venerdì 17 maggio 2013
mercoledì 15 maggio 2013
FACEBOOK, ALLARME PER UN NUOVO VIRUS: “ENTRA IN POSSESSO DEL PROPRIO PROFILO”
Allerta su Facebook per un nuovo
virus che entra in possesso dei propri profili.
A fare la scoperta è stata la
Microsoft. Il virus si presenta come una normale estensione di Chrome e di
Firefox. Una volta installate le estensioni, la frittata è fatta.
Il virus per ora è stato scoperto in Brasile ma il software potrebbe essere rapidamente esteso alle altre aree geografiche.
L’unico consiglio che viene dato è quello di fare molta attenzione a quello che si installa e di avere un buon antivirus che protegga il prorpio pc.
Il virus per ora è stato scoperto in Brasile ma il software potrebbe essere rapidamente esteso alle altre aree geografiche.
L’unico consiglio che viene dato è quello di fare molta attenzione a quello che si installa e di avere un buon antivirus che protegga il prorpio pc.
lunedì 13 maggio 2013
AZIENDA CINESE COSTRINGE I DIPENDENTI A STRISCIARE SULLE GINOCCHIA
Un'azienda di Chongqing ha
costretto i dipendenti a strisciare sulle ginocchia nel centro città, di fronte
a centinaia di passanti.
Dirigenti
troppo severi, orari di lavoro estenuanti, rapporti difficili in fabbrica.
Negli ultimi diversi gruppi di lavoro in tutta la Cina hanno cominciato a
segnalare le condizioni disumane nelle quali sono costretti a lavorare dalle
proprie aziende. L'ultima denuncia in ordine di tempo arriva dalla città
meridionale di Chongqing. In alcune foto apparse su Weibo (il Twitter cinese)
si vede una sorta di trenino umano intorno ad un monumento all'aperto situato
in una zona commerciale. Si tratterebbe dell'addestramento a cui una azienda di
cosmetici (il cui nome non è stato specificato) sottoporrebbe i propri
dipendenti per "rafforzarne" la tempra. Come scrive Repubblica, un
ufficiale di pubblica sicurezza ha confermato, affermando che la compagnia ha
voluto in questo modo addestrare gli impiegati, per migliorarne le capacità in
condizioni critiche.
IN ARRIVO LA TASSA SULLE SIGARETTE ELETTRONICHE. PER I FUMATORI SCATTA LA CACCIA ALLE SCORTE NEI NEGOZI
Numerosi sono stati i tentativi
di tassare le sigarette elettroniche, senza esito positivo. Almeno finora.
A spingere per una concreta tassazione delle sigarette elettroniche è proprio lo Stato: la vendita delle sigarette elettroniche raddoppia e i guadagni del Monopolio legati alle sigarette classiche stanno crollando, tanto che si prevede che nel 2013 incasserà la bellezza di 700 milioni di euro in meno.
Uno dei problemi più grandi da risolvere è la definizione di 'sigaretta elettronica'. Fa male alla salute? È un'alternativa al fumo? È un dispositivo medico?
I quesiti non sono formulati a caso. Se è da considerarsi come un 'prodotto da fumo', si dovranno applicare le regole legate alle 'sigarette classiche dovranno essere vendute esclusivamente in tabaccheria.
Se dobbiamo considerare le sigarette elettroniche come un prodotto medico, allora dovranno essere vendute esclusivamente nelle farmacie.
Alcuni preferirebbero applicare un'imposta di consumo, invece dell'accisa: soluzione gradita ai produttori e rivenditori. Altri, tra cui le multinazionali del tabacco, vorrebbero tassare gli 'atomizzatori', cioè i filtri delle sigarette elettroniche. Le ipotesi comunque, produrrebbero un guadagno misero nelle casse dello Stato. Intanto, mentre si decide quale tipologia di tassa applicare, i fumatori di sigarette elettroniche stanno facendo scorte di nei negozi.
A spingere per una concreta tassazione delle sigarette elettroniche è proprio lo Stato: la vendita delle sigarette elettroniche raddoppia e i guadagni del Monopolio legati alle sigarette classiche stanno crollando, tanto che si prevede che nel 2013 incasserà la bellezza di 700 milioni di euro in meno.
Uno dei problemi più grandi da risolvere è la definizione di 'sigaretta elettronica'. Fa male alla salute? È un'alternativa al fumo? È un dispositivo medico?
I quesiti non sono formulati a caso. Se è da considerarsi come un 'prodotto da fumo', si dovranno applicare le regole legate alle 'sigarette classiche dovranno essere vendute esclusivamente in tabaccheria.
Se dobbiamo considerare le sigarette elettroniche come un prodotto medico, allora dovranno essere vendute esclusivamente nelle farmacie.
Alcuni preferirebbero applicare un'imposta di consumo, invece dell'accisa: soluzione gradita ai produttori e rivenditori. Altri, tra cui le multinazionali del tabacco, vorrebbero tassare gli 'atomizzatori', cioè i filtri delle sigarette elettroniche. Le ipotesi comunque, produrrebbero un guadagno misero nelle casse dello Stato. Intanto, mentre si decide quale tipologia di tassa applicare, i fumatori di sigarette elettroniche stanno facendo scorte di nei negozi.
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