Un video tenerissimo dove il cucciolo dorme sereno e beato vicino alla mamma. La gatta per proteggere il suo piccolo lo abbraccia e lo tiene sotto la testa.
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domenica 11 gennaio 2015
INCREDIBILE VIDEO: Mamma tigre abbandona i suoi 3 cuccioli, un cane si prende cura di loro.
Tally, si chiama così il cane che ha salvato tre cuccioli di tigre abbandonati dalla madre in uno zoo in Russia. L'animale li ha adottati e ha provveduto al loro sostentamento allattandoli. Guarda il video!!
La storia del cane che salva la vita al suo padrone rischiando la sua (GUARDA IL VIDEO)
Questo video da ancora una prova che i cani sono i migliori amici dell’uomo! Una persona non avrebbe mai rischiato la sua vita per salvare il suo amico a 4 zampe..o almeno non tutti...
lunedì 10 novembre 2014
lunedì 15 settembre 2014
domenica 15 giugno 2014
martedì 3 giugno 2014
lunedì 2 giugno 2014
Cambiare tanto con poco - Un piccolo gesto d'amore può cambiare molte vite –Un video da vedere assolutamente!
Un mendicante, come tanti che si incontrano quotidianamente per le strade, sta chiedendo degli spiccioli.
Quest'uomo però, giocando sul significato della parola "change", non sta cercando semplice denaro...in realtà vuole cambiare la storia con piccoli e significativi gesti di carità.
L'amore può rivoluzionare il mondo intero, è questo il messaggio che il video ci vuole comunicare.
In qualsiasi momento anche tu, se vuoi, puoi cominciare questa rivoluzione.
Quest'uomo però, giocando sul significato della parola "change", non sta cercando semplice denaro...in realtà vuole cambiare la storia con piccoli e significativi gesti di carità.
L'amore può rivoluzionare il mondo intero, è questo il messaggio che il video ci vuole comunicare.
In qualsiasi momento anche tu, se vuoi, puoi cominciare questa rivoluzione.
lunedì 26 maggio 2014
Il Santo di Baylovo… una storia vera e straordinaria.. da leggere!!
Viviamo in una società in cui il dio denaro si è sostituito a qualsiasi altro valore. Orgoglio, superbia, sete di successo e (vana) gloria sembrano essere le uniche motivazioni che spingono gli uomini ad agire. Dobri Dobrev, un vecchietto che nei prossimi mesi compirà 100 anni, è la prova del contrario.
Vive in Bulgaria, in un villaggio distante pochi chilometri da Sofia. Riesce a tirare avanti con una piccola pensione mensile equivalente a 80 Euro. Non ha grosse spese: i vestiti se li cuce da sé e non utilizza neppure i mezzi di trasporto.
Ogni giorno, quando non piove, si reca a Sofia, a piedi. 25 chilometri per andare a chiedere l’elemosina.
I passanti che gli lasciano degli spicci però, non immaginano certo l’utilizzo che Dobri farà con quei soldi: negli ultimi anni il povero vecchietto ha raccolto la bellezza di 40mila Euro.
Non si è tenuto un solo centesimo per sé stesso: ha devoluto tutto in beneficienza, per il pagamento delle bollette di acqua e elettricità di un orfanotrofio.
Un giorno qualcuno dovrà spiegare a quei bambini come l’infinità bontà di un vecchietto nullatenente abbia permesso all’orfanotrofio di poter dare il minimo necessario ai suoi piccoli ospiti.
I pochi che conoscono il segreto di Dobri, lo chiamano il Santo di Baylovo.
È stato realizzato, su un palazzo, un gigantesco murales che lo rappresenta con in mano la sua candela che tiene spesso in mano, quando chiede l’elemosina.Si inchina a tutte le persone che gli passano vicino, ripetendo: “Rallegratevi in Dio”.
Ma cosa spinge Dobri a comportarsi in questo modo?
