domenica 6 gennaio 2013

Mentana insultato da sua moglie su Twitter

LA7: CONFERENZA STAMPA DEL NUOVO TG CON DIRETTORE MENTANAEnrico Mentana e Michela Rocco di Torrepadula, una relazione tutta casa, chiesa e Twitter.
La coppia ha sperimentato un nuovo modo per risolvere i propri problemi sentimentali: affidarli al social network, dando vita ad una vera e propria lite in diretta.
Tutto parte da un ‘innocente’ tweet di Mentana, che usa il popolare sito di micro-blogging per augurare a tutti un 2013 “Libero e felice”.
Mentana ha un pensiero per i giovani, ai quali ha augurato di lottare per scardinare un mercato lavorativo che non fa altro che negare loro i diritti fondamentali.
Immediata la replica di sua moglie, che sceglie sempre il medesimo social per rispondergli a tono: “Che belle parole… peccato siano solo parole. Hai lasciato moglie e figli a Pinzolo per festeggiare con i tuoi amici Vip“.
Non male come risposta. Piccata, puntuale e piena di ‘veleno’. Un po’ come dire: “Enrico, ti contraddici e fai demagogia, ma alla famiglia non ci tieni poi così tanto“.
Tra i due litiganti, ecco giungere in soccorso della pace (e anche un po’ di Mentana) il collega Clemente Mimum, che risponde al suo tweet così: “Auguri a te e alla numerosa e amatissima prole e a tutta la redazione del Tg di La7″.
Il tweet del direttore del Tg5 scatena l’ira della Rocco di Torrepadula che risponde indiavolata:
“Anche voi avete avuto le vostre discrete sfighe. Ben più che meritate. Good night and good luck!”.
Non contenta, Michela scrive ancora al marito: “Della numerosa prole, non ha nessuno accanto. Solo lui e quattro amici vecchi di merda, ma potenti”
E poi ancora: “Buon anno! Il peggio deve ancora venire!”.
Credete finisca qui? No, perché Michela ha altro da dire: “Non sono a Cortina. Nemmeno a San Moritz.non a Crans Montana. Sola con i miei figli.E tu con DDV (probabilmente Diego Della Valle, ndr) & co.w la famiglia.W i giovani!”. Michela sembra proprio non aver gradito l’assenza festiva di Mentana.
Fonte: http://www.aciclico.com/ 
 
 

Facebook offre telefonate gratuite agli utenti

facebookFacebook ha in serbo una grossa novità per il 2013.
Dopo la proposta di tornare al profilo a una sola colonna e di abbandonare il diario, Mark Zuckerberg ha preparato un’altra delle sue ‘diavolerie’: le telefonate gratuite agli utenti iscritti sul Social Network.
Con questa mossa, telefonare gratis con Facebook via internet, il titolare di Facebook vuole vincere la sua sfida con Microsoft-Skype e Google, due competitor in questo particolare comparto.
Ci riuscirà?
Per il momento il piano è già pronto.
Facebook ha pronta la nuova versione di Messenger per iOs e Android, la quale consente attualmente di inviare messaggi vocali da un minuto. Una nuova frontiera nella messaggistica istantanea, che per la verità era un vecchio tool di Messenger quando Facebook non esisteva.
Tale introduzione, per il momento, pone Facebook in competizione con Voxer e HeyTell.
Poi, dopo il botta e risposta non più solo scritto ma anche audio, sarà tempo di passare alla seconda fase: Monopolizzare la comunicazione a tutti gli effetti e in tutte le sue forme. Come? Con vere e proprie telefonate gratis, già sperimentate per ora nell’area del Canada. Presto, però, tutto il mondo potrà usufruirn
e. 
Fonte:http://www.aciclico.com/
 
 

