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lunedì 12 gennaio 2015

Questa monetina vale 2.500 euro. E’ partita la caccia al centesimo sbagliato



Attenzione a trattare con superficialità le monetine da 1 centesimo. Potreste avere in tasca 2500 euro a vostra insaputa. Circa 7.000 pezzi in virtù di un errore della zecca di Stato, hanno un valore 250.000 superiore, cioè 2.500 euro. In circolazione esistono alcune monetine da 1 centesimo che per i collezionisti valgono almeno 2.500 euro, e una di queste è stata pagata addirittura 6.600 euro nel corso del 2013. In tutta Europa è ovviamente cominciata la ricerca alla moneta preziosa.

L'errore - Ma come nasce la moneta che vale 2500 euro? La Zecca di Stato ha commesso un errore stampando sul retro di alcune centinaia di monete da 1 centesimo la Mole Antonelliana di Torino anziché Castel del Monte (edificio del XIII secolo sito ad Andria, in Puglia).

La Mole Antonelliana di Torino è infatti correttamente stampata sulla moneta da 2 centesimi ma non su quella da un centesimo. Così il valore della monetina è schizzato alle stelle. E benché la moneta in questione sia stata prontamente messa fuori produzione, in circolazione ci sono ancora più di 7.000 pezzi che valgono una fortuna.

Il valore - Ovviamente a far lievitare il valore è il mercato dei collezionisti. Ed è stato proprio un collezionista a sborsare i 6.600 euro di cui sopra per accaparrarsene una. Insomma, prima di darle al supermercato o di conservarle in un salvadanaio, è sempre meglio dare un'occhiata al retro delle monetine da 1 centesimo. Se trovate la Mole Antonelliana contattate un collezionista per incassare almeno 2500 euro.

Fonte: liberoquotidiano.it
 

lunedì 5 gennaio 2015

E' morto Pino Daniele. Stroncato da un infarto nella notte. Aveva 59 anni.



Lutto nel mondo della musica: è morto Pino Daniele. Lo conferma all'ANSA il manager Ferdinando Salzano. Il cantautore napoletano, che avrebbe compiuto 60 anni il 19 marzo, sarebbe stato stroncato nella notte da un infarto. "E' un momento terribile", ha commentato la figlia Sara. Tanti i messaggi di addio sul web da parte di colleghi e amici, come Eros Ramazzotti e Laura Pausini.
Pino Daniele si sarebbe sentito male nella sua casa di campagna in Toscana, secondo quanto riferisce Il Mattino, citando il figlio e tour manager del cantante, Alessandro. La corsa nel tentativo di prestargli soccorso sarebbe stata vana. Il primo a dare la tragica notizia sul web è stato l'amico e collega Eros Ramazzotti che, postando una foto del cantante sorridente, ha scritto: "Anche Pino ci ha lasciato. Grande amico mio, ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo. Ti vorrò sempre bene perché eri un puro ed una persona vera oltre che un grandissimo artista. Grazie per tutto quello che mi hai dato fratellone, sarai sempre accanto al mio cuore. Ciao Pinuzzo&hellip".

Dopo il concerto-evento del 1 settembre, Pino Daniele era tornato in tour a dicembre con il live 'Nero a metà': l'11 a Bari (Pala Florio), il 13 a Roma (Palalottomatica), il 16 e il 17 a Napoli (PalaPartenope), il 22 a Milano (Mediolanum Forum Assago). Ad accompagnarlo c'era la band originale del 1980. Il 30 dicembre la straordinaria carriera di Pino Daniele era stata omaggiata da una puntata monografica di 'Canzone' su Rai1. Commuove l'ultimo tweet, che rilancia un post di Facebook, sul profilo ufficiale di Pino Daniele. Risale a tre giorni fa. Il testo è "Back home&hellip In viaggio per casa", con la foto in bianco e nero della strada.




Fonte: Ansa.it

venerdì 5 settembre 2014

MONETE RARE- ECCO QUALI SONO LE LIRE ITALIANE CHE VALGONO UNA FORTUNA



Pochi sanno che, con il passaggio alla tanto discussa “moneta comune”, la cara e vecchia Lira è diventata oggetto di studio, e del desiderio, per molti numismatici e collezionisti. Potrebbe capitare ad ognuno di noi di rinvenire in qualche vecchio cassetto monete con un valore molto superiore rispetto a quanto possiamo immaginare. Si tratta in particolare delle monete dette “in Fior di Conio”, ossia praticamente intatte rispetto a graffi e usura, e di quelle particolarmente rare.

IL CONIO DEGLI ANNI ’50 - È il caso delle 100 lire coniate nell’anno 1955 e delle 50 lire coniate nell’anno 1958. Le prime non sono particolarmente rare (ne furono tirate circa 8,6 milioni), tuttavia gli esemplari appunto “in fior di conio” possono veder schizzare il prezzo fino a 1.200 euro. 

Stesso discorso per le monete da 50 lire che riportano la data del 1958: ne furono stampati e diffusi 825.000 esemplari, e tuttavia se ne trovano in giro davvero pochi. Dunque una 50 lire del ’58 può variare tangibilmente il proprio valore e passare dai 20 euro per un esemplare usurato ai 2.000 euro per quelle in perfetto stato di conservazione.

