venerdì 28 giugno 2013

I 7 CIBI BRUCIA GRASSI PER DIMAGRIRE SENZA DIETA



Esistono dei cibi che se consumati quotidianamente, possono favorire il dimagrimento e possono bruciare calorie fino al 30% in più di un qualsiasi altro alimento! Ma vediamo adesso quali sono questi cibi con potere dimagrante:


ACQUA E LIMONE. Semplicemente. Uno studio californiano condotto su 240 donne afferma che è possibile perdere più di un chilo sostituendo bevande dolci e gasate con semplice acqua. Il peso scende ancora un po` se si bevono più di quattro bicchieri al giorno. Il limone aiuta a controllare il grado di acidità nel sangue.


BARRETTE DI MUESLI. Le papille gustative non faranno la "ola", ma le donne che mangiano barrette ricche di fibre brucerebbero fino al doppio dei grassi.


SEMI DI LINO. Sono ricchi di fibre e grassi "buoni" che stabilizzano la quantità di zuccheri nel sangue. Secondo alcune ricerche limiterebbero i cambiamenti ormonali perché ricchi di estrogeni. I semi di lino sono facilmente digeribili. Da sperimentare con l`insalata.


NOCI. Permettono di sgranocchiare senza sensi di colpa perché ricche di omega-3 e, secondo una ricerca australiana, mangiarne 8-10 al giorno e associate a una dieta equilibrata aiuterebbero a perdere peso e grassi in eccesso.


SALSA PICCANTE. I condimenti "hot" brucerebbero non solo il palato ma anche i grassi. In una ricerca australiana condotta su 36 uomini e donne, il livello di insulina, legato, dicono i ricercatori, all`accumulo di grasso calerebbe del 32%.


CANNELLA. Per noi italiani è un sacrilegio, ma usata nel caffè al posto dello zucchero può far  perdere fino a un chilo in un anno, senza fare altro. Mezzo cucchiaino di cannella farebbe calare il colesterolo e i trigliceridi.


SALMONE. Sarà lo sforzo per risalire la corrente, ma questo pesce è un concentrato di vitamina D e calcio. Entrambi sarebbero, secondo uno studio condotto su 36 mila donne, utili a controllare il peso durante la menopausa. Se il salmone non vi aggrada, sostituite con tonno o sardine.

martedì 25 giugno 2013

STRAZIANTE VIDEO: cane che aiuta un altro cane ferito mettendolo in salvo, anche a rischio della propria vita. Una lezione di vita per noi umani.


TORINO: INTERA FAMIGLIA IN COMA DOPO AVER MANGIATO UN’ INSALATA KILLER COLTIVATA DALLA NONNA SUL BALCONE


Atropa belladonna

Una famiglia torinese, nonni, madre e figlio, soccorsi dal 118, avevano mangiato alcune foglie di una pianta tossica, presumibilmente belladonna, che la nonna coltivava sul balcone di casa credendola insalata, e sono rimasti avvelenati. Sono tutti in gravi condizioni e in coma. In particolare, il nipote di 11 anni è stato ricoverato in rianimazione al Regina Margherita in condizioni molto gravi, è intubato e in coma farmacologico. La madre di 46 anni è alle Molinette in rianimazione, anche lei in gravissime condizioni.
La nonna, 66 anni, che avrebbe servito l'insalata tossica, e il compagno di 65 anni sono stati portati all'ospedale Mauriziano, entrambi sedati. La prognosi è riservata, ma i medici si dicono ottimisti sulle loro condizioni. Le foglie della pianta tossica, a quanto si apprende, sarebbero state servite nella pasta. I carabinieri hanno sequestrato la pianta per farla analizzare.
 