La storia passata del vecchio mendicante di Sofia è ancora più incredibile, se possibile, del suo presente. Dobri non è sempre stato povero. Lo è diventato volontariamente anni fa, quando ha deciso di donare tutti i suoi averi alla Chiesa per iniziare a vivere nel suo umile monolocale.
La forza di Dobri risiede nella sua profonda fede in Dio. Oltre all’orfanotrofio, Dobri ha donato migliaia di Euro alla cattedrale sant’Alexander Newskji, per le opere di restauro.
Qualcuno potrebbe storcere il naso, dopo aver saputo che Dobri dona soldi anche alla Chiesa. Ma si è costretti ad ammettere che solo un uomo con tale profonda fede riuscirebbe a fare ciò che fa questo vecchio Babbo Natale reale. Solo chi è convinto che la ricchezza non è di questo mondo, che la vera felicità la si conoscerà dopo la morte, riesce a disprezzare il piacere terreno tanto da dedicare la vita intera agli altri. Non è solidarietà quella di Dobri: è carità. Il Santo di Baylovo vede nel volto di ognuno il volto di Gesù.
Non è facile trovare storie tanto emozionanti. Per questo motivo, quando capita, è bello condividerle con gli altri. Grazie Dobri!martedì 13 maggio 2014
Un cane senza casa vive in un mucchio di spazzatura. Quando tutto sembrava perduto, un angelo lo salva (GUARDA IL VIDEO)
Si chiama Miley, il cane che viveva in un mucchio di
spazzatura ma che viene salvata da persone compassionevoli che danno valore all’amore
all’amicizia.
venerdì 9 maggio 2014
Una bellissima storia senza titolo.. da leggere assolutamente fino in fondo… e forse ognuno di noi riuscirà a dare il suo titolo
Mentre mia moglie mi serviva la cena , le presi la mano e le dissi:” Devo parlarti”.
Lei annui e mangiò con calma. La osservai e vidi il dolore nei suoi occhi….quel dolore che all’improvviso mi bloccava la bocca…Mi feci coraggio e le dissi:” Voglio il divorzio”.Lei non sembrò disgustata dalla mia domanda e mi chiese soavemente: ” Perché?”.Quella sera non parlammo più e lei pianse tutta la notte.
Io sapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma io non potevo risponderle ….aveva perso il mio cuore a causa di un’altra donna …Giovanna!Io ormai non amavo più mia moglie…mi faceva solo tanta pena…mi sentivo in colpa, ragion per cui sottoscrissi nell’atto di separazione che a lei restasse la casa, l’auto e il 30% del nostro negozio. Lei quando vide l’atto lo strappo a mille pezzi ! ”Come ?! avevamo passato dieci anni della nostra vita insieme ed eravamo ridotti a due perfetti estranei?!”.
A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecato insieme a me …per tutte le sue energie….però non potevo farci nulla…io amavo Giovanna!All’improvviso mia moglie cominciò a urlare e a piangere ininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione….l’idea del divorzio cominciava ad essere realtà. Il giorno dopo tornai a casa e la incontrai seduta alla scrivania in camera da letto che scriveva…non cenai e mi misi a letto…ero molto stanco dopo una giornata passata con Giovanna.Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre lì seduta a scrivere…mi girai e continuai a dormire. La mattina dopo mia moglie mi presentò le condizioni affinché accettasse la separazione. Non voleva la casa, non voleva l’auto .tantomeno il negozio…soltanto un mese di preavviso..quel mese che stava per cominciare l’indomani. Inoltre voleva che in quel mese vivessimo come se nulla fosse accaduto!Il suo ragionamento era semplice : ”Nostro figlio in questo mese ha gli esami a scuola e non e’ giusto distrarlo con i nostri problemi”.
