lunedì 31 marzo 2014

LA BAMBOLA PARLANTE.. Una breve e commovente storia che vi farà riflettere. Da leggere!!



Un ragazzo regala una bambola parlante alla sua fidanzata. Alla vista di quel giocattolo, non gradito, la ragazza si innervosisce e butta la bambola in strada.
Il fidanzato le dice: ma perché hai buttato la bambola?
Lei risponde: perché non mi piace il tuo regalo così lui va in strada e prende la bambola, quando all'improvviso una macchina, non riuscendo ad evitare il ragazzo lo investe e lui muore.
Il giorno dei suoi funerali, in lacrime, la fidanzata prende la bambola e la stringe forte a se, mentre la stringe questa dice: "Mi vuoi sposare?"
La ragazza impaurita fa cadere la bambola. Cadendo, dalla tasca escono due fedi.

La morale di questa storia :
Ama ciò che hai, prima che la vita ti insegni ad amare ciò che hai perso...


mercoledì 26 marzo 2014

UN DEPUTATO SVIZZERO SCRIVE AL PREMIER RENZI: “penso che noi non dobbiamo prendere lezioni da voi sulla Democrazia…”



Aldo Pedroni, deputato del Canton Ticino al Gran Consiglio, scrive al Premier Renzi: 

Presidente del Consiglio Renzi,
Dopo la votazione in Svizzera contro l’immigrazione di massa, ho visto e sentito molte cavolate da parte dei vo­stri rappresentanti politici e non. Dopo il loro blaterare inutile, hanno dimostrato la loro incompetenza in merito. Prima di tanti “bla bla” avreb­bero dovuto interessarsi maggior­mente su quanto noi andavamo a votare. Non è assolutamente vero che i vostri frontalieri saranno espulsi, vo­gliamo però che venga messo un li­mite alle entrate sul nostro territorio. In merito ai lavori che noi Ticinesi o Svizzeri non vogliamo più fare è una grande cavolata. Da noi esiste un mi­nimo salariale e vogliamo che ciò venga rispettato, e non che dobbiamo vivere con lo stipendio che prendono i suoi connazionali. Con il costo della vita e le prestazioni sociali esistenti nel nostro Paese, non potremmo as­solutamente vivere. Non è il vostro caso, con quello che percepiscono da noi possono vivere nel loro Paese e anche bene, forse meglio di noi.
Ora le voglio fare presente che nel mio Paese chi comanda è ancora il POPOLO, cosa non possibile da voi. Non so se sapete cosa è la parola DE­MOCRAZIA. Noi possiamo addirit­tura provocare le dimissioni a un Consigliere Federale, è sufficiente raccogliere le firme necessarie per de­stituirlo dopo una votazione. Questo vale per tutte le cariche pubbliche, sia comunali, sia cantonali che federali. Abbiamo la libertà di espressione con chiunque, anche con persone che por­tano una divisa, possiamo denunciarle come piace e se del caso vengono processate, cosa che a quanto sembra da voi non è possibile. Ora, non veni­temi a parlare che non c’è una demo­crazia da noi. Sul nostro territorio, o meglio confini Nazionali, comanda ancora il popolo, che da noi è SO­VRANO. Non accettiamo assoluta­mente che un’altra nazione metta il naso nei nostri affari interni.
Accetto le osservazioni ma non il constatare del nostro agire. Si ricordi un proverbio che dice: “Ne sa di più un matto in casa sua che un savio in casa d’altri”. Penso che noi non dob­biamo assolutamente prendere lezioni da Voi sulla Democrazia, è sufficiente vedere quanto succede nel Suo Pae­se tra corruzione dei politici, l’inaf­fidabilità della vostra Magistratura, la disoccupazione che avete, la gente che si suicida grazie a voi politici che in merito alle prestazioni sociali siete paragonabili al terzo mondo.
Qui mi fermo, potrei darvi un elenco infinito di cosa non funziona nel vo­stro Paese. Questo è molto triste, se solo pensate a quanti posti di lavoro potreste creare solo per la manuten­zione delle strade, dei vostri musei, della spazzatura, creando inceneritori per più vedere lo sconcio nelle strade, i boschi, i sentieri, ecc. Spero che con queste due righe, Egregio Signor Pre­sidente, la facciano ragionare ed in special modo coloro che sanno solo criticare ma che in pratica non con­cludono assolutamente NULLA. La ringrazio per la sua attenzione.
Pedroni Aldo, cittadino Ticinese e Svizzero.
Dimenticavo: sono pure io un’autorità oltre che pubblica anche cantonale. Grazie.
ALDO PEDRONI
Deputato in GC – Lega dei Ticinesi