lunedì 24 giugno 2013

RISCHIO CHIUSURA PAGINE FACEBOOK: IL GESTORE È PERSEGUIBILE PENALMENTE



Allarme nel mondo delle fanpage: l'amministratore è responsabile dei commenti di terzi, in via civile e penale.
Poche settimane fa una sentenza emessa dal Tribunale di Roma ha lanciato l'allarme in in tutto il web. Un blogger è stato condannato a un risarcimento di 20.000 euro di risarcimento a causa dei commenti offensivi presenti nelle sue pagine Facebook, pubblicati da terzi anonimi, ovvero i fan. Colui che pubblica i contenuti sarebbe dunque tutelato, il gestore della pagina no. Chi ha la disponibilità di un sito, blog o spazio su un social, diviene responsabile di qualsiasi frase ingiuriosa o ritenuta tale, scritta da altri soggetti, anche se anonimi.
Il gestore di una pagina Facebook, in altre parole, diviene una sorta di parafulmine, sia in via civile che in quella penale.
Come in qualsiasi altro ambito, una sentenza orientata verso una tale condanna, apre la porta ad una conseguente perseguibilità degli amministratori di blog e pagine Facebook che dovranno guardarsi le spalle dagli interventi quotidiani dei fan.
In questo clima di allarmismo, il gestore dovrebbe calarsi nei panni di censore e vigilante h24, alla stregua di un pompiere pronto a gettare acqua sul ogni principio di focolaio di discussione. Ma qui non ci sono eroi o vite da salvare. C'è solo una vittima: la libertà. 


Scritto da Luca Di Gregorio
Fonte: ILNUMEROZERO.COM


domenica 23 giugno 2013

ASSUMERE CANNELLA CON REGOLARITÀ AIUTA A COMBATTERE L’ALZHEIMER



Vi sono ben 7,7 milioni di nuovi casi ogni anno, ma grazie alla cannella tutto questo potrebbe finire presto. Avete capito bene: la cannella potrà essere utilizzata per curare questa patologia. Siamo arrivati a un punto di svolta per quanto riguarda l’Alzheimer, una malattia che come ben saprete è davvero grave ed ancora incurabile.
La cannella non è altro che una spezia da cucina, e secondo due scienziati di nome Roshni George e Donald Graves, che operano all’Università della California, due dei composti che si trovano, ovvero il cinnamaldehyde e l’epicatechina, sarebbero utili per prevenire il degeneramento delle cellule cerebrali, e di conseguenza lo sviluppo della malattia.
Il principale responsabile dell’Alzheimer è una proteina di nome tau, che durante l’aggregazione si ammassa e fa sì che si formino delle fibre insolubili nel neurone. Ma il cinnamaldehyde previene la formazione di questi nodi: si tratta di un passo fondamentale, per la ricerca contro questa malattia.
Non ci resta dunque che sperare che grazie a un po’ di cannella non bisognerà più preoccuparsi di questa malattia.

sabato 22 giugno 2013

IL MEDICO, IL PADRE E LE PRIORITÀ DELLA VITA… una bellissima e commovente lezione di vita, leggetela...



Un medico è entrato in ospedale subito dopo essere stato chiamato urgentemente alla chirurgia d’urgenza. Ha risposto alla chiamata non appena possibile, si è messo il camice ed è andato direttamente al blocco chirurgico. Davanti alla sala operatoria trova il padre del bambino che gli grida: “Perché è venuto così tardi, perché tutto questo tempo, non sa che la vita di mio figlio è in pericolo, non hai il senso di responsabilità?” Il dottore sorride e dice: “Mi dispiace, non ero in ospedale e sono arrivato velocemente per come ho potuto, dopo aver ricevuto la chiamata… Ed ora, vorrei che si calmasse in modo che io possa fare il mio lavoro!” “Devo stare calmo? Cosa succederebbe se suo figlio si trovasse in questo momento nei panni del mio bambino, starebbe tranquillo?” – Dice il padre arrabbiato. Il dottore sorride e risponde: “Noi medici non possiamo fare sempre miracoli! Ma stia tranquillo, comunque faremo tutto il possibile per suo figlio!” “Dare consigli quando non siamo in questione è così facile!” – mormora il padre. L’intervento dura qualche ora, alla fine esce dalla sala operatoria felice e dice al padre: “Grazie a Dio suo figlio è salvo!” e senza attendere la risposta del padre guarda l’orologio e va via di fretta mentre dice: “Se vuole sapere altro chieda all’infermiera!”. “Perché così arrogante? Non poteva aspettare qualche minuto e dirmi di più sullo stato di mio figlio? dice il padre all’infermiera. Infermiera con le lacrime al viso gli risponde: “Il figlio del dottore è morto ieri in un incidente stradale, e il medico era al funerale quando l’abbiamo chiamato per l’urgenza e ora che il suo bambino è fuori pericolo e sta bene, lui è corso a vedere la sepoltura di suo figlio!

