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mercoledì 7 gennaio 2015

IL TRENO DELLA VITA – bellissima riflessione di vita, leggetela.




Che bella riflessione...
La vita e' come un viaggio in treno con le sue stazioni, i suoi cambi, i binari , i suoi incidenti!!!!!
Nel nascere saliamo in treno e ci troviamo con i nostri genitori e crediamo che sempre viaggeranno al nostro fianco, ma in qualche stazione loro scenderanno lasciandoci viaggiare da soli.
Nello stesso modo nel nostro treno saliranno altre persone, saranno significative: nostri fratelli, amici, figli e anche l'amore della nostra vita.
Molti scenderanno e lasceranno un vuoto permanente...altri passeranno inosservati!
Questo viaggio sarà ricco di gioie, dispiaceri, fantasie, attese e saluti.
La riuscita di questo viaggio consiste nel avere una buona relazione con tutti passeggeri, nel dare il meglio di noi stessi.
Il grande mistero e' che non sappiamo in quale stazione scenderemo, per questo dobbiamo vivere nel migliore dei modi, amare, perdonare, offrire il meglio di noi... così quando arriverà il momento di scendere e il nostro sedile sarà vuoto, lasceremo bei ricordi agli altri passeggeri del treno della vita!!!
Ti auguro che il viaggio nel tuo treno per tutti gli anni, i mesi, i giorni avvenire, sia meglio ogni giorno, seminando amore e raccogliendo esiti.
Ah! Ti ringrazio per essere uno dei passeggeri del mio treno.......

lunedì 10 novembre 2014

Le Dieci cose che Dio ti chiederà - Parabola



Dio non ti chiederà che modello di auto usavi, ti chiederà a quante persone hai dato un passaggio


lunedì 2 giugno 2014

venerdì 9 maggio 2014

Una bellissima storia senza titolo.. da leggere assolutamente fino in fondo… e forse ognuno di noi riuscirà a dare il suo titolo