LE 5 E 10 LIRE DEL ’54/56 - Coniate in oltre 95 milioni di esemplari, valgono 70 euro ognuna al massimo, sempre stante una perfetta conservazione. 

Poi ci sono le 5 lire del 1956: queste sono sicuramente più rare. Ne furono messi in circolazione dalla Zecca solamente 400mila esemplari e possono valere un minimo di 50 e un massimo di 1.500 euro.

mercoledì 3 settembre 2014

Ecco come non farsi sequestrare beni da Equitalia in maniera legale.



Il peggiore incubo degli italiani, oggi come oggi è diventato Equitalia, ovvero la società a partecipazione pubblica italiana, incaricata per la riscossione dei tributi.
Basta poco per essere letteralmente “perseguitati” da Equitalia, come per esempio non pagare il canone Tv e dopo una serie di solleciti pagamenti ecco arrivare la cartella da parte di Equitalia. Il governo ha però negli ultimi periodi cambiato alcune disposizioni riguardo le riscossioni da parte di Equitalia che permettono ai cittadini di poter trovare delle soluzioni per non pagare le somme dovute. Certo, il modo più semplice per non trovarsi in queste spiacevoli situazioni è quello di pagare regolarmente le tasse, ma trovandoci in un periodo di pura e profonda crisi come questo, e soprattutto senza lavoro, non è sempre facile restarne fuori e quindi non è così difficile non trovarsi ad avere qualche tassa, bolletta o multa non pagata.
Ma come vi abbiamo anticipato, esisterebbero dei metodi legali per non pagare i debiti ad Equitalia, ovvero:
- per quanto riguarda la vostra casa, state tranquilli perché il pignoramento potrà avvenire soltanto qualora abbiate dei debiti superiori a 120 mila euro, mentre prima il pignoramento veniva effettuato anche per debiti molto inferiori
- l’ipoteca verrà applicata soltanto per debiti superiori ai 20 mila euro
- inoltre, non si potrà procedere al pignoramento qualora il debitore risulti anche il proprietario e residente dell’abitazione in questione
- ed ancora, il pignoramento non potrà mai avvenire se quella è l’unica casa a nome del debitore
- Equitalia potrebbe effettuare il fermo amministrativo del parco macchine per la riscossione del debito, ma anche questo potrebbe non avvenire se il mezzo è l’unico a disposizione oppure se il mezzo utilizzato per lavorare
- altra misura di riscossione coercitiva potrebbe essere quello del sequestro di parte dello stipendio, in vari modi e percentuali, cosa che assolutamente non può avvenire se si risulta disoccupati.

martedì 12 agosto 2014

E’ morto l’attore Robin Williams, trovato soffocato nella sua abitazione, forse a causa di un suicidio.



Robin Williams è morto all’età di 63 anni. Alle 11.55 del mattino il servizio di emergenza 911 ha ricevuto una chiamata che chiedeva aiuto per un uomo incosciente e con difficoltà respiratorie. Quando sono arrivati i soccorsi nell'abitazione di Tiburon, vicino a San Francisco in California, l’attore premio Oscar era già morto. Non si conoscono ancora le cause del decesso su cui sta indagando la polizia, ma l’ipotesi più concreta è che si sia suicidato. Robin Williams sarebbe deceduto per asfissia, ma soltanto l’autopsia sarà in grado di dare una risposta certa. Secondo la tv di Oakland KTVU, che cita fonti vicine agli investigatori, l’attore si sarebbe impiccato ma no ci sono conferme.
La notizia della sua morte ha sconvolto familiari, colleghi e amici, i suoi fan e tutto il mondo del cinema. «Questa mattina ho perso mio marito e il mio migliore amico mentre il mondo ha perso uno dei suoi artisti più amati e una persona meravigliosa. Ho il cuore spezzato», si legge in una nota della moglie Susan. E ancora: «Su richiesta della famiglia, chiediamo di rispettare la privacy in questo momento di profondo dolore. Come ha sempre detto lui, è nostra speranza che l’attenzione non sarà dedicata alla sua morte, ma sulle innumerevoli momenti di gioia e di risate che ha dato a milioni di persone». 
LA CARRIERA
Nato a Chicago e cresciuto in Michigan a Bloomfield Hills, sobborgo di Detroit, Robin Williams conquistò il piccolo schermo con la popolare serie `Mork & Mindy´, in cui interpretava un alieno umanoide arrivato sulla Terra dal pianeta Ork su un’astronave a forma di uovo. Da lì la sua ascesa quasi incontrastabile sul grande schermo, con quattro nomination all’Oscar e una statuetta vinta per migliore attore non protagonista nel 1998 con `Hill Hunting-genio Ribelle´, film recitato accanto a Matt Damon. Mille personaggi di successo nei suoi film: da `Good Morning, Vietnam´ in cui interpreta Adrian Cronauer, militare che lavora come deejay per la radio dell’esercito statunitense, a `Risvegli´ con Robert De Niro, passando per `L’attimo fuggente´ e `Mrs Doubtfire´. Nel 1978 Williams si sposa con Valerie Velardi. Il matrimonio dura dieci anni. Williams si sposa una seconda volta, nel 1989, con Marsha Graces, la tata del figlio nato dal primo matrimonio: la coppia ha due figli ma anche questa volta l’unione finisce in divorzio, con Graces che lo lascia per «divergenze non riconciliabili». Williams si sposa una terza volta con Susan Schneider. Il successo come attore coincide anche con l’inizio della dipendenza dalla cocaina: un’abitudine che condivideva con l’amico John Belushi. Pare fosse con lui la sera in cui morì per overdose. Fra i suoi migliori amici Christopher Reeve, il primo Superman, per il quale ha donato milioni di dollari alla ricerca.

domenica 6 luglio 2014

L’OBBLIGO DI TENERE I FARI ACCESI DI GIORNO, A COSA SERVE? SAI CHE QUALCUNO CI GUADAGNA UN SACCO DI SOLDI?