LA RAGAZZA ALLERGICA ALLE PROPRIE LACRIME



Sono solo 35 al mondo le persone allergiche all’acqua, e Katie Dell, 26 anni, purtroppo è una di queste. Le sue lacrime le fanno veramente male, per non parlare di una doccia, la quale richiederebbe minimo due ore di cure. Stesso discorso per il sudore, o per la pioggia. Cosa accade nel momento in cui si bagna in un modo qualsiasi? La pelle le brucia terribilmente. Dunque, se piove, Katie non può nemmeno uscire.

Katie risiede a Flint, nel Galles del Nord. A causa della sua terribile allergia, ha dovuto licenziarsi dal suo lavoro di insegnante di danza, per le reazioni scatenate dal sudore. Ancora peggio per lei, però, è che non può neppure piangere. Non può guardare film tristi, per paura di versare lacrime.

A 16 anni, dopo un’operazione alle tonsille, comparvero i primi sintomi, proprio dopo aver preso la penicillina. I medici hanno parlato di alterazione di livello di istamina nel suo corpo. Da quel momento, si verificava una reazione cutanea ogni volta che si bagnava: ha provato a cambiare saponi, a cambiare alimentazione, ma non c’è stato nulla da fare. Solo due anni fa si è capito che si tratta di orticaria acquatica, alla quale purtroppo ancora non ci sono cure.

IL RAGAZZO CON I PELI SULL’OCCHIO



Una vicenda davvero incredibile, il cui protagonista è un ragazzo di soli 19 anni che ha avuto a che fare con una malattia davvero rarissima: come potete vedere dalla foto, il bulbo oculare destro dell’iraniano è stato colpito da una cisti, che ha dunque provocato la formazione di una peluria.

La cisti, come potete vedere, si trova proprio vicino alla pupilla, e come potrete immaginare ciò ha causato diversi problemi al ragazzo, sia per quanto riguarda la vista che per quanto riguarda la chiusura delle ciglia: ogni volta che le chiudeva, gli provocava un gran fastidio.

Ciò è stato causato da quello che viene definito un dermoide limbare, ovvero un tumore congenito, che provoca la nascita di ghiandole sudoripare, denti, o peli, proprio come nel caso di questo 19enne iraniano. Per fortuna, grazie all’intervento dei medici, che hanno operato chirurgicamente, la massa tumorale è stata rimossa.

Con essa, dunque, è stata rimossa anche la pallina di 5 mm di diametro. Il paziente si è dichiarato molto soddisfatto, ed ha confessato che prima di allora la vista e il battito delle ciglia erano per lui una vera e propria tortura.

TENERE IL PC SULLE GAMBE PUÒ ESSERE MOLTO PERICOLOSO



Una rivista scientifica  ha recentemente confermato che lavorare con un computer appoggiato sulle gambe in collegamento wi-fi può mettere a rischio la possibilità di diventare futuri papà

L’allarme è stato lanciato dalla rivista Fertility and Sterility dopo uno studio condotto sia negli Stati Uniti sia in Argentina, dove i riflettori sono stati puntati sulle radiazioni che vengono quotidianamente emesse dalle reti senza fili.

Nello studio sono stati presi in considerazione ben 29 uomini di fascia età c0mpresa tra i 26 e i 45 anni ai quali è stato prelevato dello sperma che poi è stato esposto per circa 4 ore a delle radiazioni wi-fi.

Alla fine dell’esperimento il 25 per cento dello sperma esposto al wi-fi aveva smesso di muoversi mentre il nove per cento aveva mostrato danni al Dna. In confronto solo il 14 per cento dei campioni tenuti lontani dal wi-fi aveva perso mobilità mentre i danni al Dna avevano riguardato solo il tre per cento dei campioni. Un test separato che ha preso in esame un laptop connesso a internet via cavo ha prodotto danni irrilevanti allo sperma.

La connessione wi-fi è ora nuovamente sotto discussione.

Una prudenza altamente giustificata secondo altri ricercatori: Allan Pacey, un esperto citato dalla Bbc, ha osservato che lo sperma usato nei campioni di laboratorio »è diverso da quello nel corpo prima dell’eiaculazione che a sua volta è protetto da altre cellule, tessuti e fluidi dell’organismo«. Secondo Pacey »è troppo presto per stabilire con certezza che dopo quattro ore di wi-fi un uomo rischia di restare sterile«. La scoperta tuttavia ha alimentato preoccupazioni sollevate da altri studi: ricercatori canadesi hanno messo di recente in allarme che le radiazioni prodotte dai telefoni cellulari hanno indebolito lo sperma in test di laboratorio.

