venerdì 7 febbraio 2014

Lo sapevate che la Germania ci deve un sacco di soldi?




La Germania è andata in default due volte in un secolo e le sono stati condonati i debiti di due guerre mondiali per consentirle di riprendersi. Fra i Paesi che le hanno condonato i debiti, la Grecia, prima di tutto, che pure era molto povera, e l’Italia.
Dopo la Grande Guerra, John Maynard Keynes sostenne che il conto salato chiesto dai Paesi vincitori agli sconfitti avrebbe reso impossibile alla Germania di avviare la rinascita. L’ammontare del debito di guerra equivaleva, in effetti, al 100% del Pil tedesco. Fatalmente, nel 1923 si arrivò al grande default tedesco, con l’iperinflazione che distrusse la repubblica di Weimar. Adolf Hitler si rifiutò di onorare i debiti, i marchi risparmiati furono investiti per la rinascita economica e il riarmo, concluso, come si sa, con una seconda guerra, ben peggiore, in seguito alla quale a Berlino si richiese un secondo, enorme quantitativo di denaro da parte di numerosi Paesi. L’ammontare complessivo aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora!)
La Germania sconfitta non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre, peraltro da essa stessa provocate.
Mentre i sovietici pretesero e ottennero il pagamento della somma loro spettante, fino all’ultimo centesimo, ottenuta anche facendo lavorare a costo zero migliaia di civili e prigionieri, il 24 agosto 1953 ben 21 Paesi, Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia, con un trattato firmato a Londra le consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni. In questo modo, la Germania poté evitare il default, che c’era di fatto. L’altro 50% avrebbe dovuto essere rimborsato dopo l’eventuale riunificazione delle due Germania, ma nel 1990 l’allora cancelliere Kohl si oppose alla rinegoziazione dell’accordo, che avrebbe procurato un terzo default alla Germania. Italia e Grecia acconsentirono di non esigere il dovuto.
Nell’ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato del 1953 con il pagamento dell’ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro.
Senza l’accordo di Londra che l’ha favorita come pochi, la Germania dovrebbe rimborsare debiti per altri 50 anni. E non ci sarebbe stata la forte crescita del secondo dopoguerra dell’economia tedesca, né Berlino avrebbe potuto entrare nella Banca Mondiale, nel Fondo Monetario Internazionale e nell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
di Roberto Schena

MORALE: Con i nostri soldi la Germania si è arricchita... comanda a bacchetta il Governo Italiano... acquista tutte le nostre migliori aziende e il suo PIL cresce... mentre i nostri pseudo politici con prepotenza chiedono soldi al popolo italiano che loro stessi, senza ritegno, hanno ridotto alla fame.

Pharrell Williams - Happy (Official Music Video)





Un soldato di ritorno dall'Afghanistan fa una sorpresa alla sua famiglia in una maniera particolare.. Commovente guardate..!


giovedì 6 febbraio 2014

ARRIVANO I RISULTATI DEL DNA: “La piccola Pia è figlia di Balotelli”. A confermarlo lo stesso calciatore tramite messaggio scritto su Twitter




Arrivano i risultati del Dna che confermano la paterità di Balotelli della piccola Pia.
Dopo un anno di vicissitudini è dunque certo, la piccola Pia (nata lo scorso dicembre a seguito della relazione avuta con Raffaella Fico) è figlia di Balotelli. A dare la notizia lo stesso Balotelli in un messaggio scritto su Twitter:
"Finalmente la verità, Pia dolce bambina mia!!! il tuo papà".
Il calciatore ha deciso di uscire allo scoperto dopo essersi sottoposto al test del Dna. Lo ha fatto anticipando di qualche settimana i tempi necessari qualora si fosse aspettato l'ordine del Tribunale. Il test del Dna era il passaggio decisivo della causa iniziata il 5 dicembre scorso a Brescia. Quel giorno Balotelli non si era presentato, ma attraverso il proprio avvocato Vittorio Rigo aveva fatto pervenire un messaggio: "Qualora Pia fosse mia figlia, sono pronto a fare il mio dovere di padre fino in fondo".
Il calciatore ha sempre rifiutato, sino ad oggi, di incontrare quella che è ora a tutti gli effetti sua figlia. Pia ha compiuto un anno e non ha mai ricevuto un abbraccio, un bacio, un sorriso da suo padre.  E chissà che faccia farà quando, finalmente, e solo grazie a un esame del DNA alquanto tardivo, suo padre deciderà finalmente di incontrarla.


martedì 4 febbraio 2014

DIMMI COME SCRIVI E TI DIRÒ CHI SEI: Come comprendere la personalità di un individuo dalla sua calligrafia



La calligrafia è tra i tanti mezzi espressivi dell'uomo.
Tramite essa è possibile, infatti, comprendere la personalità di una persona.
Alcuni aspetti fondamentali possono risultare utili per capire la personalità della persona che ci scrive e le influenze che essa può avere all'interno di un qualsiasi rapporto sociale.

LA PRESSIONE DELLA SCRITTURA
- Chi preme sul foglio scrivendo, ha una grande energia e sicurezza di sé, e una forte voglia di emergere.
- Chi invece non preme scrivendo rivela insicurezza di sé, paura e quindi debolezza.

LA DIMENSIONE DELLE LETTERE
- Chi scrive con lettere molto rotonde è una persona buona e leale.
- Chi scrive con lettere grandi è una persona abile nella vita di società.
- Chi scrive con lettere piccole è una persona che si esamina spesso dentro e ha problemi a farsi accettare dagli altri..

LA DIREZIONE DI SCRITTURA
- Se la scrittura tende verso sinistra, la persona in questione è legata al passato e saldamente attaccata a bei ricordi.
- Chi scrive verso l'alto è una persona positiva, crede in quello che fa.
- Chi scrive verso il basso è un pessimista, ha paura di sbagliare.

I MARGINI DEL FOGLIO
- Chi scrive entro i margini è una persona ordinata e non ama i cambiamenti della vita.
- Chi non lascia margine a destra è una persona aperta a nuove esperienze che ama godersi la vita.
- Chi non lascia margine a sinistra, invece, è una persona legata al passato più che al futuro e alle nuove esperienze.

LA FIRMA E TESTO
Va esaminata in rapporto al testo.
- Se firma e testo hanno lo stesso stile, la realtà intima e sociale saranno coerenti, la persona si propone agli altri così com'è
- Se firma e testo sono molto diversi, lo scrivente ha un bisogno di mascherarsi all'esterno e si stima poco.

LA POSIZIONE DELLA FIRMA
Chi colloca la firma sulla destra del foglio è proiettato verso gli altri,
Chi firma a sinistra è sintomo di freno e riserve verso le relazioni.
La posizione centrale può indicare insicurezza, indecisione e desiderio di attenzione.


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