lunedì 24 marzo 2014

SE POTESSI TORNARE INDIETRO..!! Un bellissimo racconto e riflessione!! Da leggere!!


Qualcuno mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera diversa. Lì per lì ho risposto di no, poi ci ho pensato un po’ su e…Potendo rivivere la mia vita, avrei parlato meno ed ascoltato di più. Non avrei rinunciato ad invitare a cena gli amici soltanto perché il mio tappeto aveva qualche macchia e la fodera del divano era stinta. Avrei mangiato briciolosi panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dello sporco prodotto dal caminetto acceso. Avrei trovato il tempo di ascoltare il nonno quando rievocava gli anni della sua giovinezza. Non avrei mai preteso in un giorno di estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perché avevo appena fatto la messa in piega. Non avrei lasciato che la candela a forma di rosa si sciogliesse, dimenticata, nello sgabuzzino. L’avrei consumata io a forza di accenderla. Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle macchie d’erba sui vestiti. Avrei pianto e riso di meno guardando la televisione e di più osservando la vita. Avrei condiviso maggiormente le responsabilità di mio marito. Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece di andare febbricitante al lavoro, quasi che, mancando io dall’ufficio, il mondo si sarebbe fermato. Invece di non vedere l’ora che finissero i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio alla realizzazione di un miracolo. A mio figlio che mi baciava con trasporto non avrei detto: “Su, su, basta. Và a lavarti che la cena è pronta”.Avrei detto più spesso: “Ti voglio bene” e meno spesso: “Mi dispiace”…ma soprattutto, potendo ricominciare tutto daccapo, mi impadronirei di ogni minuto…lo guarderei fino a vederlo veramente…lo vivrei…e non lo restituirei mai più.


domenica 23 marzo 2014

LETTERA DI UN ANZIANO AL SUO CARISSIMO AMICO A 4 ZAMPE..! Molto bella e commovente, da leggere assolutamente!!


Abbiamo trascorso una vita insieme e mai avrei pensato di essere io a doverti salutare. Mai avrei potuto aspettarmi un dolore così grande… TU, il mio amico sincero, il compagno che ha colmato tanta solitudine. Ora ti sono accanto e le mie mani ormai stanche si adagiano ancora su di te, come facevo ieri, quando ogni sera ci ritrovavamo vicini a dividerci quel poco che ci era rimasto. Eppure non ti sei mai lamentato, ti sei sempre preoccupato di distrarmi con le tue capriole e quando mi sentivo poco bene eri come una sentinella ai piedi del mio letto. Ti guardo mentre la mente confonde i ricordi come una palla impazzita, sei tu qui, che dolorante cerchi ancora il mio sguardo come se fosse l’ultima immagine da portarti via. Anche io ti guardo amico caro, mentre cerco di trattenere le lacrime che copiose hanno già raggiunto il cuore. Sono qui compagno mio, sono ancora vicino a te a raccontarti di quando la guerra mi ha rubato troppo presto la gioventù, sono qui, come ieri a raccontarti tra malinconia e rimpianto di quell’amore che mi ha lasciato quel buco nel cuore. Ho vissuto una vita modesta, tutto doveva quadrare, non ci siamo permessi mai neppure una vacanza al mare, ma la tua presenza mi ha fatto vivere di rendita. Sono solo un povero vecchio a cui tu hai donato tanta gioia e affetto. Come farò domani? Nessuno coglierà mai più la mia disperazione, solo TU sei stato la mia famiglia, hai saputo attendere anche intere ore quando a fatica riuscivo a malapena a farti fare un giretto sotto casa per i tuoi bisogni, perché il freddo mi paralizzava le ossa e a scaldarci erano solo delle vecchie coperte. Eppure mi hai reso felice, così senza rispondermi ti accostavi a me con quel tuo musetto, quasi volessi ogni volta abbozzarmi un bel sorriso. Ciao amore mio, non ti dimenticherò mai e se i miei giorni saranno brevi, conterò i minuti per ritornar da te. Resto qui, sulla mia vecchia sedia a guardare dietro i vetri l’inverno che passa, mentre nel silenzio cerco ancora nella stanza quell’amico che il destino mi ha portato via.