SECONDO UNO STUDIO, PIÙ SI È INTELLIGENTI E PIÙ SI È SOGGETTI A DEPRESSIONE E ANSIA



Ad affermarlo è un recente studio, secondo il quale chi gode di una certa capacità intuitiva e ne usufruisce per curare delle persone con dei problemi, ed ha dunque l’opportunità di analizzare e comprendere appieno i loro problemi e le loro sofferenze, ha evidentemente una sensibilità maggiore, e ciò lo porta ad una consapevolezza dannosa proprio per se stesso.
In poche parole, venire a conoscenza di certe malattie e di certi sintomi, e comprenderne le cause, non è assolutamente positivo, soprattutto per alcuni soggetti. Se pensavate che alcune “cattive” abitudini, come quelle legate al mondo della droga, fossero caratteristiche da attribuire solo ai ceti più bassi, e dunque teoricamente meno acculturati, questo è stato ormai confutato.
Ciò che accomuna le grandi menti a quelle più volubili è la curiosità: grazie allo studio condotto da alcuni scienziati dell’Università di Toronto e del Mount Sinai Hospital, è stato finalmente compreso il legame tra la curiosità e l’intelligenza, che sarebbero legate proprio a livello molecolare da una proteina in una zona del cervello di cui finora non si sapeva proprio nulla. Tale proteina controllerebbe entrambi i caratteri umani.
Quindi, nonostante la cultura sia il fondamento della società, più si accresce il proprio quoziente intellettivo più vi è la possibilità di andare incontro a condizioni sfavorevoli quali la depressione e l’ansia.
È proprio per questo che tantissime persone intelligenti cadono nel mondo della tossicodipendenza, o in quello dell’alcol: secondo alcuni scienziati britannici, le persone intelligenti hanno una probabilità più alta di essere ubriachi, ad esempio, il sabato sera. Ecco, proprio qui si trova il nesso tra sofferenza e intelligenza.

DORMIRE SENZA VELI FA BENE ALLA SALUTE. POTENZIA GLI ORMONI ANTI-INVECCHIAMENTO



Un girovita più sottile, una più appagante vita di coppia e un equilibrio ormonale più solido. Sono questi in sintesi i benefici del dormire senza veli. Secondo gli esperti, dormire svestiti ha i suoi vantaggi.

Innanzitutto, dormire senza pigiama potenzia gli ormoni anti-invecchiamento. Quando dormiamo in un ambiente troppo caldo (con temperatura superiore ai 21°C) l’organismo interrompe il rilascio degli ormoni anti-invecchiamento, tra cui la melatonina. Il raffreddamento del corpo, al contrario, stimola la produzione di questo ormone che ci fa sentire più giovani e forti.

Se di notte fa troppo caldo inoltre non sarà nemmeno possibile bruciare i grassi. E naturalmente la linea ne risentirà. Dormire almeno 7-8 ore aiuta a bruciare calorie e controllare l’appetito. E dormire svestiti è ancora più vantaggioso per un corretto equilibrio ormonale.

Un altro degli ormoni particolarmente influenzato dalla temperatura corporea notturna è il cortisolo: se fa troppo caldo tendiamo a svegliarci durante la notte, quando il livello di cortisolo è ancora troppo alto. Ciò provoca stress, aumento dell’appetito e della pressione sanguigna e una diminuzione della libido. Libido che invece è favorita e alimentata quando si dorme senza veli accanto al partner: aumenta considerevolmente il livello dell’ormone ossitocina, molto importante soprattutto per la donna perché la aiuta a controllare e gestire lo stress.

giovedì 20 giugno 2013

Amare una persona è...




Averla senza possederla.
Dare il meglio di sé
senza pensare di ricevere.
Voler stare spesso con lei,
ma senza essere mossi dal bisogno
di alleviare la propria solitudine.
Temere di perderla,
ma senza essere gelosi.
Aver bisogno di lei,
ma senza dipendere.
Aiutarla, ma senza aspettarsi gratitudine.
Essere legati a lei,
pur essendo liberi.
Essere un tutt'uno con lei,
pur essendo se stessi.
Ma per riuscire in tutto ciò,
la cosa più importante da fare è...
accettarla così com'è,
senza pretendere che sia come si vorrebbe.



                                                                                  (Omar Falworth)

 

L’UOMO E LA FARFALLA.. bellissima lezione di vita, leggetela.




Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco.
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.
Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo.
La farfalla uscì immediatamente.
Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L’uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.
Non successe nulla! In quanto, la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate.
Non fu mai capace di volare.
Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare.
Era la forma con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.
A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.
Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo, saremmo limitati.
Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare.
Vivi la vita senza paura, affronta tutti gli ostacoli e dimostra che puoi superarli. 


RIVELAZIONE SHOCK: L’ATTORE JOHNNY DEPP DICHIARA DI ESSERE QUASI CIECO



Nessuno si aspettava che  l’attore Johnny Depp, facesse una tale rivelazione al giornale de The Sun. Ad un passo dall’uscita del film Lone Ranger, l’ex pirata più amato di sempre dichiara di essere quasi cieco. Con un matrimonio appena concluso con la collega Vanessa Paradis e un conto in banca come attore più pagato al mondo, l’attore ha voluto rendere nota la sua situazione: " Sono quasi cieco, come un pipistrello. Ho una visione davvero molto sfocata dell’occhio sinistro ed in più sono miope dal destro. E’ un problema dell’infanzia che poi è peggiorato. Se il personaggio che interpreto non porta gli occhiali, io non vedo nulla." E’ capitato per Jack Sparrow.
Siamo abituati a vederlo tenebroso con il capello sciolto e l'occhiale scuro ma pare che le lenti non rappresentino, per lui, solo un elemento iconografico.

UN ANGELO A QUATTRO ZAMPE



Ero vicino al tuo letto la scorsa notte. Ero venuto a dare un'occhiata.
Ho visto che stavi piangendo e non riuscivi a prendere sonno.
Ho uggiolato piano piano quando hai asciugato una lacrima dal tuo viso,
" Sono io, non ti ho lasciata, e' tutto a posto, sto bene, sono qui ".
Ero vicino a te a colazione, e ti ho guardata versare il caffè,
stavi pensando a quante volte le tue mani mi avevano accarezzato.
Ero con te nei negozi oggi, le tue braccia erano doloranti ,
ed io avrei voluto portare i tuoi pacchi, ma non ho potuto.
Ero con te oggi quando sei andata alla mia tomba,
te ne prendi cura con molto amore.
Voglio rassicurarti, io non sono là .
Ho camminato con te per la casa mentre cercavi le tue chiavi,
ti ho toccata con la zampa, ho sorriso e ti ho detto ."Sono io".
Sembravi molto stanca e triste seduta su quella sedia,
ed io ho cercato con tutte le mie forze di farti sentire che ero li', vicino a te.
Per me e' possibile starti così vicino, sempre,
e dirti :" Non me ne sono mai andato ".
Eri seduta tranquilla, poi hai sorriso, penso che tu sapessi....
che, nella quiete della sera, io ero molto vicino a te.
Il giorno e' finito..., sorrido e ti guardo sbadigliare,
e ti dico :" Buonanotte, che il Signore ti benedica, ci vediamo domattina ".
E quando arriverà il momento in cui tu attraverserai il breve spazio che ci divide,
io ti correrò incontro per darti il benvenuto, e resteremo fianco a fianco.
Ho molte cose da mostrarti, e ci sono molte cose da vedere per te.
Sii paziente, arriva fino alla fine del tuo viaggio... e poi vieni a casa, vieni da me!



domenica 16 giugno 2013

ANZIANA 80ENNE RUBA PANE E CARNE PER FAME. CONDANNATA A 3 MESI DI GALERA

Due mesi e venti giorni di galera per un’anziana donna colpevole di furto. E’ stata denunciata, processata e condannata per aver rubato generi alimentari: pane, biscotti, carne e una bottiglia di limoncello. Un bottino del valore complessivo di venti euro. La donna, 80 anni, vedova, ex segretaria d’azienda, è stata accusata di furto aggravato. E’ accaduto in un supermercato al centro di Genova. La donna ha rubato all’interno del centro commerciale a causa del suo stato di indigenza. Per questo motivo la difesa, durante il processo, ha chiesto lo stato di necessità, a causa proprio dell'indigenza evidente. Il giudice è stato irremovibile. Anche se serviva per mangiare, quel furto è stato comunque un reato, punibile a norma di legge. Non c’è stato dunque nulla da fare e l’anziana signora è stata condannata ad una pena di due mesi e venti giorni di reclusione. Non è la prima volta che i giudici hanno a che fare con episodi del genere. Sono sempre più frequenti i casi di persone che rubano all’interno di un supermercato o di un centro commerciale per mangiare. Secondo polizia e carabinieri, le denunce per furti di generi alimentari in un anno sono aumentate del 20%. E’ il diretto effetto della crisi e dell’incessante aumento del costo della vita. 

