sabato 20 aprile 2013

NAPOLITANO RIELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA



È il primo bis nella storia della Repubblica Italiana: Giorgio Napolitano è stato rieletto presidente della repubblica. È la prima volta che un Capo dello Stato viene rieletto per il secondo settennato. Il Capo dello Stato ha accettato la ricandidatura al Quirinale dopo un forte pressing da parte di Pd, Pdl e Scelta civica. Passa dunque per l'attuale inquilino del Colle, 88 anni a giugno, la carta tirata fuori nelle ultime ore da Pd e Pdl, il giorno dopo lo sgambetto a Romano Prodi da parte di un centinaio di franchi tiratori del centrosinistra e l'annuncio da parte di Pier Luigi Bersani di dimettersi dopo il voto per il Capo dello Stato. Napolitano nella mattinata aveva ricevuto Bersani, Berlusconi, il premier Mario Monti e una delegazione di presidenti delle Regioni. Gli è stato rivolto, spiega una nota del Quirinale, «un caldo appello a riconsiderare le ragioni da lui più volte indicate di indisponibilità a una ricandidatura».
L'aula alla Camera nella mattinata aveva decretato una nuova fumata nera al termine dello spoglio della quinta votazione: Stefano Rodotà aveva ottenuto 210 voti, Giorgio Napolitano 20, Rosario Monteleone 15, Emma Bonino 9, Anna Maria Cancellieri 3, Massimo D'Alema 2, Franco Marini 2. I voti dispersi sono stati 14, le schede bianche 445, le schede nulle 17. Ieri, nel quarto tentativo il professore ha ottenuto appena 395 preferenze, contro le 213 di Stefano Rodotà e le 78 del ministro Annamaria Cancellieri. Dopo che il suo nome è stato bruciato, Prodi si è detto non più a disposizione. Renzi su Facebook: spero che siano finiti i giochi disgustosi, inevitabili e sagge le dimissioni di Bersani. Ecco la cronaca della giornata.
Ore 18,15. Napolitano riconfermato presidente
È stato raggiunto il quorum di 504 voti per la rielezione del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Applauso lungo e spontaneo in aula alla Camera. Prosegue lo spoglio.
Ore 17,54. Dopo le prime cento schede Napolitano ha il 79% dei voti
Dopo le prime cento schede scrutinate Giorgio Napolitano ha 79 voti. La percentuale è dunque del 79 per cento. Per essere eletto deve raggiungere il quorum della metà più uno dei grandi elettori, pari a 504 voti.
Ore 17, 48. Fassina: Grillo smentisca e si scusi per le sue parole incendiarie
«Grillo parla di golpe smentisca e si scusi perché le sue sono parole incendiarie», ha detto Stefano Fassina, dirigente del Pd, intervistato nel corso dello speciale del TgLa7. «Le parole di Grillo non vanno prese alla leggera perché Grillo è capo di un partito e no stiamo eleggendo un presidente che non gli piace ma lo stiamo eleggendo democraticamente».
Fonte: Il Sole 24 Ore

 

PROCESSO SCAZZI: COSIMA E SABRINA CONDANNATE ALL’ERGASTOLO. 8 ANNI PER MICHELE MISSERI



Una lunghissima attesa, cinque giorni, e alla fine il verdetto: colpevoli. Sabrina e Cosima condannate all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi, Michele Misseri a otto anni per concorso nella soppressione del cadavere della nipote e per furto aggravato del telefonino della vittima. 

Un applauso è partito dal pubblico alla lettura della pena. La presidente della Corte ha interrotto un attimo la lettura della sentenza per richiamare tutti all’ordine e ha poi proseguito. La corte di Assise ha condannato a sei anni di reclusione ciascuno per concorso in soppressione di cadavere Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele Misseri. 

Un processo che è durato 15 mesi, con accusa e difesa che si sono confrontate senza esclusione di colpi sulla ricostruzione del delitto di Sarah Scazzi, uccisa nel garage della villetta di via Deledda ad Avetrana. Da Michele o invece dalle donne di casa? In questa domanda quindici mesi di udienze. Un giallo che adesso ha una soluzione giudiziaria, seppure solo in primo grado, una storia che ha stravolto un paese e appassionato milioni di telespettatori di talk show. Tutto è inziato il 26 agosto quando Sarah, esce da casa dopo pranzo per andare al mare con la cugina Sabrina e l’amica Mariangela. Ma non arriverà mai.  