L'amicizia è un bene prezioso. Amiche si rasano i capelli per solidarietà all'amica malata di cancro. Video stupendo. Da vedere!!



Gerdi McKenna a soli 35 anni si è dovuta sottoporre alla chemioterapia dopo la diagnosi del cancro al seno, ha così perso i capelli, ma non le amiche. La donna aveva il desiderio di realizzare tutte insieme alcune foto e loro hanno così deciso di sorprenderla presentandosi tutte con i capelli rasati a zero.
Le ragazze si sono radunate in un salone di bellezza a Johannesburg in Sudafrica dove, seguite da telecamere e fotografi, hanno cambiato le loro “acconciature”. (video)
Una dimostrazione di vero affetto, di vera amicizia nei confronti di Gerdi per non farla sentire "diversa" e sostenerla nella sua lotta contro la malattia. 




Quanto è importante per un figlio la presenza del padre? - UN DECALOGO PER IL PAPA’- da leggere con molta attenzione e meditazione!!



Il primo dovere di un padre verso i suoi figli è amare la madre.
La famiglia è un sistema che si regge sull’amore.
Non quello presupposto, ma quello reale, effettivo.
Senza amore è impossibile sostenere a lungo le sollecitazioni della vita familiare.
Non si può fare i genitori “per dovere”.
E l’educazione è sempre un “gioco di squadra”.
Nella coppia, come con i figli che crescono, un accordo profondo, un’intima unione danno piacere e promuovono la crescita, perché rappresentano una base sicura.
Un papà può proteggere la mamma dandole in “cambio”, il tempo di riprendersi, di riposare e ritrovare un po’ di spazio per sé.”
Il padre deve soprattutto esserci.
Una presenza che significa “voi siete il primo interesse della mia vita”.
Affermano le statistiche che, in media, un papà trascorre meno di cinque minuti al giorno in modo autenticamente educativo con i propri figli.
Esistono ricerche che hanno riscontrato un nesso tra l’assenza del padre e lo scarso profitto scolastico, il basso quoziente di intelligenza, la delinquenza e l’aggressività.
Non è questione di tempo, ma di effettiva comunicazione.
Esserci, per un papà vuol dire parlare con i figli, discorrere del lavoro e dei problemi, farli partecipare il più possibile alla sua vita.
E’ anche imparare a notare tutti quei piccoli e grandi segnali che i ragazzi inviano continuamente.

IL BOUQUET DI FIORI. Una bellissima storia che vi strapperà sicuramente una lacrima!! Stupenda.. leggetela!!




 “Il mio dolce marito, John, ed io, eravamo sposati da quarantasei anni. Ogni giorno di San Valentino lui era solito mandarmi i più bei fiori con un biglietto con cinque semplici parole:
‘Il mio amore per te cresce’.
Quattro figli, quarantasei bouquets e una vita d’amore furono l’eredità che mi lasciò quando morì due anni fa.
Il mio primo San Valentino sola, dieci mesi dopo averlo perso, fui scioccata nel ricevere un meraviglioso bouquet indirizzato a me…da John. Arrabbiata e con il cuore spezzato, chiamai il fiorista dicendo che c’era stato un errore.
Il fiorista replicò: ‘No, madame, non è un errore. Prima che morisse, suo marito pagò per molti anni e chiese a noi di garantirgli che questi bouquet le sarebbero stati regalati ogni giorno a San Valentino.’
Con il cuore in gola, riattaccai il telefono e lessi il biglietto.
Diceva: ’Il mio amore per te è eterno.”