ALLARME: ZECCA KILLER ARRIVA IN ITALIA. PROVOCA INFEZIONI GRAVI E, TALVOLTA, MORTALI. FATE MOLTA ATTENZIONE



Un allarme che potrebbe minacciare la tranquillità dei vacanzieri italiani. Si tratta della Tick borne encephalitis, meningoencefalite, una malattia trasmessa dalla zecca Ixodes Ricinus, proveniente dall’Est Europa, dove è attualmente diffusa. Nel nostro Paese dovrebbe localizzarsi nelle zone rurali e urbane. Al momento è stata individuata nel Triveneto.
Ogni anno si registra all’incirca un massimo di 30 casi. La maggior parte di questi casi, la TBE  si rivela grave e, talvolta, mortale. Altra brutta notizia è che i casi sono in continuo incremento in proporzione dell’aumento delle temperature che rendono gli ambienti vivibili per l’insetto. È necessario tenere sotto controllo la situazione. Le autorità sanitarie europee hanno, infatti, chiesto al nostro Paese l’inserimento di tale malattia tra quelle notificabili.
Il morso della zecca non provoca alcun dolore, poiché la saliva avrebbe un effetto anestetizzante. Inoltre, sembra non mostrare sintomi particolarmente evidenti, se non quelli che possono tranquillamente esser confusi con una normale influenza. Quindi, bisogna prestare molta attenzione.
Quello che è certo è che, dopo un periodo di incubazione che dura circa 7-14 giorni, la persona affetta dalla TBE mostra febbre, cefalea, senso di stanchezza e nausea. Possibili complicazioni potrebbero essere la paralisi e mialgia. Come se non bastasse, inoltre, sembra che la malattia possa colpire il sistema nervoso centrale, creando danni nocivi allo stesso, a volte anche permanenti.
Purtroppo non esiste una cura precisa per la TBE, ma è possibile prevenirla con una semplice vaccinazione, in grado di proteggere da tutti i tipi di virus sia del sottotipo Europeo che di quello Asiatico. È consigliabile, dunque, prima di intraprendere qualsiasi viaggio procedere nella vaccinazione,  che sarà somministrata in due dosi. La terza dose, al rientro, permette una copertura della durata di ben 5 anni.

giovedì 13 giugno 2013

UOMO DI 66 ANNI SCOPRE DI ESSERE UNA DONNA DOPO UNA VISITA MEDICA



Un 66enne, che ha vissuto tutta la sua vita come uomo, è rimasto letteralmente scioccato dopo una diagnosi sorprendente che gli è stata fatta da un medico di Hong Kong. Recatosi in ospedale per una visita a causa di gonfiore addominale, l’uomo ha scoperto di essere una donna. I medici hanno realizzato che il paziente era in realtà di sesso femminile dopo che hanno capito che il gonfiore era determinato da una grossa cisti su un ovaio, secondo l’Hong Kong Medical Journal.
La condizione è il risultato di due malattie genetiche rare. Il soggetto aveva la sindrome di Turner, che colpisce le ragazze e le donne. La sindrome è legata ad un’anomalia citogenetica, principalmente di tipo X0, che consegue ad un errore nel corretto appaiamento dei cromosomi durante la meiosi. Alcuni dei principali sintomi della sindrome sono: l’infertilità, la bassa statura, il viso che può avere un aspetto da persona anziana, torace a scudo, capezzoli iperdistanziati.
Situazione che comunque probabilmente poteva essere scoperta molto prima con soli pochi semplici controlli medici: l'uomo infatti ha un pene di dimensioni molto ridotte (è in realtà il clitoride) e non ha testicoli.

ATTENZIONE A QUESTE LETTERE DAL FISCO. L'AGENZIA DELLE ENTRATE INVIA LE LETTERE DI AVVISO



Ai contribuenti italiani sta arrivando una missiva importante e a inviarla è un mittente mai troppo amichevole: l’Agenzia dell’Entrate. Ma cosa dicono le lettere? Invitano il contribuente a verificare la compatibilità di quanto dichiarato per l’anno 2011 con le voci di spesa presenti nel prospetto inviato in allegato, o con lo strumento di autodiagnosi conosciuto come Redditest.
Un tema caldo la compatibilità tra spese e dichiarazione, ma nel caso in questione siamo innanzi a uno strumento di compliance, e non davanti a un accertamento fiscale. L’Agenzia fornisce informazioni generiche sulle spese effettuate nel 2011 e note al Fisco; la congruità va verificata con quanto dichiarato nel 730. Il problema non si presenta se le spese, pur più alte del reddito, sono state effettuate con fonti legittime di finanziamento. C’è anche la seconda chance, quella di correggere la dichiarazione, avvalendosi del ravvedimento lungo, fino al 30 settembre 2013, che prevede una sanzione del 3,75%.