Mentre mia moglie mi serviva la cena , le presi la mano e le dissi:” Devo parlarti”.
Lei annui e mangiò con calma. La osservai e vidi il dolore nei suoi occhi….quel dolore che all’improvviso mi bloccava la bocca…Mi feci coraggio e le dissi:” Voglio il divorzio”.Lei non sembrò disgustata dalla mia domanda e mi chiese soavemente: ” Perché?”.Quella sera non parlammo più e lei pianse tutta la notte.
Io sapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma io non potevo risponderle ….aveva perso il mio cuore a causa di un’altra donna …Giovanna!Io ormai non amavo più mia moglie…mi faceva solo tanta pena…mi sentivo in colpa, ragion per cui sottoscrissi nell’atto di separazione che a lei restasse la casa, l’auto e il 30% del nostro negozio. Lei quando vide l’atto lo strappo a mille pezzi ! ”Come ?! avevamo passato dieci anni della nostra vita insieme ed eravamo ridotti a due perfetti estranei?!”.
A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecato insieme a me …per tutte le sue energie….però non potevo farci nulla…io amavo Giovanna!All’improvviso mia moglie cominciò a urlare e a piangere ininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione….l’idea del divorzio cominciava ad essere realtà. Il giorno dopo tornai a casa e la incontrai seduta alla scrivania in camera da letto che scriveva…non cenai e mi misi a letto…ero molto stanco dopo una giornata passata con Giovanna.Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre lì seduta a scrivere…mi girai e continuai a dormire. La mattina dopo mia moglie mi presentò le condizioni affinché accettasse la separazione. Non voleva la casa, non voleva l’auto .tantomeno il negozio…soltanto un mese di preavviso..quel mese che stava per cominciare l’indomani. Inoltre voleva che in quel mese vivessimo come se nulla fosse accaduto!Il suo ragionamento era semplice : ”Nostro figlio in questo mese ha gli esami a scuola e non e’ giusto distrarlo con i nostri problemi”.
Io fui d’accordo però lei mi fece un ulteriore richiesta.” Devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo , quando mi prendesti in braccio e mi accompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta…in questo mese però ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa ”.Pensai che avesse perso il cervello , ma acconsentii per non rovinare le vacanze estive a mio figlio per superare il momento in pace. Raccontai la cosa a Giovanna che scoppiò in una fragorosa risata dicendo: ”Non importa che trucchi si sta inventando tua moglie…dille che oramai tu sei mio…se ne faccia una ragione!”.Io e mia moglie era da tanto che non avevamo più intimità, così quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati ….nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo:”
Grande papà, ha preso la mamma in braccio!”.Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore….camminai dieci metri con mia moglie in braccio ….lei chiuse gli occhi e mi disse a bassa voce:”Non dirgli nulla del divorzio ..per favore…Acconsentii con un cenno , un po’ irritato, e la lasciai sull’uscio. Lei uscì e andò a prendere il bus per andare al lavoro. Il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati …lei si appoggiò al mio petto e..potetti sentire il suo profumo sul mio maglione. Mi resi conto ch era da tanto tempo che non la guardavo ….Mi resi conto che non era più così giovane…qualche ruga ..qualche capello bianco….!Si notava il danno che le avevo fatto!ma cosa avevo potuto fare da ridurla così? Il quarto giorno , prendendola in braccio come ogni mattina avvertii che l’intimità’ stava ritornando tra noi….questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio….e nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più.
Non dissi nulla a Giovanna per rispetto!.Ogni giorni era più facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente. Pensai che mi stavo abituando ad alzarla , e per questo ogni giorno che passava la sentivo più leggera. Una mattina lei stava scegliendo come vestirsi…si era provata di tutto, ma nessun indumento le andava bene e lamentandosi disse:”I miei vestiti mi vanno grandi, ”.Lì mi resi conto che era dimagrita tanto…ecco perché mi sembrava così leggera!Di colpo mi resi conto che era entrata in depressione…troppo dolore e troppa sofferenza pensai. Senza accorgermene le toccai i capelli …nostro figlio entrò all’improvviso nella nostra stanza e disse :” Papà e’ arrivato il momento di portare la mamma in braccio( per lui era diventato un momento basilare della sua vita). Mia moglie lo abbracciò forte ed io girai la testa …ma dentro sentivo un brivido che cambiò il mio modo di vedere il divorzio. Ormai prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo…la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata …mi venne da piangere!
L’ultimo giorno feci la stessa cosa e le dissi:” Non mi ero reso conto di aver perduto l’intimità’ con te….Mio figlio doveva andare a scuola e io lo accompagnai con la macchina…mia moglie restò a casa. Mi diressi verso il posto di lavoro ..ma a un certo punto passando davanti casa di Giovanna mi fermai ..scesi e corsi sulle scale…lei mi aprì la porta e io le dissi:”Perdonami..ma non voglio più divorziare da mia moglie…lei mi guardò e disse: Ma sei impazzito?Io le risposi :” No…e’ solo che amo mia moglie…era stato un momento di noia e di routine che ci aveva allontanato ..ma ora ho capito i veri valori della vita , dal giorno in cui l’ho portata in braccio mi sono reso conto osservandola e guardandola che dovevo farlo per il resto della mia vita!Giovanna pianse mi tirò uno schiaffo e entrò in casa sbattendomi in faccia la porta.
Io scesi le scale velocemente , andai in macchina e mi fermai in un negozio di fiori. le comprai un mazzo di rose e la ragazza del negozio mi disse: Cosa scriviamo sul biglietto?le dissi:”Ti prenderò in braccio ogni giorno della mia vita finché morte non ci separi”Arrivai di corsa a casa…feci le scale entrai e di corsa mi precipitai in camera felicissimo e col sorriso sulla bocca……ma mia moglie era a terra …morta!.Stava lottando contro il cancro …ed io che invece ero occupato a passare il tempo con Giovanna senza nemmeno accorgermene .Lei per non farmi pena non me lo aveva detto, sapeva che stava per morire e per questo mi chiese un mese di tempo…si un mese…affinché a nostro figlio non rimanesse un cattivo ricordo del nostro matrimonio….affinché nostro figlio non subisse traumi…..affinché a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre.”
Questi sono i dettagli che contano in una relazione…non la casa….non la macchina….non i soldi…queste sono cose effimere che sembrano creare unione e invece dividono. Cerchiamo sempre di mantenere il matrimonio felice…ricordando sempre il primo giorno di questa bella storia d’amore. A volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo fino a quando non lo perdiamo….