venerdì 21 marzo 2014

Avvelenano il figlio down di 17 mesi dandogli da bere il disinfettante: "Non lo accettavano"



NEW ORLEANS - Non avevano mai accettato la sindrome down del loro bambino e per questo avevano ideato il più mostruoso dei piani: avvelenarlo. Una coppia di genitori della Louisiana è accusata di avere ucciso il loro bimbo di appena 17 mesi somministrandogli liquido disinfettante per le mani, profumo e rum. Sul corpo senza vita del piccolo il coroner ha riscontrato un livello alcolemico di 0,280 che equivale a tre volte il limite consentito a un guidatore nello Stato. L'omicidio risale al 24 gennaio scorso. Ma i due genitori sono stati incriminati solo adesso.  Erika Wigstrom ha ammesso di aver messo una soluzione di alcol disinfettante per le mani nella soluzione che nutriva il figlio attraverso una flebo il giorno prima della sua morte. «Il Signore ha voluto dare delle ali da angelo a Lucas per farlo tornare nel suo regno per sempre», ha dichiarato la mamma durante l'interrogatorio. Wingstrom ha inoltre confessato di aver dato da bere al piccolo del profumo in passato. Madre e padre hanno detto allo sceriffo della città di Plaquemines Parish che il loro unico desiderio era di «porre fine alle sofferenze del figlio».  Il padre, era già stato arrestato una volta per aver tentato ci uccidere il piccolo in ospedale prima di un intervento al cuore. Wingstrom è stata arrestata con l'accusa di omicidio di primo grado. Il marito è finito dietro le sbarre per aver commesso atti di crudeltà nei confronti di un minore.

Fonte: Leggo.it


Guardate cose riesce a fare questa donna.. strabiliante.. (Video)



Anche una piuma può avere il suo valore e dare equilibrio alle cose… alla vita… scopri perché!! Guarda il video..
 



ASSICURAZIONE RC AUTO : Non si può aumentare il premio assicurativo con classe di merito invariata. Previsto risarcimento del danno subito



Una pronuncia di un giudice di pace (G.d.P. Salerno, sent. n. 3965/13) per un principio sacrosanto : alla scadenza annuale del contratto, l’assicurazione non può aumentare immotivatamente e in misura spropositata il premio della polizza rc-auto nei confronti dell’automobilista con una classe di merito invariata: e ciò vale anche se quest’ultimo vive in una zona urbana “calda”, ossia ad alto rischio di sinistri.
Diversamente l’assicurato essendo costretto a pagare una cifra annuale maggiore, può chiedere il risarcimento del danno anche se ha dovuto cambiare compagnia assicurativa pagando un maggior prezzo.
Si configura, in tali casi, una violazione della regola di correttezza nell’esecuzione del contratto da parte di assicurazione, se l’utente è costretto a rivolgersi altrove pagando di più. In pratica, la condotta della compagnia rientra nell’abuso della posizione dominante.
Il danno risarcito dal giudice di pace è pari alla maggior somma sborsata e al danno determinato in via equitativa e costituirà sicuramente un precedente importante al contrasto agli immotivati aumenti avvenuti negli ultimi anni e diverse volte sanzionati anche dalle autorità di vigilanza

domenica 16 marzo 2014

LA TELEFONATA DEL CARO AMICO – Racconto commovente. Da leggere!