La farsa dei fari accesi di giorno. Vi siete mai chiesti perché dovete accendere i fari dell’automobile anche di giorno, quando magari c’è un sole accecante e non ce n’è assolutamente bisogno? Per motivi di sicurezza? Quali, se col sole non servono? Per “uniformarci” agli altri paesi europei (altra favola in circolazione)? Beh, in Germania, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Spagna, Svizzera e Belgio non vige questo obbligo assurdo,
che, al massimo, può avere (ed ha) un senso in inverno nei paesi scandinavi dell’estremo nord. Nei quali è vero che si registrano in media meno incidenti che da noi, ma perché guidano in maniera più disciplinata, non perché hanno le luci accese. E allora perché io, italiano, devo accendere i fari della mia auto anche se ciò non fa alcuna differenza né per la mia sicurezza, né per quella degli altri? Un’auto, o meglio ancora un autocarro, perché mai dovrebbe tenere questi benedetti fari accesi in condizioni di totale visibilità? Qui c’è ancora una volta aria di presa in giro e, per la risposta, tiriamo fuori un paio di cifre tratte da “Un futuro senza luce?”. Nel libro sono descritti semplicemente i vari passaggi che permettono di calcolare (approssimando tutto per difetto) che con i fari accesi anche di giorno, il consumo annuo di carburante in più è di 41 litri per ogni veicolo (con un incremento percentuale che oscilla fra il 2,7 e il 4,1). Ciò è dovuto in sostanza all’aumento dell’energia necessaria all’alternatore per permettere alle luci di funzionare nelle ore diurne. Se si considera che gli automezzi in circolazione a fine 2002 erano circa 37,5 milioni (e trattando qui gli autocarri alla stregua di automobili, anche se i primi sono ovviamente più pesanti, hanno distanze medie di percorrenza ben più lunghe e molte più luci di posizione da accendere), l’incremento complessivo dei consumi oscilla intorno a 1 miliardo e 500 milioni di litri di carburante. Ciò comporta anche un aumento delle emissioni di diossido di carbonio di circa tre milioni di tonnellate. Ma perché tutto ciò? Perché se, sempre approssimando per difetto, si calcola quanto le tasse incidano su questi enormi consumi di carburante in più, salta fuori che l’erario con questa astuta mossa ha incrementato annualmente i suoi incassi di circa 1 miliardo di euro. Che dire, quindi? Che non stupisce se i governi che si sono avvicendati negli ultimi anni non hanno abrogato questo non-senso. E che se l’ambiente piange il governo ride, alla faccia dei protocolli di Kyoto e, soprattutto, della nostra salute e delle nostre tasche. Forse faremmo meglio a spegnere i “riflettori” e far calare il sipario su questa farsa, se non altro per i prezzi raggiunti dai carburanti, e per i costi ed i rischi associati all’estrazione di petrolio.

giovedì 26 giugno 2014

Un aiuto per i disoccupati. Arriva la carta sociale straordinaria: 400 euro al mese. Scopri come ottenerla.



Arriva la Social card 2014, una carta acquisti particolare, da non confondere assolutamente con la classica social card. Al momento in Italia circolano due differenti carte acquisti: c’è la social card sperimentale e la social card ordinaria.
Per quanto riguarda la prima, ovvero la social card straordinaria, questa è ancora in fase di sperimentazione dallo scorso anno e nel corso del 2014 è stata estesa a tutto il Sud Italia oltre che a dodici città tra le quali Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona dove è già attiva dallo scorso 2013.
La nuova special card, si differenzia dalla card normale in quanto obbliga coloro i quali ne usufruiscono ad un percorso di reinserimento lavorativo. Con questa card, si dispone mensilmente di un importo che varia dai 231 euro per i nuclei familiari da due persone fino ad un massimo di 400 euro.
Di seguito elencheremo i requisiti di reddito per poter usufruire della social card straordinaria 2014, ovvero:
- essere cittadino italiano o comunitario oppure straniero in possesso del permesso di soggiorno, che sia residente nel Comune in cui presenta domanda da almeno 1 anno
- reddito ISEE, inferiore o uguale a 3.000 euro
- per chi è proprietario dell’abitazione, il valore ai fini dell’ICI della casa di residenza inferiore a 30.000 euro patrimonio mobiliare inferiore a 8.000 euro
- il valore complessivi di altri aiuti economici, di natura previdenziale, indennitaria e/o assistenziale inferiore a 600 euro mensili
- non possedere alcun veicolo immatricolato nei 12 mesi antecedenti la richiesta
- non essere in possesso di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc. immatricolati nei tre anni antecedenti
- presenza nel nucleo famigliare di almeno un componente di età minore di 18 anni
- nessun componente del nucleo familiare deve prestare attività lavorativa al momento della richiesta del contributo e almeno un componente deve aver cessato un rapporto di lavoro, oppure almeno un componente deve avere un rapporto di lavoro il cui reddito percepito nei 6 mesi antecedenti la richiesta, non sia superiore a 4.000 euro
- verrà data precedenza, a parità di altre condizioni, a famiglie che presentino un disagio abitativo, famiglie con un solo genitore con figli minorenni, genitore con figli disabili, famiglie con 3 o più figli.
Per poter richiedere la card, bisogna recarsi presso il proprio Comune di Residenza dove la sperimentazione è stata avviata, solo nel periodo tra luglio e agosto.