Io fui d’accordo però lei mi fece un ulteriore richiesta.” Devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo , quando mi prendesti in braccio e mi accompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta…in questo mese però ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa ”.Pensai che avesse perso il cervello , ma acconsentii per non rovinare le vacanze estive a mio figlio per superare il momento in pace. Raccontai la cosa a Giovanna che scoppiò in una fragorosa risata dicendo: ”Non importa che trucchi si sta inventando tua moglie…dille che oramai tu sei mio…se ne faccia una ragione!”.Io e mia moglie era da tanto che non avevamo più intimità, così quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati ….nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo:”
Grande papà, ha preso la mamma in braccio!”.Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore….camminai dieci metri con mia moglie in braccio ….lei chiuse gli occhi e mi disse a bassa voce:”Non dirgli nulla del divorzio ..per favore…Acconsentii con un cenno , un po’ irritato, e la lasciai sull’uscio. Lei uscì e andò a prendere il bus per andare al lavoro. Il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati …lei si appoggiò al mio petto e..potetti sentire il suo profumo sul mio maglione. Mi resi conto ch era da tanto tempo che non la guardavo ….Mi resi conto che non era più così giovane…qualche ruga ..qualche capello bianco….!Si notava il danno che le avevo fatto!ma cosa avevo potuto fare da ridurla così? Il quarto giorno , prendendola in braccio come ogni mattina avvertii che l’intimità’ stava ritornando tra noi….questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio….e nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più.
Non dissi nulla a Giovanna per rispetto!.Ogni giorni era più facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente. Pensai che mi stavo abituando ad alzarla , e per questo ogni giorno che passava la sentivo più leggera. Una mattina lei stava scegliendo come vestirsi…si era provata di tutto, ma nessun indumento le andava bene e lamentandosi disse:”I miei vestiti mi vanno grandi, ”.Lì mi resi conto che era dimagrita tanto…ecco perché mi sembrava così leggera!Di colpo mi resi conto che era entrata in depressione…troppo dolore e troppa sofferenza pensai. Senza accorgermene le toccai i capelli …nostro figlio entrò all’improvviso nella nostra stanza e disse :” Papà e’ arrivato il momento di portare la mamma in braccio( per lui era diventato un momento basilare della sua vita). Mia moglie lo abbracciò forte ed io girai la testa …ma dentro sentivo un brivido che cambiò il mio modo di vedere il divorzio. Ormai prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo…la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata …mi venne da piangere!
L’ultimo giorno feci la stessa cosa e le dissi:” Non mi ero reso conto di aver perduto l’intimità’ con te….Mio figlio doveva andare a scuola e io lo accompagnai con la macchina…mia moglie restò a casa. Mi diressi verso il posto di lavoro ..ma a un certo punto passando davanti casa di Giovanna mi fermai ..scesi e corsi sulle scale…lei mi aprì la porta e io le dissi:”Perdonami..ma non voglio più divorziare da mia moglie…lei mi guardò e disse: Ma sei impazzito?Io le risposi :” No…e’ solo che amo mia moglie…era stato un momento di noia e di routine che ci aveva allontanato ..ma ora ho capito i veri valori della vita , dal giorno in cui l’ho portata in braccio mi sono reso conto osservandola e guardandola che dovevo farlo per il resto della mia vita!Giovanna pianse mi tirò uno schiaffo e entrò in casa sbattendomi in faccia la porta.
Io scesi le scale velocemente , andai in macchina e mi fermai in un negozio di fiori. le comprai un mazzo di rose e la ragazza del negozio mi disse: Cosa scriviamo sul biglietto?le dissi:”Ti prenderò in braccio ogni giorno della mia vita finché morte non ci separi”Arrivai di corsa a casa…feci le scale entrai e di corsa mi precipitai in camera felicissimo e col sorriso sulla bocca……ma mia moglie era a terra …morta!.Stava lottando contro il cancro …ed io che invece ero occupato a passare il tempo con Giovanna senza nemmeno accorgermene .Lei per non farmi pena non me lo aveva detto, sapeva che stava per morire e per questo mi chiese un mese di tempo…si un mese…affinché a nostro figlio non rimanesse un cattivo ricordo del nostro matrimonio….affinché nostro figlio non subisse traumi…..affinché a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre.”