Se pensate che questa triste storia vi abbia dato emozioni.. condividetela, magari potrà servire a salvare una separazione…e fatene tesoro di vita anche per voi stessi. Questa storia non ha un titolo o forse si, uno semplice: “NOI E LA VITA”

lunedì 31 marzo 2014

LA BAMBOLA PARLANTE.. Una breve e commovente storia che vi farà riflettere. Da leggere!!



Un ragazzo regala una bambola parlante alla sua fidanzata. Alla vista di quel giocattolo, non gradito, la ragazza si innervosisce e butta la bambola in strada.
Il fidanzato le dice: ma perché hai buttato la bambola?
Lei risponde: perché non mi piace il tuo regalo così lui va in strada e prende la bambola, quando all'improvviso una macchina, non riuscendo ad evitare il ragazzo lo investe e lui muore.
Il giorno dei suoi funerali, in lacrime, la fidanzata prende la bambola e la stringe forte a se, mentre la stringe questa dice: "Mi vuoi sposare?"
La ragazza impaurita fa cadere la bambola. Cadendo, dalla tasca escono due fedi.

La morale di questa storia :
Ama ciò che hai, prima che la vita ti insegni ad amare ciò che hai perso...


lunedì 24 marzo 2014

SE POTESSI TORNARE INDIETRO..!! Un bellissimo racconto e riflessione!! Da leggere!!


Qualcuno mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera diversa. Lì per lì ho risposto di no, poi ci ho pensato un po’ su e…Potendo rivivere la mia vita, avrei parlato meno ed ascoltato di più. Non avrei rinunciato ad invitare a cena gli amici soltanto perché il mio tappeto aveva qualche macchia e la fodera del divano era stinta. Avrei mangiato briciolosi panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dello sporco prodotto dal caminetto acceso. Avrei trovato il tempo di ascoltare il nonno quando rievocava gli anni della sua giovinezza. Non avrei mai preteso in un giorno di estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perché avevo appena fatto la messa in piega. Non avrei lasciato che la candela a forma di rosa si sciogliesse, dimenticata, nello sgabuzzino. L’avrei consumata io a forza di accenderla. Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle macchie d’erba sui vestiti. Avrei pianto e riso di meno guardando la televisione e di più osservando la vita. Avrei condiviso maggiormente le responsabilità di mio marito. Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece di andare febbricitante al lavoro, quasi che, mancando io dall’ufficio, il mondo si sarebbe fermato. Invece di non vedere l’ora che finissero i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio alla realizzazione di un miracolo. A mio figlio che mi baciava con trasporto non avrei detto: “Su, su, basta. Và a lavarti che la cena è pronta”.Avrei detto più spesso: “Ti voglio bene” e meno spesso: “Mi dispiace”…ma soprattutto, potendo ricominciare tutto daccapo, mi impadronirei di ogni minuto…lo guarderei fino a vederlo veramente…lo vivrei…e non lo restituirei mai più.


domenica 23 marzo 2014

LETTERA DI UN ANZIANO AL SUO CARISSIMO AMICO A 4 ZAMPE..! Molto bella e commovente, da leggere assolutamente!!