Scomparso in Venezuela aereo con a bordo figlio di Ottavio Missoni

aereoDa ieri mattina si sono perse le tracce di un piccolo velivolo da turismo. L’aereo sarebbe misteriosamente scomparso nell’arcipelago di Los Roques in Venezuela.
A bordo ci stavano quattro italiani, tra i quali il figlio maggiore di Ottavio Missoni, Vittorio, in compagnia della moglie Maurizia Castiglioni. Insieme alla coppia vi erano due amici, Elda Scalvenzi e Guido Foresti.
I due piloti del piccolo aereo sono German Merchane e Juan Fernandez.
Il figlio maggiore dello stilista Ottavio, Vittorio Missoni, è il responsabile commerciale dell’azienda, nonché l’ambasciatore della griffe nel mondo.
La famiglia Missoni è stata prontamente informata del terribile accaduto. Ottavio e sua moglie Rosita sono rimasti a casa, a Sumirago, con la figlia Angela, raccolti in silenzio in attesa di avere nuovi aggiornamenti, mentre per il Venezuela è immediatamente partito Luca, fratello di Vittorio.
Pietro Foresti, figlio della coppia di amici che accompagnavano i Missoni in Venezuela ha dichiarato:
“L’unica cosa che sappiamo è che hanno interrotto le ricerche. Non rilasciamo interviste, lasciateci un attimo di pausa”.
L’Italia resta dunque col fiato sospeso per la sorte dei quattro. Non è la prima volta che l’Arcipelago gioca brutti scherzi nel traffico aereo. Non a caso, viene definito “Rotta maledetta”. Le ricerche continuano senza tregua.

Fonte:  http://www.aciclico.com/


giovedì 3 gennaio 2013

LA COMMOVENTE STORIA DI TOLDO, IL GATTO CHE OGNI GIORNO VISITA LA TOMBA DEL SUO PADRONE DEFUNTO E GLI PORTA REGALI


La storia di Toldo sta facendo il giro della rete e sta facendo commuovere moltissime persone. Toldo è un gatto adottato fin da quando aveva tre mesi. Ad adottarlo fu il signor Renzo Iozzelli di Montagnana, in provincia di Pistoia. Tra i due si creò fin da subito un legame fortissimo
A settembre 2011, però, Renzo muore e Toldo rimane senza il suo amato umano. Lo accompagna lungo il corteo funebre, accanto alla moglie di Renzo e agli altri parenti. Da allora, ogni giorno e più volte al giorno, Toldo si reca sulla tomba del suo amico umano e gli porta qualcosina: un rametto, un pezzo di carta, delle foglie secche. Le deposita sulla lapide e si siede lì, per ore, a fare compagnia a Renzo.

Testimoni di questa storia tenerissima sono moltissimi cittadini di Montagnana. La signora Ada, vedova di Renzo, racconta:

Il giorno dopo il funerale andammo al cimitero con mia figlia e trovammo sulla tomba un rametto di acacia. Io pensai subito che fosse stato il gatto, ma mia figlia era convinta che lo dicessi solo per lo stato emotivo in cui mi trovavo in quei momenti. Da allora la storia è continuata. Anche oggi andata al camposanto e Toldo mi è venuto dietro. Per strada una persona che conosco mi ha detto che stamani, di buon’ora, il gatto era già stato lì.

In paese lo sanno tutti. L’hanno visto tante persone Non viene solo con me, va spessissimo da solo. Mah, non so che dire. Mio marito era molto affettuoso con lui. Renzo amava gli animali. È quasi come se Toldo volesse essergli riconoscente. È un gatto speciale, non si può che volergli bene.

Una storia che getta un fascio di luce su tutto il 2013 appena iniziato: l’amore, quello vero, va al di là della morte e anche al di là delle specie.