Questi sono i dettagli che contano in una relazione…non la casa….non la macchina….non i soldi…queste sono cose effimere che sembrano creare unione e invece dividono. Cerchiamo sempre di mantenere il matrimonio felice…ricordando sempre il primo giorno di questa bella storia d’amore. A volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo fino a quando non lo perdiamo….
Lei annui e mangiò con calma. La osservai e vidi il dolore nei suoi occhi….quel dolore che all’improvviso mi bloccava la bocca…Mi feci coraggio e le dissi:” Voglio il divorzio”.Lei non sembrò disgustata dalla mia domanda e mi chiese soavemente: ” Perché?”.Quella sera non parlammo più e lei pianse tutta la notte.
Io sapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma io non potevo risponderle ….aveva perso il mio cuore a causa di un’altra donna …Giovanna!Io ormai non amavo più mia moglie…mi faceva solo tanta pena…mi sentivo in colpa, ragion per cui sottoscrissi nell’atto di separazione che a lei restasse la casa, l’auto e il 30% del nostro negozio. Lei quando vide l’atto lo strappo a mille pezzi ! ”Come ?! avevamo passato dieci anni della nostra vita insieme ed eravamo ridotti a due perfetti estranei?!”.
A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecato insieme a me …per tutte le sue energie….però non potevo farci nulla…io amavo Giovanna!All’improvviso mia moglie cominciò a urlare e a piangere ininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione….l’idea del divorzio cominciava ad essere realtà. Il giorno dopo tornai a casa e la incontrai seduta alla scrivania in camera da letto che scriveva…non cenai e mi misi a letto…ero molto stanco dopo una giornata passata con Giovanna.Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre lì seduta a scrivere…mi girai e continuai a dormire. La mattina dopo mia moglie mi presentò le condizioni affinché accettasse la separazione. Non voleva la casa, non voleva l’auto .tantomeno il negozio…soltanto un mese di preavviso..quel mese che stava per cominciare l’indomani. Inoltre voleva che in quel mese vivessimo come se nulla fosse accaduto!Il suo ragionamento era semplice : ”Nostro figlio in questo mese ha gli esami a scuola e non e’ giusto distrarlo con i nostri problemi”.
Io fui d’accordo però lei mi fece un ulteriore richiesta.” Devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo , quando mi prendesti in braccio e mi accompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta…in questo mese però ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa ”.Pensai che avesse perso il cervello , ma acconsentii per non rovinare le vacanze estive a mio figlio per superare il momento in pace. Raccontai la cosa a Giovanna che scoppiò in una fragorosa risata dicendo: ”Non importa che trucchi si sta inventando tua moglie…dille che oramai tu sei mio…se ne faccia una ragione!”.Io e mia moglie era da tanto che non avevamo più intimità, così quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati ….nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo:”
Grande papà, ha preso la mamma in braccio!”.Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore….camminai dieci metri con mia moglie in braccio ….lei chiuse gli occhi e mi disse a bassa voce:”Non dirgli nulla del divorzio ..per favore…Acconsentii con un cenno , un po’ irritato, e la lasciai sull’uscio. Lei uscì e andò a prendere il bus per andare al lavoro. Il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati …lei si appoggiò al mio petto e..potetti sentire il suo profumo sul mio maglione. Mi resi conto ch era da tanto tempo che non la guardavo ….Mi resi conto che non era più così giovane…qualche ruga ..qualche capello bianco….!Si notava il danno che le avevo fatto!ma cosa avevo potuto fare da ridurla così? Il quarto giorno , prendendola in braccio come ogni mattina avvertii che l’intimità’ stava ritornando tra noi….questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio….e nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più.
