Un allarme che potrebbe
minacciare la tranquillità dei vacanzieri italiani. Si tratta della Tick borne
encephalitis, meningoencefalite, una malattia trasmessa dalla zecca Ixodes
Ricinus, proveniente dall’Est Europa, dove è attualmente diffusa. Nel nostro Paese
dovrebbe localizzarsi nelle zone rurali e urbane. Al momento è stata
individuata nel Triveneto.
Ogni anno si registra all’incirca
un massimo di 30 casi. La maggior parte di questi casi, la TBE
si rivela grave e, talvolta, mortale. Altra brutta notizia è che i casi sono in
continuo incremento in proporzione dell’aumento delle temperature che rendono
gli ambienti vivibili per l’insetto. È necessario tenere sotto controllo
la situazione. Le autorità sanitarie europee hanno, infatti, chiesto al nostro
Paese l’inserimento di tale malattia tra quelle notificabili.
Il morso della zecca non provoca
alcun dolore, poiché la saliva avrebbe un effetto anestetizzante. Inoltre, sembra
non mostrare sintomi particolarmente evidenti, se non quelli che possono
tranquillamente esser confusi con una normale influenza. Quindi, bisogna
prestare molta attenzione.
Quello che è certo è che, dopo un
periodo di incubazione che dura circa 7-14 giorni, la persona affetta dalla TBE
mostra febbre, cefalea, senso di stanchezza e nausea. Possibili complicazioni
potrebbero essere la paralisi e mialgia. Come se non bastasse, inoltre, sembra
che la malattia possa colpire il sistema nervoso centrale, creando danni nocivi
allo stesso, a volte anche permanenti.
Purtroppo non esiste una cura precisa
per la TBE, ma è possibile prevenirla con una semplice vaccinazione, in grado
di proteggere da tutti i tipi di virus sia del sottotipo Europeo che di quello
Asiatico. È consigliabile, dunque, prima di intraprendere qualsiasi viaggio
procedere nella vaccinazione, che sarà somministrata in due dosi. La
terza dose, al rientro, permette una copertura della durata di ben 5 anni.