Una sera ho ricevuto una telefonata da un caro amico. Mi ha fatto molto piacere la sua telefonata e la prima cosa che mi ha chiesto è stata: “Come stai?” Non so perché gli ho risposto: “Mi sento molto solo” “Vuoi che parliamo?” Mi disse. Gli ho risposto di si, e mi ha subito detto: “Vuoi che venga a casa tua?” Io ho risposto di si. Depose la cornetta del telefono e in meno di 15 minuti, lui stava già bussando alla mia porta. E così io gli ho parlato per molte ore di tutto, del mio lavoro, della mia famiglia, della mia fidanzata, dei miei dubbi e lui sempre attento mi ascoltava. E così si è fatto giorno, mi sentivo rilassato mentalmente, mi ha fatto bene la sua compagnia, soprattutto il suo ascolto, mi sono sentito sostenuto e mi ha fatto vedere i miei sbagli. Mi sentivo molto bene e quando lui si è accorto che mi sentivo meglio, mi ha detto: “Bene, ora me ne vado, perché devo andare al lavoro”. Io mi sono sorpreso e gli ho detto: “Perché non mi hai avvisato che dovevi andare al lavoro? Guarda che ora è, non hai dormito niente, ti ho tolto tutto il tempo questa notte” Lui ha sorriso e mi disse: “Non c’è problema, per questo ci sono gli amici!” Mi sono sentito molto felice e orgoglioso di avere un amico così. L’ho accompagnato alla porta di casa e mentre lui camminava verso l’auto gli ho gridato da lontano: “Ora è tutto a posto, ma perché mi hai telefonato ieri sera così tardi?” Lui ritornò verso di me e mi disse a voce bassa che desiderava darmi una notizia, ed io gli ho chiesto: “Cos’è successo?” Mi rispose: “Sono andato dal dottore che mi ha detto che sono molto malato” Io rimasi muto… ma lui mi sorrise e mi disse: “ Ne riparleremo, ti auguro una bella giornata”. Si è girato e se ne è andato. Mi è servito un po’ di tempo per rendermi conto della situazione e mi sono chiesto più volte: perché quando lui mi ha chiesto come stavo, io mi sono dimenticato di lui ed ho solo parlato di me? Come ha avuto la forza di sorridermi, di incoraggiarmi, di dirmi tutto quello che mi ha detto, stando in quella situazione? Questo è incredibile! Da quel momento la mia vita è cambiata. Ora sono meno drammatico con i miei problemi e godo di più per le cose belle della vita. Adesso dedico il giusto tempo alle persone a cui voglio bene... Auguro loro che abbiano una bella giornata e ricordino che: “ Colui che non vive per servire… non serve per vivere …”. La vita è come una scala, se tu guardi in alto, sarai sempre l’ultimo della fila, ma se tu guardi in basso, vedrai che ci sono molte persone che desidererebbero essere al tuo posto.


“OGNI GIORNO E’ SPECIALE” … commovente storia e lezione di vita. Da leggere!!



Il mio amico aprì il cassetto del comodino di sua moglie e ne estrasse un pacchetto avvolto in carta di riso.
Questo, disse, non è un semplice pacchetto, è biancheria intima”.
Gettò la carta che lo avvolgeva e osservò la seta squisita e il merletto.
“Lo comprò la prima volta che andammo a NewYork, 8 o 9 anni fa”. “Non lo usò
mai.
Lo conservava per ‘un’occasione speciale’.” “Bene. Credo che questa sia l’occasione giusta. Si avvicinò al letto e collocò il capo di biancheria vicino alle altre cose che avrebbe portato alle pompe funebri. Sua moglie era appena morta. Girandosi verso di me disse:
“non conservare niente per un’occasione speciale, ogni giorno che vivi è un’occasione speciale..."

