sabato 19 luglio 2014
domenica 6 luglio 2014
L’OBBLIGO DI TENERE I FARI ACCESI DI GIORNO, A COSA SERVE? SAI CHE QUALCUNO CI GUADAGNA UN SACCO DI SOLDI?
La farsa dei fari accesi di
giorno. Vi siete mai chiesti perché dovete accendere i fari dell’automobile
anche di giorno, quando magari c’è un sole accecante e non ce n’è assolutamente
bisogno? Per motivi di sicurezza? Quali, se col sole non servono? Per “uniformarci”
agli altri paesi europei (altra favola in circolazione)? Beh, in Germania, Gran
Bretagna, Francia, Olanda, Spagna, Svizzera e Belgio non vige questo obbligo
assurdo,
che, al
massimo, può avere (ed ha) un senso in inverno nei paesi scandinavi dell’estremo
nord. Nei quali è vero che si registrano in media meno incidenti che da noi, ma
perché guidano in maniera più disciplinata, non perché hanno le luci accese. E
allora perché io, italiano, devo accendere i fari della mia auto anche se ciò
non fa alcuna differenza né per la mia sicurezza, né per quella degli altri? Un’auto,
o meglio ancora un autocarro, perché mai dovrebbe tenere questi benedetti fari
accesi in condizioni di totale visibilità? Qui c’è ancora una volta aria di
presa in giro e, per la risposta, tiriamo fuori un paio di cifre tratte da “Un
futuro senza luce?”. Nel libro sono descritti semplicemente i vari passaggi che
permettono di calcolare (approssimando tutto per difetto) che con i fari accesi
anche di giorno, il consumo annuo di carburante in più è di 41 litri per ogni
veicolo (con un incremento percentuale che oscilla fra il 2,7 e il 4,1). Ciò è
dovuto in sostanza all’aumento dell’energia necessaria all’alternatore per
permettere alle luci di funzionare nelle ore diurne. Se si considera che gli
automezzi in circolazione a fine 2002 erano circa 37,5 milioni (e trattando qui
gli autocarri alla stregua di automobili, anche se i primi sono ovviamente più
pesanti, hanno distanze medie di percorrenza ben più lunghe e molte più luci di
posizione da accendere), l’incremento complessivo dei consumi oscilla intorno a
1 miliardo e 500 milioni di litri di carburante. Ciò comporta anche un aumento
delle emissioni di diossido di carbonio di circa tre milioni di tonnellate. Ma
perché tutto ciò? Perché se, sempre approssimando per difetto, si calcola
quanto le tasse incidano su questi enormi consumi di carburante in più, salta
fuori che l’erario con questa astuta mossa ha incrementato annualmente i suoi
incassi di circa 1 miliardo di euro. Che dire, quindi? Che non stupisce se i
governi che si sono avvicendati negli ultimi anni non hanno abrogato questo
non-senso. E che se l’ambiente piange il governo ride, alla faccia dei
protocolli di Kyoto e, soprattutto, della nostra salute e delle nostre tasche. Forse
faremmo meglio a spegnere i “riflettori” e far calare il sipario su questa
farsa, se non altro per i prezzi raggiunti dai carburanti, e per i costi ed i
rischi associati all’estrazione di petrolio.
venerdì 4 luglio 2014
ARRIVA DAL MEDIO ORIENTE: LA SNAKE-THERAPY, I MASSAGGI CON SERPENTI
Molti saranno terrorizzati al solo pensiero di essere
sfiorati da uno solo di questi rettili …ma, in realtà, è una trovata che sta
riscuotendo un certo successo e che nasce dalla mente di Ara Barak, una
donna amante dei serpenti. La metodica consiste nell’adagiare, su diverse parti
del corpo, dei serpenti i quali massaggiano e rilassano la persona
muovendosi su di essa.