Le ricerche sono serrate ma non portano a nulla fino a che Michele Misseri il 29 settembre dice di trovare il cellulare della nipotina in campagna. Pochi giorni e il 6 ottobre dopo 9 ore di interrogatorio confessa spiegando non solo di avere ucciso ma anche di aver violato il cadavere. Gli inquirenti però sono convinti che in questa confessione manchi qualcosa, l’aiuto di Sabrina. E a un certo punto Michele cambia versione, e negando il vilipendio del cadavere tira dentro la figlia che viene arrestata il 15 ottobre. Prima dice che Sabrina teneva Sarah mentre lui la strangolava, poi che Sabrina ha chiesto il suo aiuto solo per occultare il cadavere, e all’incidente probatorio che in garage Sarah è stata vittima di un incidente mentre Sabrina giocava a cavalluccio. Quando scopre dalle guardie penitenziarie che Sabrina è stata arrestata chiede di parlare con i pubblici ministeri, vuole ritrattare. Ma i pm non lo ascoltano e allora lui inizia a scrivere lettere alla figlia chiedendo scusa e spiegando che ha «fatto la falsa» perchè gli avrebbero promesso che sarebbero usciti entrambi in pochi anni. 

Non c’è niente da fare. A Michele i pm non credono nonostante lui confermi la sua colpevolezza davanti all’avvocato Franco Coppi, che nel frattempo è intervenuto a difesa di Sabrina. Due sentenze della Cassazione sanciscono che non ci sono elementi sufficienti che giustifichino la carcerazione di Sabrina, ma il Tribunale del riesame di Taranto non modifica la sua linea: Sabrina resta in carcere. E sarà raggiunta il 26 maggio 2011 da sua madre Cosima. Ad accusarla il sogno di un fioraio secondo cui Cosima e Sabrina avrebbero prelevato Sarah per strada trascinandola in auto. E’ la madre della commessa del fioraio a raccontare il sogno ai carabinieri. Il fioraio va alla caserma e lo racconta, ma le sue dichiarazioni vengono verbalizzate come fossero realtà. Quando se ne accorge l’uomo pretende che il verbale sia corretto. Lo fanno, ma lui viene denunciato per false dichiarazioni. Finisce sotto processo lui e altri suoi 5 parenti e amici che confermano ai pm di aver sempre saputo che quel racconto si riferiva a un sogno. Ma Cosima resta in carcere Cosima e Sabrina coabitano in carcere, nella stessa cella, mentre Michele rimane libero nonostante continui a dire che è stato lui e solo lui a uccidere Sarah. La sua posizione nel processo rimarrà solo per occultamento e soppressione di cadavere. 

Inizia il processo il 10 gennaio del 2012. Il 31 gennaio viene sentito il teste Ivano Russo, il «Ridge» di Avetrana e secondo i pubblici ministeri il movente. Sabrina sarebbe stata gelosa delle attenzioni che il ragazzo aveva per la cuginetta che stava diventando una magnifica donna. «Con Sabrina - dice Russo - si instaurò mano a mano un rapporto confidenziale. Ad un certo punto però vidi da parte sua atteggiamenti ambigui, complimenti che andavano oltre. Le ho chiesto se per lei era ancora amicizia o qualcos’altro, e lei mi disse che era amicizia». Il movente della gelosia ossessiva viene smentito e Ivano finisce nei guai (insieme ad altri 7 testi) accusato di false dichiarazioni al pm.  

Il 20 novembre viene ascoltata Sabrina: «Reputavo Sarah una sorella minore, non una cugina, e la trattavo di conseguenza. Qualche rimprovero sì, ma non litigi». Michele Misseri il 5 dicembre conferma in aula: «Ho ucciso io Sarah, questo rimorso non lo posso più portare dentro di me». Un processo nervoso. Il 29 gennaio uno dei sei giudici popolari viene «pescato» mentre esprime giudizi poco lusinghieri su una testimone favorevole alla difesa di Sabrina durante la deposizione di quest’ultima. Si astiene ufficialmente e viene sostituito con un giudice supplente. 