Non dissi nulla a Giovanna per rispetto!.Ogni giorni era più facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente. Pensai che mi stavo abituando ad alzarla , e per questo ogni giorno che passava la sentivo più leggera. Una mattina lei stava scegliendo come vestirsi…si era provata di tutto, ma nessun indumento le andava bene e lamentandosi disse:”I miei vestiti mi vanno grandi, ”.Lì mi resi conto che era dimagrita tanto…ecco perché mi sembrava così leggera!Di colpo mi resi conto che era entrata in depressione…troppo dolore e troppa sofferenza pensai. Senza accorgermene le toccai i capelli …nostro figlio entrò all’improvviso nella nostra stanza e disse :” Papà e’ arrivato il momento di portare la mamma in braccio( per lui era diventato un momento basilare della sua vita). Mia moglie lo abbracciò forte ed io girai la testa …ma dentro sentivo un brivido che cambiò il mio modo di vedere il divorzio. Ormai prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo…la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata …mi venne da piangere!
L’ultimo giorno feci la stessa cosa e le dissi:” Non mi ero reso conto di aver perduto l’intimità’ con te….Mio figlio doveva andare a scuola e io lo accompagnai con la macchina…mia moglie restò a casa. Mi diressi verso il posto di lavoro ..ma a un certo punto passando davanti casa di Giovanna mi fermai ..scesi e corsi sulle scale…lei mi aprì la porta e io le dissi:”Perdonami..ma non voglio più divorziare da mia moglie…lei mi guardò e disse: Ma sei impazzito?Io le risposi :” No…e’ solo che amo mia moglie…era stato un momento di noia e di routine che ci aveva allontanato ..ma ora ho capito i veri valori della vita , dal giorno in cui l’ho portata in braccio mi sono reso conto osservandola e guardandola che dovevo farlo per il resto della mia vita!Giovanna pianse mi tirò uno schiaffo e entrò in casa sbattendomi in faccia la porta.
Io scesi le scale velocemente , andai in macchina e mi fermai in un negozio di fiori. le comprai un mazzo di rose e la ragazza del negozio mi disse: Cosa scriviamo sul biglietto?le dissi:”Ti prenderò in braccio ogni giorno della mia vita finché morte non ci separi”Arrivai di corsa a casa…feci le scale entrai e di corsa mi precipitai in camera felicissimo e col sorriso sulla bocca……ma mia moglie era a terra …morta!.Stava lottando contro il cancro …ed io che invece ero occupato a passare il tempo con Giovanna senza nemmeno accorgermene .Lei per non farmi pena non me lo aveva detto, sapeva che stava per morire e per questo mi chiese un mese di tempo…si un mese…affinché a nostro figlio non rimanesse un cattivo ricordo del nostro matrimonio….affinché nostro figlio non subisse traumi…..affinché a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre.”
Questi sono i dettagli che contano in una relazione…non la casa….non la macchina….non i soldi…queste sono cose effimere che sembrano creare unione e invece dividono. Cerchiamo sempre di mantenere il matrimonio felice…ricordando sempre il primo giorno di questa bella storia d’amore. A volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo fino a quando non lo perdiamo….
Se pensate che questa triste storia vi abbia dato emozioni.. condividetela, magari potrà servire a salvare una separazione…e fatene tesoro di vita anche per voi stessi. Questa storia non ha un titolo o forse si, uno semplice: “NOI E LA VITA”
mercoledì 7 maggio 2014
La bellissima storia di Iris, una bambina di 3 anni autistica ma con un dono straordinario
Si chiama Iris Halmshaw, ha soli tre anni ed ama dipingere. Non solo: Iris è una bambina autistica, ha problemi seri a relazionarsi con gli altri e non parla. Ma quando ha in mano il pennello riesce a creare dei veri capolavori.
Scrive il Daily Mail, che nel suo stile “c’è qualcosa delle Ninfee di Monet”. A pensarla così è stato anche un collezionista privato, che per due sue opere è disposto a pagare dalle 295 alle 1.500 sterline, mentre sono in programmazione una mostra a Londra e un’asta.