Vengono, ovviamente, utilizzati animali non
velenosi di diversa grandezza. I più grandi compiono un massaggio profondo,
mentre i più piccoli e sottili massaggeranno il corpo in modo superficiale. La
signora Barak, che nel frattempo è divenuta titolare dello Barak’s Snake
Spa in Israele, si rese conto che i suoi amici si rilassavano tenendo in
mano ed accarezzando il suo animaletto domestico. Da qui l’idea di
utilizzare i serpenti per un vero e proprio massaggio. La Snake Therapy si
è diffusa anche in Russia, tanto da divenire un trattamento esclusivo e
costoso. Olga Lutovinova, proprietaria di un centro massaggi a Mosca, spiega da
cosa deriva il beneficio dei serpenti sulla pelle: “Questo trattamento è molto
rilassante, il serpente grazie al contatto con la pelle condivide il calore, perché
i rettili sono animali a sangue freddo e in questo modo arrivano alla stessa
temperatura donando una sensazione di benessere unica”.
giovedì 26 giugno 2014
Un aiuto per i disoccupati. Arriva la carta sociale straordinaria: 400 euro al mese. Scopri come ottenerla.
Arriva la Social card 2014, una carta acquisti
particolare, da non confondere assolutamente con la classica social card.
Al momento in Italia circolano due differenti carte acquisti: c’è la social
card sperimentale e la social card ordinaria.
Per quanto riguarda la prima, ovvero la social card
straordinaria, questa è ancora in fase di sperimentazione dallo scorso anno e
nel corso del 2014 è stata estesa a tutto il Sud Italia oltre che a dodici
città tra le quali Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli,
Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona dove è già attiva dallo scorso 2013.
La nuova special card, si differenzia
dalla card normale in quanto obbliga coloro i quali ne usufruiscono
ad un percorso di reinserimento lavorativo. Con questa card, si
dispone mensilmente di un importo che varia dai 231 euro per i nuclei
familiari da due persone fino ad un massimo di 400 euro.
Di seguito elencheremo i requisiti di reddito per poter usufruire della social card straordinaria 2014, ovvero:
Di seguito elencheremo i requisiti di reddito per poter usufruire della social card straordinaria 2014, ovvero:
- essere cittadino italiano o comunitario oppure straniero
in possesso del permesso di soggiorno, che sia residente nel Comune in cui
presenta domanda da almeno 1 anno
- reddito ISEE, inferiore o uguale a 3.000 euro
- per chi è proprietario dell’abitazione, il valore ai fini dell’ICI della casa di residenza inferiore a 30.000 euro patrimonio mobiliare inferiore a 8.000 euro
- il valore complessivi di altri aiuti economici, di natura previdenziale, indennitaria e/o assistenziale inferiore a 600 euro mensili
- non possedere alcun veicolo immatricolato nei 12 mesi antecedenti la richiesta
- non essere in possesso di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc. immatricolati nei tre anni antecedenti
- presenza nel nucleo famigliare di almeno un componente di età minore di 18 anni
- nessun componente del nucleo familiare deve prestare attività lavorativa al momento della richiesta del contributo e almeno un componente deve aver cessato un rapporto di lavoro, oppure almeno un componente deve avere un rapporto di lavoro il cui reddito percepito nei 6 mesi antecedenti la richiesta, non sia superiore a 4.000 euro
- verrà data precedenza, a parità di altre condizioni, a famiglie che presentino un disagio abitativo, famiglie con un solo genitore con figli minorenni, genitore con figli disabili, famiglie con 3 o più figli.
Per poter richiedere la card, bisogna recarsi
presso il proprio Comune di Residenza dove la sperimentazione è stata
avviata, solo nel periodo tra luglio e agosto.- reddito ISEE, inferiore o uguale a 3.000 euro
- per chi è proprietario dell’abitazione, il valore ai fini dell’ICI della casa di residenza inferiore a 30.000 euro patrimonio mobiliare inferiore a 8.000 euro
- il valore complessivi di altri aiuti economici, di natura previdenziale, indennitaria e/o assistenziale inferiore a 600 euro mensili
- non possedere alcun veicolo immatricolato nei 12 mesi antecedenti la richiesta
- non essere in possesso di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc. immatricolati nei tre anni antecedenti
- presenza nel nucleo famigliare di almeno un componente di età minore di 18 anni
- nessun componente del nucleo familiare deve prestare attività lavorativa al momento della richiesta del contributo e almeno un componente deve aver cessato un rapporto di lavoro, oppure almeno un componente deve avere un rapporto di lavoro il cui reddito percepito nei 6 mesi antecedenti la richiesta, non sia superiore a 4.000 euro
- verrà data precedenza, a parità di altre condizioni, a famiglie che presentino un disagio abitativo, famiglie con un solo genitore con figli minorenni, genitore con figli disabili, famiglie con 3 o più figli.
mercoledì 25 giugno 2014
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