Non è certo il primo caso di lettere informative che l’Agenzia invia: l’anno scorso è andato in scena lo stesso copione, ovviamente per il reddito complessivo dichiarato nel 2010. Il panico per i contribuenti non manca mai, ma queste comunicazioni hanno perlopiù carattere informativo, o finalità preventive, quindi bisognerebbe capire perché si scatena il panico ogni volta che l’Agenzia invia una missiva, posto che non è obbligatorio rispondere e che non vi è un accertamento in corso.

Fa più rumore invece il fatto che il cittadino può spiegare o ritoccare la dichiarazione, ma non è messo a conoscenza dell’ammontare delle spese, che non è precisato, per tutelare la riservatezza ma anche nella certezza che il contribuente sa quanto spende. In pratica l’Agenzia sa e il cittadino pure: resta da capire chi deve fare il primo passo. Per la serie: non dico che hai sbagliato, ma nemmeno ti dico che hai fatto giusto, e vediamo chi cede per primo.

Ovvio che molti contribuenti si chiedano a chi spetti l’onere della prova, posto che è l’Agenzia a farsi viva. In ogni caso, sembra che la moral suasion funzioni se i redditi dichiarati lo scorso anno da circa 256mila soggetti che si erano visti recapitare la missiva sono cresciuti di circa il 10%. Anche nel 2011 erano partite 50mila missive che si riferivano alle precedenti annualità e che avrebbero riportato 130 milioni di euro nelle casse dell’Erario, secondo quanto scrive Italia Oggi.

L’esperimento nei fatti funziona ma è giusto il modo in cui è condotto? Già lo scorso anno si parlava di una forma di bluff al poker, dove a parole si tutela la privacy del contribuente, ma nei fatti non gli si concede tutti gli strumenti per capire dove sbaglia e perché, posto che deve poi dimostrare quando e in che modo le spese non coincidono. Più complesso è invece l’altro tema, quello del rapporto tra Fisco e cittadino, che, pur nel nome della lotta all’evasione, ha raggiunto in Italia livelli emergenziali, e ribadisce sempre di più una forma di subalternità, dove il sospetto vince pur per nobili fini, cioè recuperare gettito.

mercoledì 12 giugno 2013

UNA STORIA DI UN AMORE INCREDIBILE: SPOSATI DA 63 ANNI MUOIONO NELLO STESSO MOMENTO


Lui muore in ospedale, lei pochi minuti dopo nella loro casa. Un amore indissolubile, quello di Maria e Marcello, una coppia di anziani, morti praticamente in contemporanea a Seano, un piccolo comune in provincia di Prato. Marcello Martini, 90 anni, si trovava ricoverato per le gravi ferite subite dopo un incidente, quando nel pomeriggio i medici ne hanno constatato il decesso. Nel frattempo Maria si trovava in casa, a 15 chilometri di distanza dal marito. Eppure, senza essere a conoscenza della morte del marito, è stata colpita da un infarto che non le ha lasciato scampo, qualche minuto dopo il decesso della sua anima gemella. La storia di un amore incredibile, di due persone sposate da 63 anni, che sono rimaste unite anche in punto di morte, nonostante fossero lontane. Per non intaccare questo legame straordinario, la famiglia ha deciso che i funerali si celebreranno lo stesso giorno.

PUI, IL CANE EROE: TROVA UNA NEONATA IN UN CASSONETTO, LA SALVA E LA PORTA AI PADRONI


Era uscito a fare la sua passeggiata solitaria, come tutti i giorni. Solo che si è imbattuto in qualcosa di strano. In un cassonetto c'era uno strano fagotto che si muoveva. Il cagnolino Pui non ha esitato ha sollevato quel fagotto dall'immondizia ed è andato fino alla sua casa.
Ed ha iniziato ad abbaiare così furiosamente che la sua padroncina dodicenne è corsa alla porta per capire cosa stesse accadendo. Così la ragazza si è accorta che quel fagotto conteneva una bimba appena nata e gettata via dalla mamma.
La ragazzina ha chiamato la mamma ed entrambe hanno iniziato una folle corsa verso l'ospedale di Bangkok, città dove è accaduta la vicenda.
Adesso la bimba è salva e, come spiega il Bankok Post, ai proprietari del cagnolino è stata consegnata una somma-premio di circa 250 euro.

domenica 9 giugno 2013

UN NOME PER UN ANGELO…molto bella, da leggere!!