Spiega la madre: “Quando a Iris venne diagnosticato l’autismo, dovevamo trovare qualcosa che lei amasse fare. Inizialmente avevo provato a farla giocare con un gruppo di altri bambini, ma il risultato fu disastroso”. Fortunatamente però la donna non si dà per vinta. “Un giorno disegnai le figure di alcuni uomini, e notai che Iris si divertiva moltissimo ad osservarmi. Così acquistai un cavalletto e della vernice, e lei iniziò a dare sfogo della sua creatività. Disegnava per 5 ore al giorno utilizzando ogni tipo di strumento: spugne, timbri, spazzole, forchette”.
lunedì 28 aprile 2014
martedì 22 aprile 2014
lunedì 31 marzo 2014
LA BAMBOLA PARLANTE.. Una breve e commovente storia che vi farà riflettere. Da leggere!!
Un ragazzo regala una bambola parlante alla sua fidanzata. Alla vista di quel giocattolo, non gradito, la ragazza si innervosisce e butta la bambola in strada.
Il fidanzato le dice: ma perché hai buttato la bambola?
Lei risponde: perché non mi piace il tuo regalo così lui va in strada e prende la bambola, quando all'improvviso una macchina, non riuscendo ad evitare il ragazzo lo investe e lui muore.
Il giorno dei suoi funerali, in lacrime, la fidanzata prende la bambola e la stringe forte a se, mentre la stringe questa dice: "Mi vuoi sposare?"
Il fidanzato le dice: ma perché hai buttato la bambola?
Lei risponde: perché non mi piace il tuo regalo così lui va in strada e prende la bambola, quando all'improvviso una macchina, non riuscendo ad evitare il ragazzo lo investe e lui muore.
Il giorno dei suoi funerali, in lacrime, la fidanzata prende la bambola e la stringe forte a se, mentre la stringe questa dice: "Mi vuoi sposare?"
La ragazza impaurita fa cadere la bambola. Cadendo, dalla tasca escono due fedi.
La morale di questa storia :
Ama ciò che hai, prima che la vita ti insegni ad amare ciò che hai perso...
Ama ciò che hai, prima che la vita ti insegni ad amare ciò che hai perso...
lunedì 24 marzo 2014
SE POTESSI TORNARE INDIETRO..!! Un bellissimo racconto e riflessione!! Da leggere!!
Qualcuno
mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera
diversa. Lì per lì ho risposto di no, poi ci ho pensato un po’ su e…Potendo
rivivere la mia vita, avrei parlato meno ed ascoltato di più. Non avrei
rinunciato ad invitare a cena gli amici soltanto perché il mio tappeto aveva
qualche macchia e la fodera del divano era stinta. Avrei mangiato briciolosi
panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dello sporco
prodotto dal caminetto acceso. Avrei trovato il tempo di ascoltare il nonno
quando rievocava gli anni della sua giovinezza. Non avrei mai preteso in un
giorno di estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perché avevo
appena fatto la messa in piega. Non avrei lasciato che la candela a forma di
rosa si sciogliesse, dimenticata, nello sgabuzzino. L’avrei consumata io a
forza di accenderla. Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle
macchie d’erba sui vestiti. Avrei pianto e riso di meno guardando la
televisione e di più osservando la vita. Avrei condiviso maggiormente le
responsabilità di mio marito. Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece
di andare febbricitante al lavoro, quasi che, mancando io dall’ufficio, il
mondo si sarebbe fermato. Invece di non vedere l’ora che finissero i nove mesi
della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa
stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio
alla realizzazione di un miracolo. A mio figlio che mi baciava con trasporto
non avrei detto: “Su, su, basta. Và a lavarti che la cena è pronta”.Avrei detto
più spesso: “Ti voglio bene” e meno spesso: “Mi dispiace”…ma soprattutto,
potendo ricominciare tutto daccapo, mi impadronirei di ogni minuto…lo guarderei
fino a vederlo veramente…lo vivrei…e non lo restituirei mai più.
domenica 23 marzo 2014
LETTERA DI UN ANZIANO AL SUO CARISSIMO AMICO A 4 ZAMPE..! Molto bella e commovente, da leggere assolutamente!!