lunedì 16 giugno 2014

Finalmente!! E’ ufficiale, Michael Schumacher è uscito dal coma



Michael Schumacher non è più in coma.
L'ex pilota ha lasciato l'ospedale di Grenoble dove era ricoverato dallo scorso 29 dicembre in seguito a un gravissimo incidente sugli sci, ed è stato trasferito a Losanna per iniziare la fase di riabilitazione. L'annuncio della manager Sabine Kehm: "La riabilitazione avverrà lontano da occhi indiscreti". Secondo la stampa tedesca, Schumi riesce a comunicare con moglie e figli e non avrebbe problemi di vista. La famiglia ha deciso di rompere per 24 ore il muro di silenzio alzato da mesi sulle condizioni del campione.
La sua famiglia desidera ringraziare tutti i medici, infermieri e terapisti di Grenoble così come coloro che hanno prestato soccorso al momento dell'incidente, tutti hanno svolto un lavoro eccellente in questi mesi. La famiglia ringrazia tutta la gente che ha mandato i suoi auguri a Michael, siamo sicuri che lo abbiano aiutato. Per il futuro chiediamo di capire che la sua riabilitazione avverrà lontano da occhi indiscreti". Le notizie provenienti da Losanna sono state accolte con grande sollievo nel mondo della Formula Uno. "Giungono notizie incoraggianti che ci danno speranza" ha commentato la Ferrari attraverso il suo account Twitter. Alla nota si è aggiunto il commento di Fernando Alonso:  "Buon inizio di settimane con le notizie su Michael - ha scritto il pilota su Twitter - Sono felice che le cose stiano andando nella giusta direzione".
L’ex campione del mondo di Formula 1 era ricoverato nell’ospedale di Grenoble dal 29 dicembre per le conseguenze di una brutta caduta sulle piste di sci di Méribel, in Alta Savoia. Da allora, dopo due interventi al cervello, non ha mai ripreso conoscenza.  

Auguriamo al grande campione che si ristabilisca completamente in poco tempo


venerdì 6 giugno 2014

Attenzione!! Fate girare! “Nuova tecnica di rapina a danno degli automobilisti”




E’ in atto una nuova modalità  di attacco inventata dai
delinquenti a danno degli automobilisti chiamata “la tecnica dell’uovo”:

Se di notte ti lanciano un uovo contro il
parabrezza, mantieni la calma e accelera.
Non usare il tergicristallo e non spedire acqua
sul parabrezza.
Accelera e sparisci perche i
ladri si aspettano che tu ti fermi.

SPIEGAZIONE:
Il contenuto dell'uovo e l'acqua
mescolandosi formano una sostanza vischiosa
come il latte che ti impedisce di vedere dove
vai, riducendo la tua visione del 90% e
costringendoti a fermarti sulla strada, dove
sarai vittima di una rapina.

MEGLIO TENERE A MENTE QUESTO AVVERTIMENTO, LA PRUDENZA NON È MAI TROPPA! 
FATE GIRARE LA NOTIZIA!


venerdì 16 maggio 2014

Fabrizio Corona dal carcere scrive a Chiambretti poco prima della sentenza di condanna a 15 anni di carcere.



Fabrizio Corona dal carcere scrive a Piero Chiambretti poco prima della Sentenza di Cassazione che lo condanna a 15 anni di carcere. Uno stralcio della lettera viene letta durante la trasmissione “Chiambretti Supermarket” di giovedì 15 maggio….

"Quando sono entrato in carcere sapevo che sarebbe stata una battaglia, e in una battaglia ci sono i momenti di inevitabile sconforto...".

"La sensazione di non farcela...ma l'orgoglioso progetto di ricostruzione che ho deciso di fare su me stesso è stato più forte di tutta la merda che mi hanno tirato addosso in questi 480 giorni di galera. Mi sono attaccato al senso dell'impresa. Perché senza impresa non c'è evoluzione, non c'è neanche vita vera".

"Siamo fragili ,facciamo un sacco di errori e abbiamo una data di scadenza, ma possiamo creare, costruire, arricchire la vita nostra. Tutto dipende dalla nostra attitudine, dal nostro dna, dal modo in cui vediamo e viviamo il nostro posto nel mondo. Il futuro appartiene a chi è capace di fondere fantasia, ragione, coraggio, con un forte impegno personale. Io sono stato fortunato, mi è stata data l'ennesima occasione per essere felice. È una ovvietà, ma il successo senza felicità non vale nulla. Oggi ho la forza, la serenità, la consapevolezza per traghettare questo periodo e per costruire qualcosa nella vita che mi dia quella felicità e sicurezza interiore che tutti più o meno cerchiamo".