Abbiamo trascorso una vita insieme e mai avrei pensato di essere io a doverti salutare. Mai avrei potuto aspettarmi un dolore così grande… TU, il mio amico sincero, il compagno che ha colmato tanta solitudine. Ora ti sono accanto e le mie mani ormai stanche si adagiano ancora su di te, come facevo ieri, quando ogni sera ci ritrovavamo vicini a dividerci quel poco che ci era rimasto. Eppure non ti sei mai lamentato, ti sei sempre preoccupato di distrarmi con le tue capriole e quando mi sentivo poco bene eri come una sentinella ai piedi del mio letto. Ti guardo mentre la mente confonde i ricordi come una palla impazzita, sei tu qui, che dolorante cerchi ancora il mio sguardo come se fosse l’ultima immagine da portarti via. Anche io ti guardo amico caro, mentre cerco di trattenere le lacrime che copiose hanno già raggiunto il cuore. Sono qui compagno mio, sono ancora vicino a te a raccontarti di quando la guerra mi ha rubato troppo presto la gioventù, sono qui, come ieri a raccontarti tra malinconia e rimpianto di quell’amore che mi ha lasciato quel buco nel cuore. Ho vissuto una vita modesta, tutto doveva quadrare, non ci siamo permessi mai neppure una vacanza al mare, ma la tua presenza mi ha fatto vivere di rendita. Sono solo un povero vecchio a cui tu hai donato tanta gioia e affetto. Come farò domani? Nessuno coglierà mai più la mia disperazione, solo TU sei stato la mia famiglia, hai saputo attendere anche intere ore quando a fatica riuscivo a malapena a farti fare un giretto sotto casa per i tuoi bisogni, perché il freddo mi paralizzava le ossa e a scaldarci erano solo delle vecchie coperte. Eppure mi hai reso felice, così senza rispondermi ti accostavi a me con quel tuo musetto, quasi volessi ogni volta abbozzarmi un bel sorriso. Ciao amore mio, non ti dimenticherò mai e se i miei giorni saranno brevi, conterò i minuti per ritornar da te. Resto qui, sulla mia vecchia sedia a guardare dietro i vetri l’inverno che passa, mentre nel silenzio cerco ancora nella stanza quell’amico che il destino mi ha portato via.


Quanto è importante per un figlio la presenza del padre? - UN DECALOGO PER IL PAPA’- da leggere con molta attenzione e meditazione!!



Il primo dovere di un padre verso i suoi figli è amare la madre.
La famiglia è un sistema che si regge sull’amore.
Non quello presupposto, ma quello reale, effettivo.
Senza amore è impossibile sostenere a lungo le sollecitazioni della vita familiare.
Non si può fare i genitori “per dovere”.
E l’educazione è sempre un “gioco di squadra”.
Nella coppia, come con i figli che crescono, un accordo profondo, un’intima unione danno piacere e promuovono la crescita, perché rappresentano una base sicura.
Un papà può proteggere la mamma dandole in “cambio”, il tempo di riprendersi, di riposare e ritrovare un po’ di spazio per sé.”
Il padre deve soprattutto esserci.
Una presenza che significa “voi siete il primo interesse della mia vita”.
Affermano le statistiche che, in media, un papà trascorre meno di cinque minuti al giorno in modo autenticamente educativo con i propri figli.
Esistono ricerche che hanno riscontrato un nesso tra l’assenza del padre e lo scarso profitto scolastico, il basso quoziente di intelligenza, la delinquenza e l’aggressività.
Non è questione di tempo, ma di effettiva comunicazione.
Esserci, per un papà vuol dire parlare con i figli, discorrere del lavoro e dei problemi, farli partecipare il più possibile alla sua vita.
E’ anche imparare a notare tutti quei piccoli e grandi segnali che i ragazzi inviano continuamente.

domenica 16 marzo 2014

LA TELEFONATA DEL CARO AMICO – Racconto commovente. Da leggere!