Il 25 febbraio inizia la requisitoria dell’accusa. Il 5 marzo le richieste di condanna: ergastolo per Sabrina e Cosima, nove anni per Michele Misseri, otto anni per Carmine Misseri e Cosimo Cosma, pene minori per altri quattro imputati. Il 25 marzo, prima che inizino le arringhe della difesa di Sabrina, un video «fuori onda» tra presidente della Corte e giudice a latere, risalente al 19 marzo, induce la difesa di Sabrina a chiedere alla Corte se non intenda astenersi dal processo. Secondo la difesa quei commenti (tra cui «non potranno negare in radice») possono rappresentare un pregiudizio. Il 26 marzo la Corte d’Assise decide di astenersi dal processo, rimettendo gi atti al presidente del Tribunale, che il giorno dopo rigetta l’astensione e dispone la prosecuzione del processo. Il 15 aprile si chiudono le repliche dei difensori e alle 17.30 la Corte si ritira in camera di consiglio. Oggi la sentenza. 
Fonte: La Stampa.it

 

RICERCA SCIENTIFICA: i benefici dell’essere calvi



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Una ricerca scientifica ha approfondito, qualche tempo fa, come il rasarsi la testa influenzi la percezione di un uomo. Sono stati effettuati diversi studi comparativi, che hanno confrontato innanzi tutto gli uomini calvi con gli uomini con una folta capigliatura. Ne è risultato che i calvi erano percepiti come “più dominanti”.
  Per verificare che questo non dipendesse da altri fattori non noti potenzialmente correlati, lo stesso test è stato fatto su fotografie di persone tutte con i capelli, ma nelle quali in una parte di esse i capelli erano stati rimossi digitalmente. Anche in questo caso è stata confermata la “dominanza”.
Un terzo studio ha verificato come, mentre nel caso di chi ha una capigliatura folta la cosa è variabile in base a molti fattori, nel caso di chi perde capelli il rasarsi la testa porterebbe quasi sempre ad un miglioramento dei rapporti interpersonali.

 


RAGAZZA MUORE “PER AVERE BEVUTO TROPPA COCA COLA”



coca-cola
Una ragazza neozelandese è morta per avere bevuto troppa coca cola, secondo i medici che hanno studiato le cause della morte.
La trentenne, Natasha Harris, era morta tre anni fa per cause poco chiare, su cui i medici hanno continuato ad indagare. In questi giorni sono state ufficializzate le conclusioni, che riconducono al consumo smodato della bevanda.
La ragazza  apparentemente  beveva fino a 10 litri di Coca Cola ogni giorno: una quantità che conteneva due volte la quantità di caffeina considerata accettabile per la salute, e oltre dieci volte la quantità giornaliera raccomandata di zucchero. Dieci litri contengono infatti 970 mg di caffeina e quasi 1 kg di zucchero: alla Harris erano stati rimossi quasi tutti i denti per via delle gravi carie che si erano formate proprio per lo zucchero.
Secondo i parenti, la ragazza aveva sviluppato una vera e propria dipendenza dalla Coca Cola, e aveva crisi di astinenza quando non le consumava. Natasha avrebbe sviluppato anche una  forma di aritmia cardiaca conseguente all’abuso della bevanda.
Le autorità neozelandesi però non mettono sotto accusa i produttori della Coca Cola: infatti secondo i medici (oltre al chiaro eccesso nel consumo) la donna e la sua famiglia hanno trascurato segnali evidenti del deteriorarsi della sua salute: non solo le carie (che sia la Harris che la sua famiglia avevano imputato al consumo bevanda) avevano portato alla rimozione dei denti già qualche anno prima, ma addirittura uno dei suoi figli era nato senza smalto sui denti, fatto che dovevano costituire un grave campanello d’allarme che è stato invece ignorato.
Fonte: Notizie.Delmondo.Info

PER SFUGGIRE ALLA FIDANZATA, SI LANCIA NELLA SPAZZATURA



spazzatura 
Un giovane russo si è lanciato nel condotto della spazzatura del condominio dove vive con la fidanzata, pur di sfuggire all’ennesima discussione con lei.

Il 32enne, disperato per i rimproveri della compagna, ha cercato una via di fuga veloce: si è gettato in uno degli “scivoli” che raccolgono la spazzatura ai vari piani per portarla nel vano centralizzato dove viene raccolta.
La pericolosa fuga però non è andata a buon fine: dopo una discesa di tre piani, il giovane è rimasto incastrato al quinto piano, ed ha dovuto chiedere aiuto (oltre che chiedere ai vicini di non gettare spazzatura da quello scivolo…).
Sono dovuti intervenire i pompieri per liberare il ragazzo.


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