"Mi sono guardato allo specchio e mi sono chiesto: possibile che alla tua età non abbia ancora capito e apprezzato i veri valori della vita? Sei così effimero, così superficiale? Davvero vuoi sprecare la tua vita così? Tra sesso, droga, rock' n' roll, sentimenti “patinati” opportunistici e fasulli? Non ci credo. Quanto tempo dovrai stare in carcere per capire quello che veramente stai perdendo? Credi di essere immortale?".

lunedì 14 aprile 2014

IAN BROOKS: l’uomo che aveva 70 tumori in tutto il corpo, guarito completamente in 3 mesi. Un’incredibile storia di guarigione.



Ian Brooks, 47enne meccanico di Bolton, nella contea della Greater Manchester nel Regno Unito, è il protagonista di un’incredibile storia di guarigione. Come raccontano i giornali britannici, all’uomo era stato diagnosticato un linfoma a grandi cellule anaplastico, una rara forma di linfoma non Hodgkin, che aveva favorito nel suo corpo la proliferazione di oltre settanta tumori. In appena dodici settimane però il 47enne è guarito in maniera miracolosa vedendo sparire tutti i tumori che lo avevano colpito. All’origine di questo completo ribaltamento della situazione ci sarebbe la sperimentazione di un nuovo farmaco antitumorale che sull’uomo ha avuto effetti strepitosi.Sempre secondo i quotidiani inglesi, all’uomo infatti i medici avevano dato pochissime speranze di sopravvivenza e anzi senza nessuna cura gli avevano dato solo poche settimane di vita.


I risultati già dopo due settimane - Il 47enne però, per la prima volta al di fuori degli Stati Uniti, si è sottoposto ad una cura antitumorale pionieristica che ha cambiato radicalmente il suo stato di salute. La terapia, adottata fino ad oggi solo negli Usa, è stata sperimentazione presso il Christie Hospital di Manchester e ha avuto tanto successo che è stata resa disponibile anche ad altri malati. Già dopo le prime 24 ore infatti si sono visti i primi effetti positivi e dopo 12 settimane i tumori erano completamente scomparsi. “Mi hanno ridato la vita, non potrò mai ringraziare abbastanza i medici” ha dichiarato il signor Brooks ai giornali britannici.


BRASILE: MEDICI TROVANO NEL CORPO DI UNA 84ENNE UN FETO DI 44 ANNI



Il corpicino scoperto con i raggi X aveva tra le 20 e le 28 settimane: all’epoca della gravidanza l’anziana donna, giunta in ospedale per i dolori all’addome, era convinta di aver abortito in seguito alle cure di una guaritrice.

Dei medici in Brasile, all’ospedale di Natividade, hanno scoperto che i dolori all’addome di un’anziana donna di 84 anni derivavano dalla presenza di un feto nel suo corpo. Un feto di 20-28 settimane che giaceva lì nel suo addome da ben 44 anni. Da quanto scrive la stampa internazionale, l’anziana avrebbe spiegato ai medici di essere rimasta incinta 44 anni prima e che, all’epoca, a seguito di alcuni dolori si sarebbe rivolta a una guaritrice. Nel villaggio in cui viveva la brasiliana non c’erano, infatti, medici. Quella guaritrice le avrebbe dato delle cure che l’avrebbero fatta sentire subito meglio, ma dato che la pancia non cresceva più e il bambino non si muoveva, la donna pensò di aver abortito.
Le radiografie hanno mostrato il feto nel corpo dell’anziana donna - Ma il feto, nonostante fosse morto, è rimasto per tutto questo tempo nell’addome della donna, pur senza crearle problemi. “Attraverso gli ultrasuoni non era possibile vedere il corpicino, che invece abbiamo visto con i raggi X – ha spiegato la ginecologa del Porto Nacional Hospital, Gesneria Saraiva Kratka -. Abbiamo potuto osservare il volto, le ossa di braccia e gambe e la colonna vertebrale”. Da quanto si apprende, almeno per il momento, l’anziana donna avrebbe detto di non voler rimuovere il feto, anche se i medici sperano che possa cambiare idea per evitare il rischio di complicanze.

Fonte: fanpage
 

giovedì 10 aprile 2014

RITIRATO NOTO MARCHIO DI ACQUA MINERALE: 6 PERSONE IN OSPEDALE PER INTOSSICAZIONE! Fate Girare!!



Sono saliti a sei gli intossicati per l'acqua minerale venduta alla Coop di Montevarchi. Saranno i laboratori analisi della Regione Toscana a Firenze a dare nei prossimi giorni  indicazioni esatte sulle sostanze contenute nelle bottigliette di acqua consumate dalle persone che ieri ed oggi si sono recate al Pronto Soccorso della Gruccia per disturbi gastrointestinali.

Tra loro anche padre e figlio, arrivati in due momenti diversi nel corso della lunga giornata del Pronto Soccorso valdarnese. "Ho bevuto e sentito subito un gran bruciore" racconta una signora di mezza età, che più tardi spaventata, e consigliata dal medico, si è presentata per un controllo, vista la presenza dei disturbi.