Una sera ho ricevuto una telefonata da un caro amico. Mi ha fatto molto piacere la sua telefonata e la prima cosa che mi ha chiesto è stata: “Come stai?” Non so perché gli ho risposto: “Mi sento molto solo” “Vuoi che parliamo?” Mi disse. Gli ho risposto di si, e mi ha subito detto: “Vuoi che venga a casa tua?” Io ho risposto di si. Depose la cornetta del telefono e in meno di 15 minuti, lui stava già bussando alla mia porta. E così io gli ho parlato per molte ore di tutto, del mio lavoro, della mia famiglia, della mia fidanzata, dei miei dubbi e lui sempre attento mi ascoltava. E così si è fatto giorno, mi sentivo rilassato mentalmente, mi ha fatto bene la sua compagnia, soprattutto il suo ascolto, mi sono sentito sostenuto e mi ha fatto vedere i miei sbagli. Mi sentivo molto bene e quando lui si è accorto che mi sentivo meglio, mi ha detto: “Bene, ora me ne vado, perché devo andare al lavoro”. Io mi sono sorpreso e gli ho detto: “Perché non mi hai avvisato che dovevi andare al lavoro? Guarda che ora è, non hai dormito niente, ti ho tolto tutto il tempo questa notte” Lui ha sorriso e mi disse: “Non c’è problema, per questo ci sono gli amici!” Mi sono sentito molto felice e orgoglioso di avere un amico così. L’ho accompagnato alla porta di casa e mentre lui camminava verso l’auto gli ho gridato da lontano: “Ora è tutto a posto, ma perché mi hai telefonato ieri sera così tardi?” Lui ritornò verso di me e mi disse a voce bassa che desiderava darmi una notizia, ed io gli ho chiesto: “Cos’è successo?” Mi rispose: “Sono andato dal dottore che mi ha detto che sono molto malato” Io rimasi muto… ma lui mi sorrise e mi disse: “ Ne riparleremo, ti auguro una bella giornata”. Si è girato e se ne è andato. Mi è servito un po’ di tempo per rendermi conto della situazione e mi sono chiesto più volte: perché quando lui mi ha chiesto come stavo, io mi sono dimenticato di lui ed ho solo parlato di me? Come ha avuto la forza di sorridermi, di incoraggiarmi, di dirmi tutto quello che mi ha detto, stando in quella situazione? Questo è incredibile! Da quel momento la mia vita è cambiata. Ora sono meno drammatico con i miei problemi e godo di più per le cose belle della vita. Adesso dedico il giusto tempo alle persone a cui voglio bene... Auguro loro che abbiano una bella giornata e ricordino che: “ Colui che non vive per servire… non serve per vivere …”. La vita è come una scala, se tu guardi in alto, sarai sempre l’ultimo della fila, ma se tu guardi in basso, vedrai che ci sono molte persone che desidererebbero essere al tuo posto.


“OGNI GIORNO E’ SPECIALE” … commovente storia e lezione di vita. Da leggere!!



Il mio amico aprì il cassetto del comodino di sua moglie e ne estrasse un pacchetto avvolto in carta di riso.
Questo, disse, non è un semplice pacchetto, è biancheria intima”.
Gettò la carta che lo avvolgeva e osservò la seta squisita e il merletto.
“Lo comprò la prima volta che andammo a NewYork, 8 o 9 anni fa”. “Non lo usò
mai.
Lo conservava per ‘un’occasione speciale’.” “Bene. Credo che questa sia l’occasione giusta. Si avvicinò al letto e collocò il capo di biancheria vicino alle altre cose che avrebbe portato alle pompe funebri. Sua moglie era appena morta. Girandosi verso di me disse:
“non conservare niente per un’occasione speciale, ogni giorno che vivi è un’occasione speciale..."