Abbiamo
trascorso una vita insieme e mai avrei pensato di essere io a doverti
salutare. Mai avrei potuto aspettarmi un dolore così grande… TU, il mio
amico sincero, il compagno che ha colmato tanta solitudine. Ora ti sono
accanto e le mie mani ormai stanche si adagiano ancora su di te, come facevo
ieri, quando ogni sera ci ritrovavamo vicini a dividerci quel poco che ci era
rimasto. Eppure non ti sei mai lamentato, ti sei sempre preoccupato di
distrarmi con le tue capriole e quando mi sentivo poco bene eri come una
sentinella ai piedi del mio letto. Ti guardo mentre la mente confonde i ricordi
come una palla impazzita, sei tu qui, che dolorante cerchi ancora il mio
sguardo come se fosse l’ultima immagine da portarti via. Anche io ti guardo
amico caro, mentre cerco di trattenere le lacrime che copiose hanno già
raggiunto il cuore. Sono qui compagno mio, sono ancora vicino a te a
raccontarti di quando la guerra mi ha rubato troppo presto la gioventù, sono
qui, come ieri a raccontarti tra malinconia e rimpianto di quell’amore che mi
ha lasciato quel buco nel cuore. Ho vissuto una vita modesta, tutto doveva
quadrare, non ci siamo permessi mai neppure una vacanza al mare, ma la tua
presenza mi ha fatto vivere di rendita. Sono solo un povero vecchio a cui tu
hai donato tanta gioia e affetto. Come farò domani? Nessuno coglierà mai più la
mia disperazione, solo TU sei stato la mia famiglia, hai saputo attendere anche
intere ore quando a fatica riuscivo a malapena a farti fare un giretto sotto
casa per i tuoi bisogni, perché il freddo mi paralizzava le ossa e a scaldarci
erano solo delle vecchie coperte. Eppure mi hai reso felice, così senza
rispondermi ti accostavi a me con quel tuo musetto, quasi volessi ogni volta
abbozzarmi un bel sorriso. Ciao amore mio, non ti dimenticherò mai e se i miei
giorni saranno brevi, conterò i minuti per ritornar da te. Resto qui, sulla mia
vecchia sedia a guardare dietro i vetri l’inverno che passa, mentre nel
silenzio cerco ancora nella stanza quell’amico che il destino mi ha portato via.
IL BOUQUET DI FIORI. Una bellissima storia che vi strapperà sicuramente una lacrima!! Stupenda.. leggetela!!
“Il mio dolce marito, John, ed io, eravamo
sposati da quarantasei anni. Ogni giorno di San Valentino lui era solito
mandarmi i più bei fiori con un biglietto con cinque semplici parole:
‘Il mio amore per te cresce’.
Quattro figli, quarantasei bouquets e una vita d’amore furono l’eredità che mi lasciò quando morì due anni fa.
Il mio primo San Valentino sola, dieci mesi dopo averlo perso, fui scioccata nel ricevere un meraviglioso bouquet indirizzato a me…da John. Arrabbiata e con il cuore spezzato, chiamai il fiorista dicendo che c’era stato un errore.
Il fiorista replicò: ‘No, madame, non è un errore. Prima che morisse, suo marito pagò per molti anni e chiese a noi di garantirgli che questi bouquet le sarebbero stati regalati ogni giorno a San Valentino.’
Con il cuore in gola, riattaccai il telefono e lessi il biglietto.
Diceva: ’Il mio amore per te è eterno.”
‘Il mio amore per te cresce’.
Quattro figli, quarantasei bouquets e una vita d’amore furono l’eredità che mi lasciò quando morì due anni fa.
Il mio primo San Valentino sola, dieci mesi dopo averlo perso, fui scioccata nel ricevere un meraviglioso bouquet indirizzato a me…da John. Arrabbiata e con il cuore spezzato, chiamai il fiorista dicendo che c’era stato un errore.
Il fiorista replicò: ‘No, madame, non è un errore. Prima che morisse, suo marito pagò per molti anni e chiese a noi di garantirgli che questi bouquet le sarebbero stati regalati ogni giorno a San Valentino.’
Con il cuore in gola, riattaccai il telefono e lessi il biglietto.
Diceva: ’Il mio amore per te è eterno.”
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