Dala fabbrica di origine delle bottiglie, che è la Sem di Ospitale a ridosso di Modena, l'assicurazione che sono stati fatti i controlli sui controcampioni del lotto conservati in azienda e che hanno dato esito assolutamente negativo: nulla di diverso, tutto conforme alla produzione.

A Montevarchi si accatastano intanto le confezioni d'acqua riportate dalla gente, come del resto la Usl aveva richiesto. Tra le ipotesi si fa strada anche quella dell'attop doloos, considerando anche l'odore di detersivo denunciato da tutti gli intossicati. "Se fosse confermata questa strada - dice Unicoop - ci tuteleremmo in tutte le sedi".

Il direttore dell'ospedale del Valdarno Massimo Gialli conferma che le intossicazioni erano del tutto lievi e che chi si è presentato è già stato dimesso. "Chi ha bevuto si è sentito male rapidamente: e questo sembra escludere qualunque origine batterica".
I laboratori hanno ricevuto dai tecnici della Igiene pubblica (Dipartimento Prevenzione) della Asl 8 Area Valdarno, una serie di campioni: alcune bottigliette prelevate dal lotto che si trova ancora presso il negozio della catena Unicoop Firenze dove è stato fatto l’acquisto e i residui delle bottigliette parzialmente consumate e portate al pronto soccorso dalle persone rimaste intossicate.
Intanto stamani al gestore del negozio è stato disposto il blocco immediato e il sequestro del lotto n. 40902, scadenza giugno 2015, di acqua minerale Montecimone, barcode 8001120002747, in bottiglie da un litro e mezzo. La Unicoop aveva già da ieri provveduto autonomamente alla rimozione dagli scaffali dell’intero lotto, ed avvisato lo stabilimento di imbottigliamento di Modena, per un controllo interno sulla filiera produttiva.
L’incartamento della Igiene pubblica della Asl 8 è stato trasmesso alla Asl di Modena e per conoscenza anche alla magistratura aretina.
Le tre persone che si sono presentate al pronto soccorso della Gruccia ieri pomeriggio (tutti maschi sui 25-28 anni), hanno riferito di aver bevuto quella acqua che aveva un sapore acre, di detersivo. E di accusare, con maggiore o minore intensità,  dolori addominali, assieme a nausea, vomito e diarrea.  Sono stati assistiti, trattati farmacologicamente e poi dimessi una volta stabilizzati.

In giornata altri tre si sono presentati esattamente con gli stessi sintomi, lievi ma comunque chiarissimi. Tutti al Pronto soccorso con sintomi analoghi a quelli degli altri pazienti e la bottiglia (dello stesso lotto delle altre) dalla quale ha bevuto acqua. In questo momento è assistito dai sanitari del pronto soccorso e tenuto sotto osservazione.

Hanno bevuto una specifica marca di acqua comprata alla Coop. Ieri l'allarme a Montevarchi  per tre persone che nel consumare bottiglie di "Acqua Coop Montecimone" hanno avuto dei disturbi. La segnalazione e' arrivata ad Unicoop Firenze nel tardo pomeriggio e la stessa aveva diffuso una nota nella quale spiega che i consumatori "sono stati costretti ad un accertamento presso l'ospedale di Montevarchi".
Sempre nel comunicato viene indicato che l'acqua aveva "sapore ed odore anomalo", e che Coop e' gia' intervenuta ritirando il lotto dalla vendita con circolare di ritiro n 127 del 08 04 2014". Inoltre la Coop ha deciso di informare comunque i consumatori con un cartello da affiggere nella zona dove avviene il rifornimento a scaffale e al box informazioni per 15 giorni". L'appello ai consumatori che l'hanno acquistata e' di riportare le bottiglie, senza bere l'acqua, ai punti vendita del territorio. Intanto sono gia' scattate le analisi richieste dalla stessa cooperativa e dalla Asl.

Il lotto era arrivato al supermercato lunedì, quindi il blocco è stato quasi immediato. La catena non esclude che le bottiglie siano anche in altri centri commerciali e quindi invita a confrontare il codice a barre e la partita. L'ipotesi è di qualche disguido avvenuto in fase di fabbricazione. Ma certo non si possono escludere anche scenari del tutto diversi.


Fonte: La Nazione

 

mercoledì 26 marzo 2014

UN DEPUTATO SVIZZERO SCRIVE AL PREMIER RENZI: “penso che noi non dobbiamo prendere lezioni da voi sulla Democrazia…”



Aldo Pedroni, deputato del Canton Ticino al Gran Consiglio, scrive al Premier Renzi: 