UN BIMBO CHE STAVA PER NASCERE SI RIVOLSE AL SIGNORE.....

«Mi dicono che domani mi farai scendere sulla terra. Come potrò vivere così piccolo e indifeso?». «Fra tanti angeli ne ho scelto uno per te. Lui ti proteggerà. – rispose Dio.

E continuò: Il tuo angelo canterà per te parole dolci e tenere, con infinita pazienza e tenerezza ti insegnerà a parlare». Ma il bambino chiese con apprensione:

«Come potrò parlare ancora con te?». «Il tuo angelo unirà le tue manine e ti insegnerà a pregare». Rispose Dio con dolcezza infinita.

«Ho sentito dire che la terra è abitata da uomini cattivi… Chi mi difenderà?». Chiese il bimbo preoccupato.

Dio, guardandolo con tenerezza gli rispose: «Il tuo angelo ti difenderà a costo della propria vita».

 «Ma il mio cuore sarà sempre triste, Signore, perché non ti vedrò più!». Disse il bimbo con molta tristezza…

«Il tuo angelo ti parlerà di me e ti indicherà il cammino per ritornare alla mia presenza; sappi, però, che io sarò ogni istante accanto a te!».

In quel momento si diffusero delle voci e dei rumori ed il bambino angosciato gridò a gran voce: «Signore, sto scendendo verso la terra! Dimmi ancora una cosa: qual è il nome del mio angelo?!?».

E Dio sorridendo rispose: «Il nome non importa, tu lo chiamerai…MAMMA!».


IL BAMBINO CHE SCRIVEVA SULLA SPIAGGIA..




UN BAMBINO TUTTI I GIORNI SI RECAVA AL MARE E SCRIVEVA sulla spiaggia:
Mamma ti amo!”; poi guardava il mare cancellare la scritta e correva via sorridendo. 
Un vecchio triste passeggiava tutti i giorni su quel litorale, e lo vedeva giorno dopo giorno scrivere la stessa frase, e guardare felice il mare portargliela via. Fra sé e sé pensava: “Questi bambini, sono così stupidi ed effimeri.” Un giorno si decise ad avvicinare il bambino, non avrà avuto più di dieci anni, e gli chiese:
 “Ma che senso ha che tu scriva “Mamma ti amo!” sulla sabbia che poi il mare te la porta via. Diglielo tu che le vuoi bene.”
Il bambino si alzò, e guardando l’ennesima scritta cancellata dall’acqua salata disse al vecchio: “Io non ce l’ho la mamma! Me l’ha portata via Dio, come fa il mare con le mie scritte. Eppure torno qui ogni giorni a ricordare alla mamma e a Dio che non si può cancellare l’amore di un figlio per la propria madre.”
Il vecchio si inginocchiò, e con le lacrime agli occhi scrisse: 
Nora.Ti amo!”; 
era il nome della moglie appena morta. Poi prese il bimbo per mano e assieme guardarono la scritta sparire.

 

sabato 8 giugno 2013

CURRICULUM DI UNA MAMMA◄clicca x ingrandire


LA FAVOLA DEL RICCIO ◄clicca x ingrandire


TRAPPOLE PER ZANZARE FAI DA TE◄clicca x ingrandire


Mi’ padre me diceva...◄clicca x leggere




Mi’ padre me diceva: fa’ attenzione
a chi chiacchiera troppo; a chi promette;
a chi, dop’èsse entrato, fa: “permette?”;
a chi aribbarta spesso l’opignone.
***
E a quello co la testa da cojone,
che nu’ la cambia mai; a chi scommette;
a chi le mano nu’ le strigne strette;
a quello che pìa ar volo ‘gni occasione …
***
… pe dì de sì e offrisse come amico;
a chi te dice sempre: “so’ d’accordo”;
a chi s’atteggia com’er più ber fico.
***
A chi parla e se move sottotraccia;
ma soprattutto a quello, er più balordo,
che, quanno parla, nun te guarda in faccia.
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Aldo Fabrizi

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