Sto ancora pensando a queste parole ed a come hanno cambiato la mia vita.
Adesso leggo di più e pulisco di meno.
Mi siedo in terrazzo e ammiro il paesaggio,senza fare caso alle erbacce del giardino.
Passo più tempo con la mia famiglia e gli amici e meno tempo lavorando.
Ho capito che la vita deve essere un insieme di esperienze da godere, non per sopravvivere.
Ormai non conservo nulla. Uso i miei bicchieri di cristallo tutti i giorni.
Metto l’abito nuovo per andare al supermercato, se decido così e ne ho voglia.
Ormai non conservo il mio miglior profumo per feste speciali, lo uso ogni volta che voglio farlo.
Le frasi ‘un giorno…’ e ‘uno di questi giorni ‘ stanno scomparendo dal mio vocabolario.
Se vale la pena vederlo, ascoltarlo o farlo adesso.
Non sono sicuro di cosa avrebbe fatto la moglie del mio amico, se avesse saputo che non sarebbe stata qui per il domani che tutti prendiamo tanto alla leggera.
Credo che avrebbe chiamato i suoi familiari e gli amici intimi. Magari avrebbe chiamato alcuni vecchi amici per scusarsi e fare la pace per una lite passata. Mi piace pensare che sarebbe andata a mangiare cibo cinese, il suo preferito.
Sono queste piccole cose non fatte che mi infastidirebbero, se sapessi che le mie ore sono contate.
Infastidito perché smisi di vedere buoni amici con i quali mi sarei messo in contatto ‘un giorno‘.
Infastidito perché non scrissi certe lettere che avevo intenzione di scrivere ‘uno di questi giorni ‘.
Infastidito e triste perché non dissi ai miei fratelli e ai miei figli, con sufficiente frequenza, quanto li amo. Adesso cerco di non ritardare, trattenere o conservare niente che aggiungerebbe risate ed allegria alle nostre vite.
Ogni giorno dico a me stesso che questo è un giorno speciale :)))
Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto… è speciale!!


sabato 8 marzo 2014

La sfida di Louis, bimbo di 12 anni che a breve diventerà cieco. Il suo desiderio: “Girare il mondo per vederlo l’ultima volta”



Louis Corbett, 12enne neozelandese è affetto da una rara malattia che lo renderà cieco nei prossimi mesi, così ha deciso di godersi la vita fino all'ultimo.
In questo momento sta girando il mondo insieme alla famiglia per ammirare tutte le sue bellezze. Lo scorso anno i medici gli diagnosticarono una retinite pigmentosa, una malattia degenerativa ereditaria che porta alla cecità.
Luois ha fatto una lista delle cose che voleva vedere per l'ultima volta: il Grand Canyon, le cascate del Niagara, l’Empire State Building e il quartier generale di Google in California. Essendo un grande appassionato di basket ha espresso anche il desiderio di assistere alla partita di una delle sue squadre preferite: i Boston Celtics.
Vuole riuscire a spuntare tutti i desideri sulla sua “lista”, le cose da fare prima che la luce intorno a lui si spenga completamente.
Per consentire a Louis di realizzare il suo sogno sono stati donati 25mila dollari grazie ad un appello in Rete fatto dai genitori. In quattro settimane sono arrivate donazioni da amici ma anche da perfetti sconosciuti dall’altra parte del globo. Tra i finanziatori si ha spiccato il gesto di Warren Casey, CEO di un'azienda di software americana, che con le miglia accumulate nei suoi viaggi, ha regalato il viaggio a tutta la famiglia. Una seconda persona che si è distinta è Corinne Grousbeck, moglie del presidente dei Bolton Celtics, il cui figlio 21enne è cieco a causa della stessa malattia di Louis.
I genitori vogliono riempire la sua testa con il maggior numero di immagini possibili. Immagini e ricordi indimenticabili. «Non c’è molto tempo, sono rimaste poche settimane», ha raccontato la madre, incoraggiando il piccolo Louis a creare una lista di luoghi da vedere e persone da conoscere. Prima che il buio s’impossessi della sua testa.

venerdì 14 febbraio 2014

UNA DISCUSSIONE SURREALE: Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro chiese all’altro…. DA LEGGERE!




Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè.
Uno di loro chiese all’altro:
- Tu credi nella vita dopo il parto?
- Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello saremo più tardi.
- Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita?
- Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
-Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto.
- Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.
- Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla.
- Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi.
- Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora?
- Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe.
- Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista.
- Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? ... Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa ...
- Sarà ma io mi fido poco o nulla di quello che non vedo...

 (Guru PV Zen)
 

mercoledì 12 febbraio 2014

STORIA ZEN: “La partita a scacchi” Bellissima storia e riflessione di vita… da leggere con attenzione!!




Un giovane si presentò a un maestro zen e gli disse: "Vorrei raggiungere la liberazione dalla sofferenza promessa dal Buddha. Ma non sono capace di lunghi sforzi e non sono in grado di meditare. Esiste una via che posso seguire?"
"Che cosa sai fare?" gli domandò il maestro.
"Niente."
"Ma c'è qualcosa che ti piace fare?"
"Giocare a scacchi."
Il maestro fece portare una scacchiera e una spada. Poi chiamò un giovane monaco e disse: "Chi di voi due vincerà questa partita a scacchi raggiungerà la liberazione. Chi perderà sarà ucciso con questa spada. Accettate?".
I due giovani acconsentirono e incominciarono a giocare. Sapendo che era una questione di vita o di morte, si concentrarono come non avevano mai fatto. A un certo punto il primo giovane si trovò in vantaggio e pensò che la vittoria era sicura. Guardò il suo avversario e si accorse che il maestro aveva sollevato la spada sulla sua testa. Allora ne ebbe compassione e compì un errore deliberato. Ora era lui che stava per perdere. Vide che il maestro aveva spostato la spada sulla sua testa... e chiuse gli occhi. La spada si abbatté sulla scacchiera.
"Non c'è né vincitore né vinto" proclamò il maestro "e quindi non taglierò la testa a nessuno". Poi aggiunse rivolto al primo giovane: "Due sole cose sono necessarie: la concentrazione e la compassione. E tu le hai sperimentate entrambe. Questa è la via che cerchi".


AMARE SENZA MISURA. Un bellissimo racconto e riflessione.. da leggere assolutamente.




Un discepolo andò dal Maestro e gli chiese:
"Maestro vorrei porvi una domanda: quando un uomo ama e sa di essere amato è la persona più felice di questo mondo. Ma come si fa ad imparare ad amare?"
"Beh", rispose il Saggio," potresti iniziare a mettere in pratica queste 12 regole:

1) Non dare mai un’immagine falsa di te stesso.
2) Dire sempre di sì, quando è sì, e no, quando è no.
3) Mantenere la parola data, anche e soprattutto se costa.
4) Guardare gli altri ad occhi aperti, cercando di conoscere i pregi e i difetti.
5) Accogliere degli altri non solo i pregi ma anche i difetti e viceversa.
6) Esercitarsi a perdonare.
7) Dare agli altri il meglio di se stessi, senza nascondere loro i propri difetti.
8) Riprendere il rapporto con gli altri, anche dopo delusioni e tradimenti.
9) Imparare a chiedere scusa, quando ci si accorge di aver sbagliato.
10) Condividere gli amici, vincendo la gelosia.
11) Evitare amicizie possessive e chiuse.
12) Dare agli altri, anche quando gli altri non possono darci niente".

Il discepolo, con uno sguardo perplesso, disse: "Sono regole belle, ma difficili da vivere!"
"Perché, chi ti ha detto che amare è facile?", rispose il saggio. "Non esiste l’amore facile, non esiste l’amore a buon mercato. Non esiste la felicità facile, non esiste la felicità comprata a prezzi di saldo. Tutti cercano l’amore ma pochi sono disposti a pagare il prezzo per ottenerlo: il sacrificio! Imparare ad amare richiede un lungo cammino e un lungo tirocinio. E’ difficile, ma non impossibile!".
"Maestro, quando potrò dire a me stesso di aver imparato ad amare?" chiese il discepolo."
"Mai. Perché la misura dell’amore è amare senza misura", rispose il Maestro.

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