pensando e ripensando: "È così che dovrebbe essere".
Quando tornò a casa, non salutò i genitori e corse in camera sua. Li odiava. Perché non l'avevano mai baciata? Perché non l'abbracciavano e non le dicevano che le volevano bene? Forse non gliene volevano?
Cecilia pianse fino ad addormentarsi e rimase arrabbiata per diversi giorni. Alla fine decise di scappare di casa.
Preparò il suo zainetto, ma non sapeva dove andare! Era bloccata per sempre con i genitori più freddi e peggiori del mondo. All'improvviso, trovò una soluzione.
Andò dritta da sua madre e le stampò un bacio sulla guancia: "Ti voglio bene!".
Poi corse dal papà e lo abbracciò: "Buonanotte papà", disse, "ti voglio bene!".
Quindi andò a letto, lasciando i genitori ammutoliti in cucina.
Il mattino seguente, quando scese per colazione, diede un bacio alla mamma e uno al papà.
Alla fermata dell'autobus si sollevò in punta di piedi e diede ancora un bacio alla mamma: "Ciao, mamma. Ti voglio bene!".
Cecilia andò avanti così giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese.
A volte, i suoi genitori si scostavano, rigidi e impacciati. A volte ne ridevano. Ma Cecilia non smise.
Aveva il suo piano e lo seguiva alla lettera.
Poi, una sera, dimenticò di dare il bacio alla mamma prima di andare a letto. Poco dopo, la porta della sua camera si aprì e sua madre entrò.
"Allora, dov'è il mio bacio?" chiese, fingendo di essere contrariata.
Cecilia si sollevò a sedere: "Oh, l'avevo scordato!".
La baciò e poi: "Ti voglio bene, mamma!".
Quindi tornò a coricarsi e chiuse gli occhi. Ma la mamma rimase lì e alla fine disse: "Anch'io ti voglio bene!".
Poi si chinò e baciò Cecilia proprio sulla guancia. Poi aggiunse con finta severità:
"E non ti dimenticare più di darmi il bacio della buonanotte!".
Cecilia rise e promise: "No mamma, non succederà più!".
Oggi, qualcuno sta aspettando il "suo" bacio. Da te.