Presidente del Consiglio Renzi,
Dopo la votazione in Svizzera contro l’immigrazione di massa, ho visto e sentito molte cavolate da parte dei vo­stri rappresentanti politici e non. Dopo il loro blaterare inutile, hanno dimostrato la loro incompetenza in merito. Prima di tanti “bla bla” avreb­bero dovuto interessarsi maggior­mente su quanto noi andavamo a votare. Non è assolutamente vero che i vostri frontalieri saranno espulsi, vo­gliamo però che venga messo un li­mite alle entrate sul nostro territorio. In merito ai lavori che noi Ticinesi o Svizzeri non vogliamo più fare è una grande cavolata. Da noi esiste un mi­nimo salariale e vogliamo che ciò venga rispettato, e non che dobbiamo vivere con lo stipendio che prendono i suoi connazionali. Con il costo della vita e le prestazioni sociali esistenti nel nostro Paese, non potremmo as­solutamente vivere. Non è il vostro caso, con quello che percepiscono da noi possono vivere nel loro Paese e anche bene, forse meglio di noi.
Ora le voglio fare presente che nel mio Paese chi comanda è ancora il POPOLO, cosa non possibile da voi. Non so se sapete cosa è la parola DE­MOCRAZIA. Noi possiamo addirit­tura provocare le dimissioni a un Consigliere Federale, è sufficiente raccogliere le firme necessarie per de­stituirlo dopo una votazione. Questo vale per tutte le cariche pubbliche, sia comunali, sia cantonali che federali. Abbiamo la libertà di espressione con chiunque, anche con persone che por­tano una divisa, possiamo denunciarle come piace e se del caso vengono processate, cosa che a quanto sembra da voi non è possibile. Ora, non veni­temi a parlare che non c’è una demo­crazia da noi. Sul nostro territorio, o meglio confini Nazionali, comanda ancora il popolo, che da noi è SO­VRANO. Non accettiamo assoluta­mente che un’altra nazione metta il naso nei nostri affari interni.
Accetto le osservazioni ma non il constatare del nostro agire. Si ricordi un proverbio che dice: “Ne sa di più un matto in casa sua che un savio in casa d’altri”. Penso che noi non dob­biamo assolutamente prendere lezioni da Voi sulla Democrazia, è sufficiente vedere quanto succede nel Suo Pae­se tra corruzione dei politici, l’inaf­fidabilità della vostra Magistratura, la disoccupazione che avete, la gente che si suicida grazie a voi politici che in merito alle prestazioni sociali siete paragonabili al terzo mondo.
Qui mi fermo, potrei darvi un elenco infinito di cosa non funziona nel vo­stro Paese. Questo è molto triste, se solo pensate a quanti posti di lavoro potreste creare solo per la manuten­zione delle strade, dei vostri musei, della spazzatura, creando inceneritori per più vedere lo sconcio nelle strade, i boschi, i sentieri, ecc. Spero che con queste due righe, Egregio Signor Pre­sidente, la facciano ragionare ed in special modo coloro che sanno solo criticare ma che in pratica non con­cludono assolutamente NULLA. La ringrazio per la sua attenzione.
Pedroni Aldo, cittadino Ticinese e Svizzero.
Dimenticavo: sono pure io un’autorità oltre che pubblica anche cantonale. Grazie.
ALDO PEDRONI
Deputato in GC – Lega dei Ticinesi

venerdì 21 marzo 2014

Avvelenano il figlio down di 17 mesi dandogli da bere il disinfettante: "Non lo accettavano"



NEW ORLEANS - Non avevano mai accettato la sindrome down del loro bambino e per questo avevano ideato il più mostruoso dei piani: avvelenarlo. Una coppia di genitori della Louisiana è accusata di avere ucciso il loro bimbo di appena 17 mesi somministrandogli liquido disinfettante per le mani, profumo e rum. Sul corpo senza vita del piccolo il coroner ha riscontrato un livello alcolemico di 0,280 che equivale a tre volte il limite consentito a un guidatore nello Stato. L'omicidio risale al 24 gennaio scorso. Ma i due genitori sono stati incriminati solo adesso.  Erika Wigstrom ha ammesso di aver messo una soluzione di alcol disinfettante per le mani nella soluzione che nutriva il figlio attraverso una flebo il giorno prima della sua morte. «Il Signore ha voluto dare delle ali da angelo a Lucas per farlo tornare nel suo regno per sempre», ha dichiarato la mamma durante l'interrogatorio. Wingstrom ha inoltre confessato di aver dato da bere al piccolo del profumo in passato. Madre e padre hanno detto allo sceriffo della città di Plaquemines Parish che il loro unico desiderio era di «porre fine alle sofferenze del figlio».  Il padre, era già stato arrestato una volta per aver tentato ci uccidere il piccolo in ospedale prima di un intervento al cuore. Wingstrom è stata arrestata con l'accusa di omicidio di primo grado. Il marito è finito dietro le sbarre per aver commesso atti di crudeltà nei confronti di un minore.

Fonte: Leggo.it


ASSICURAZIONE RC AUTO : Non si può aumentare il premio assicurativo con classe di merito invariata. Previsto risarcimento del danno subito



Una pronuncia di un giudice di pace (G.d.P. Salerno, sent. n. 3965/13) per un principio sacrosanto : alla scadenza annuale del contratto, l’assicurazione non può aumentare immotivatamente e in misura spropositata il premio della polizza rc-auto nei confronti dell’automobilista con una classe di merito invariata: e ciò vale anche se quest’ultimo vive in una zona urbana “calda”, ossia ad alto rischio di sinistri.
Diversamente l’assicurato essendo costretto a pagare una cifra annuale maggiore, può chiedere il risarcimento del danno anche se ha dovuto cambiare compagnia assicurativa pagando un maggior prezzo.
Si configura, in tali casi, una violazione della regola di correttezza nell’esecuzione del contratto da parte di assicurazione, se l’utente è costretto a rivolgersi altrove pagando di più. In pratica, la condotta della compagnia rientra nell’abuso della posizione dominante.
Il danno risarcito dal giudice di pace è pari alla maggior somma sborsata e al danno determinato in via equitativa e costituirà sicuramente un precedente importante al contrasto agli immotivati aumenti avvenuti negli ultimi anni e diverse volte sanzionati anche dalle autorità di vigilanza

sabato 8 marzo 2014

Via libera di Bruxelles e Siae per la “Tassa sui telefonini”. Industria informatica e consumatori sul piede di guerra.