Sto ancora pensando a queste parole ed a come hanno cambiato la mia vita.
Adesso leggo di più e pulisco di meno.
Mi siedo in terrazzo e ammiro il paesaggio,senza fare caso alle erbacce del giardino.
Passo più tempo con la mia famiglia e gli amici e meno tempo lavorando.
Ho capito che la vita deve essere un insieme di esperienze da godere, non per sopravvivere.
Ormai non conservo nulla. Uso i miei bicchieri di cristallo tutti i giorni.
Metto l’abito nuovo per andare al supermercato, se decido così e ne ho voglia.
Ormai non conservo il mio miglior profumo per feste speciali, lo uso ogni volta che voglio farlo.
Le frasi ‘un giorno…’ e ‘uno di questi giorni ‘ stanno scomparendo dal mio vocabolario.
Se vale la pena vederlo, ascoltarlo o farlo adesso.
Non sono sicuro di cosa avrebbe fatto la moglie del mio amico, se avesse saputo che non sarebbe stata qui per il domani che tutti prendiamo tanto alla leggera.
Credo che avrebbe chiamato i suoi familiari e gli amici intimi. Magari avrebbe chiamato alcuni vecchi amici per scusarsi e fare la pace per una lite passata. Mi piace pensare che sarebbe andata a mangiare cibo cinese, il suo preferito.
Sono queste piccole cose non fatte che mi infastidirebbero, se sapessi che le mie ore sono contate.
Infastidito perché smisi di vedere buoni amici con i quali mi sarei messo in contatto ‘un giorno‘.
Infastidito perché non scrissi certe lettere che avevo intenzione di scrivere ‘uno di questi giorni ‘.
Infastidito e triste perché non dissi ai miei fratelli e ai miei figli, con sufficiente frequenza, quanto li amo. Adesso cerco di non ritardare, trattenere o conservare niente che aggiungerebbe risate ed allegria alle nostre vite.
Ogni giorno dico a me stesso che questo è un giorno speciale :)))
Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto… è speciale!!


Scegli di essere felice...!! LE 10 REGOLE DA SEGUIRE



sabato 15 marzo 2014

I 5 BENEFICI PER LA SALUTE PER CHI PORTA LA BARBA



Avere la barba? Per molti una scelta di vita. Per altri una situazione temporanea. Per tutti, c’è da dire che garantisce benefici anche dal punto di vista della salute. Coloro che scelgono di farsi crescere la barba per migliorare il proprio look o per seguire la moda, potrebbero restare stupiti dallo scoprire come portare la barba sia garanzia di effetti positivi per il benessere e non solo sinonimo di benefici estetici. Quali sono i benefici per la salute per chi porta la barba?

Protezione del viso dai raggi solari
I raggi del sole possono causare danneggiamento e cancro alla pelle, stando ad uno studio condotto a livello universitario e pubblicato su riviste scientifiche del calibro di Radiation Protection Dosimetry.
Prevenzione di eventuali attacchi di asma
Gli esperti sostengono che le parti del volto coperte da barba e baffi subiscono un’esposizione ai raggi UV considerati dannosi inferiore di un terzo rispetto ad altre zone del volto.
Barba e baffi creano una barriera in grado di impedire a pollini ed allergeni di raggiungere le cavità nasali, evitando che essi possano raggiungere i polmoni mediante inalazione, secondo quanto dichiarato da parte di Carol Walzer, esperta del Birmingham Trichology Centre.
Mantenere giovane la pelle del viso
La barba consente che l’idratazione della pelle rimanga intatta, bloccando l’evaporazione dell’acqua da essa. I follicoli piliferi consentono che la pelle venga protetta mediante sostanze oleose che creano una barriera nei confronti degli agenti esterni, rendendo nel contempo la pelle più resistente.
Riparo dalle malattie da raffreddamento
Se la barba copre il mento e la gola, aumentando la temperatura, protegge da raffreddori e altro. La barba è composta da peli che funzionano come isolanti termici, evitando la dispersione del calore corporeo e riparando viso e collo dalle correnti fredde. Infine, radersi meno spesso permette di evitare infezioni della pelle ed eritemi, a parere del dottor Martin Wade, esperto della London Skin and Hair Clinic.
Virilità
La barba è sinonimo di virilità.

sabato 8 marzo 2014

Via libera di Bruxelles e Siae per la “Tassa sui telefonini”. Industria informatica e consumatori sul piede di guerra.



Una delle eredità più scomode e di difficile soluzione che il governo Letta ha lasciato al nuovo esecutivo nel campo del digitale, infatti, è proprio l’ormai famosa “tassa sui telefonini”.  
Il ministro Ministro Franceschini deve decidere se aggiornare le imposte che gravano sull’acquisto
di smartphone, chiavette e hard-disk. Chi acquisterà uno smartphone potrebbe trovarsi a dover sborsare un contributo, comprensivo di IVA, di 6,20 euro. C’è il via libera di Bruxelles e Siae.
Ma l’industria informatica e i consumatori restano sul piede di guerra.
Pochi lo sanno, ma un’imposta sulle vendite di smartphone, tablet e computer è già in vigore e corrisponde attualmente a 90 centesimi di euro per gli smartphone, 0,09 per ogni GB di memoria delle chiavi USB e 9,99 per gli hard disk esterni. 
Solo qualche settimana fa l’aumento destinato ad arricchire le casse della Siae su molti dispositivi tecnologici, previsto a partire da gennaio, aveva subito una battuta d’arresto grazie all’ex ministro Bray che  aveva sospeso il balzello a favore della Siae di 3 e 4 euro sul prezzo di smartphone, tablet, pc e altri dispositivi tecnologici, e anche grazie alle oltre 14 mila firme raccolte da una petizione di Altroconsumo. Ma l’eventuale decisione era stata congelata dalla crisi di governo.  
Nei prossimi giorni, il Ministro Franceschini dovrà decidere se aggiornare o meno le tariffe, modalità prevista dal decreto del 2009 come adeguamento allo sviluppo delle tecnologie digitali, che aumenterebbero del 500%. In tal caso chi comprerà uno smartphone dovrà sborsare un contributo, comprensivo di IVA, di 6,20 euro, stesso dicasi per chi acquisterà un tablet; per i decoder di memoria interna si parla addirittura di una cifra intorno ai 40 euro. Nel 2012 il prelievo nei 23 paesi europei in cui vige il sistema di copia privata è stato pari a 600 milioni di euro; si stima che tale provvedimento determinerà un gettito complessivo di 200 milioni, ciò vuol dire che l’Italia costituirebbe da sola un terzo dell’intera somma.   Ora, speriamo che il nuovo ministro Franceschini non faccia marcia indietro e prima di emanare il decreto di adeguamento delle tariffe prosegua con l'idea del suo predecessore di sviluppare un’indagine sulle abitudini dei consumatori per verificare se davvero le copie private di opere musicali e cinematografiche siano cresciute negli ultimi tre anni tanto da legittimare addirittura un aumento di ben 5 volte l’equo compenso, come pretenderebbe la Siae.

La sfida di Louis, bimbo di 12 anni che a breve diventerà cieco. Il suo desiderio: “Girare il mondo per vederlo l’ultima volta”



Louis Corbett, 12enne neozelandese è affetto da una rara malattia che lo renderà cieco nei prossimi mesi, così ha deciso di godersi la vita fino all'ultimo.
In questo momento sta girando il mondo insieme alla famiglia per ammirare tutte le sue bellezze. Lo scorso anno i medici gli diagnosticarono una retinite pigmentosa, una malattia degenerativa ereditaria che porta alla cecità.
Luois ha fatto una lista delle cose che voleva vedere per l'ultima volta: il Grand Canyon, le cascate del Niagara, l’Empire State Building e il quartier generale di Google in California. Essendo un grande appassionato di basket ha espresso anche il desiderio di assistere alla partita di una delle sue squadre preferite: i Boston Celtics.
Vuole riuscire a spuntare tutti i desideri sulla sua “lista”, le cose da fare prima che la luce intorno a lui si spenga completamente.
Per consentire a Louis di realizzare il suo sogno sono stati donati 25mila dollari grazie ad un appello in Rete fatto dai genitori. In quattro settimane sono arrivate donazioni da amici ma anche da perfetti sconosciuti dall’altra parte del globo. Tra i finanziatori si ha spiccato il gesto di Warren Casey, CEO di un'azienda di software americana, che con le miglia accumulate nei suoi viaggi, ha regalato il viaggio a tutta la famiglia. Una seconda persona che si è distinta è Corinne Grousbeck, moglie del presidente dei Bolton Celtics, il cui figlio 21enne è cieco a causa della stessa malattia di Louis.
I genitori vogliono riempire la sua testa con il maggior numero di immagini possibili. Immagini e ricordi indimenticabili. «Non c’è molto tempo, sono rimaste poche settimane», ha raccontato la madre, incoraggiando il piccolo Louis a creare una lista di luoghi da vedere e persone da conoscere. Prima che il buio s’impossessi della sua testa.

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