Una delle eredità più scomode e di difficile soluzione che il governo Letta ha lasciato al nuovo esecutivo nel campo del digitale, infatti, è proprio l’ormai famosa “tassa sui telefonini”.  
Il ministro Ministro Franceschini deve decidere se aggiornare le imposte che gravano sull’acquisto
di smartphone, chiavette e hard-disk. Chi acquisterà uno smartphone potrebbe trovarsi a dover sborsare un contributo, comprensivo di IVA, di 6,20 euro. C’è il via libera di Bruxelles e Siae.
Ma l’industria informatica e i consumatori restano sul piede di guerra.
Pochi lo sanno, ma un’imposta sulle vendite di smartphone, tablet e computer è già in vigore e corrisponde attualmente a 90 centesimi di euro per gli smartphone, 0,09 per ogni GB di memoria delle chiavi USB e 9,99 per gli hard disk esterni. 
Solo qualche settimana fa l’aumento destinato ad arricchire le casse della Siae su molti dispositivi tecnologici, previsto a partire da gennaio, aveva subito una battuta d’arresto grazie all’ex ministro Bray che  aveva sospeso il balzello a favore della Siae di 3 e 4 euro sul prezzo di smartphone, tablet, pc e altri dispositivi tecnologici, e anche grazie alle oltre 14 mila firme raccolte da una petizione di Altroconsumo. Ma l’eventuale decisione era stata congelata dalla crisi di governo.  
Nei prossimi giorni, il Ministro Franceschini dovrà decidere se aggiornare o meno le tariffe, modalità prevista dal decreto del 2009 come adeguamento allo sviluppo delle tecnologie digitali, che aumenterebbero del 500%. In tal caso chi comprerà uno smartphone dovrà sborsare un contributo, comprensivo di IVA, di 6,20 euro, stesso dicasi per chi acquisterà un tablet; per i decoder di memoria interna si parla addirittura di una cifra intorno ai 40 euro. Nel 2012 il prelievo nei 23 paesi europei in cui vige il sistema di copia privata è stato pari a 600 milioni di euro; si stima che tale provvedimento determinerà un gettito complessivo di 200 milioni, ciò vuol dire che l’Italia costituirebbe da sola un terzo dell’intera somma.   Ora, speriamo che il nuovo ministro Franceschini non faccia marcia indietro e prima di emanare il decreto di adeguamento delle tariffe prosegua con l'idea del suo predecessore di sviluppare un’indagine sulle abitudini dei consumatori per verificare se davvero le copie private di opere musicali e cinematografiche siano cresciute negli ultimi tre anni tanto da legittimare addirittura un aumento di ben 5 volte l’equo compenso, come pretenderebbe la Siae.

La sfida di Louis, bimbo di 12 anni che a breve diventerà cieco. Il suo desiderio: “Girare il mondo per vederlo l’ultima volta”



Louis Corbett, 12enne neozelandese è affetto da una rara malattia che lo renderà cieco nei prossimi mesi, così ha deciso di godersi la vita fino all'ultimo.
In questo momento sta girando il mondo insieme alla famiglia per ammirare tutte le sue bellezze. Lo scorso anno i medici gli diagnosticarono una retinite pigmentosa, una malattia degenerativa ereditaria che porta alla cecità.
Luois ha fatto una lista delle cose che voleva vedere per l'ultima volta: il Grand Canyon, le cascate del Niagara, l’Empire State Building e il quartier generale di Google in California. Essendo un grande appassionato di basket ha espresso anche il desiderio di assistere alla partita di una delle sue squadre preferite: i Boston Celtics.
Vuole riuscire a spuntare tutti i desideri sulla sua “lista”, le cose da fare prima che la luce intorno a lui si spenga completamente.
Per consentire a Louis di realizzare il suo sogno sono stati donati 25mila dollari grazie ad un appello in Rete fatto dai genitori. In quattro settimane sono arrivate donazioni da amici ma anche da perfetti sconosciuti dall’altra parte del globo. Tra i finanziatori si ha spiccato il gesto di Warren Casey, CEO di un'azienda di software americana, che con le miglia accumulate nei suoi viaggi, ha regalato il viaggio a tutta la famiglia. Una seconda persona che si è distinta è Corinne Grousbeck, moglie del presidente dei Bolton Celtics, il cui figlio 21enne è cieco a causa della stessa malattia di Louis.
I genitori vogliono riempire la sua testa con il maggior numero di immagini possibili. Immagini e ricordi indimenticabili. «Non c’è molto tempo, sono rimaste poche settimane», ha raccontato la madre, incoraggiando il piccolo Louis a creare una lista di luoghi da vedere e persone da conoscere. Prima che il buio s’impossessi della sua testa.

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