martedì 1 gennaio 2013

Storia della Befana ◄leggi tutto

La storia della nascita della Befana pone le sue radici all’interno di una tradizione culturale di matrice pagana, di superstizioni e aneddoti magici.
Il periodo natalizio si pone in un momento dell’anno che storicamente era ricco di rituali e usanze legati alla terra, all’inizio del nuovo raccolto e all’idea di propiziarsi fortuna e prosperità nell’anno nuovo.
Già gli antichi Romani celebravano l'inizio d'anno con feste in onore al dio Giano e alla dea Strenia (da cui strenna natalizia). Queste feste erano chiamate le Sigillaria; ci si scambiava auguri e doni in forma di statuette d'argilla o di bronzo e perfino d'oro e d'argento. Queste statuette erano dette "sigilla", dal latino "sigillum", diminutivo di "signum", statua. Le Sigillaria erano attese soprattutto dai bambini che ricevevano in dono i loro sigilla (di solito di pasta dolce) in forma di bamboline e animaletti.
La Befana è un personaggio che ha colto suggestioni da diversissime leggende e trasposizioni culturali. Inizialmente, e si parla ancora del periodo romano politeista, la popolazione venerava Diana, la dea della caccia e della fecondità che nelle notti che precedevano l’inizio della nuova semina si diceva passasse, con un gruppo nutrito di donne, sopra i campi, proprio per renderli fertili e fecondi al nuovo raccolto.
L'enciclopedia Treccani ne dà la seguente definizione: è per il popolo un mitico personaggio in forma di orribile vecchia, che passa sulla terra dall'1 al 6 gennaio. Nell'ultima notte della sua dimora il mondo è pieno di prodigi: gli alberi si coprono di frutti, gli animali parlano, le acque dei fiumi e delle fonti si tramutano in oro. I bambini attendono regali; le fanciulle traggono al focolare gli oroscopi sulle future nozze, ponendo foglie di ulivo sulla cenere calda; ragazzi e adulti, in comitiva, vanno per il villaggio cantando...in alcuni luoghi si prepara con cenci e stoppa un fantoccio e lo si espone alle finestre...I contadini della Romagna toscana sogliono invece portarlo in giro sopra un carretto, con urli e fischi, fino alla piazzetta del villaggio, ove accendono i falò destinati a bruciare la Befana...Gli studiosi vedono nel bruciamento del fantoccio (la Vecchia, la Befana, la Strega), che persiste un po’ dappertutto in Europa, la sopravvivenza periodica degli spiriti malefici, facendo risalire il mito della befana a tradizioni magiche precristiane...
Col passare dei secoli la deriva pagana diede spazio alle interpretazioni cristiane; siamo ovviamente in un medioevo fatto di persecuzioni alle streghe e di forte fervore religioso. Ed è qui che avviene un primo incontro di culture, la bella Diana diviene una brutta donna e i riti dei falò (si bruciava il vecchio per dare spazio al nuovo) divengono dei veri e propri roghi della vecchia, dove una simbolica attempata strega viene posta al di sopra di questi roghi. Le contaminazioni pagane e cristiane generano quindi una figura di donna che è un misto di entrambe le culture, da una parte vive la buona Diana e dall’altra la cattiva strega che deve essere bruciata.
Una leggenda racconta che i Re Magi in viaggio per Betlemme avessero chiesto informazioni sulla strada ad una vecchia, e che avessero insistito perché lei andasse con loro a portare i doni al salvatore. La vecchia rifiutò, ma poco dopo, pentita, preparò un cestino di dolci e si mise in cerca dei Magi e del bambino Gesù.
Non trovandoli bussò ad ogni porta e consegnò dolci ai bambini sperando di potersi così far perdonare la mancanza. Con la mediazione del cristianesimo la Befana diviene quindi una specie di strega, vestita di stracci, brutta e che vola sopra i tetti con una scopa, ed ha quindi un lato perfido che la rende un personaggio estremamente affascinante. Se infatti molti altri benefattori come Babbo Natale o San Nicola portano doni a tutti, la Befana porta dei regali modesti e tanto carbone a chi non è stato buono.
L’etimologia del nome Befana, è strettamente legato al nome della festa, è una derivazione infatti delle forme dialettali con cui il popolo esprimeva il termine “Epifania”. Il dualismo affascinante che sta sotto alla figura di questa vecchia è forse il motivo per cui non è mai diventata un vero e proprio oggetto commerciale, fatta esclusione per gli ultimi anni.
Se San Nicola è un paffuto rubicondo nonnino che accontenta tutti i bambini, la Befana è invece la sostanza femminile pagana di una lunga tradizione rituale contadina.
Non porta soldi, e non ha neppure un gruppo di elfi artigiani per fare regali, la Befana tradizionale porta arance, noci, piccoli dolci casalinghi e carbone, ultimamente zuccherato ma comunque carbone, e ci ricorda che dopo le feste si torna a lavorare a “sgobbare” per i frutti del terreno.
Non è un caso l’usanza di dire “l’epifania tutte le feste porta via”. Perché è proprio dopo il sei Gennaio che il contadino ricominciava con la nuova semina, che si riprendevano i fervori casalinghi per dar vita ad un nuovo, e si sperava, prosperoso raccolto.
La Befana è un personaggio molto inserito nella cultura italiana ma questa leggenda trova riscontri anche nelle tradizioni precristiane olandesi o tedesche.
E così presso i tedeschi del nord troviamo Frau Holle che nella Germania del sud, diventa Frau Berchta. Entrambe queste "Signore" portano in sé il bene e il male: sono gentili, benevole, sono le dee della vegetazione e della fertilità, le protettrici delle filatrici, ma nello stesso tempo si dimostrano cattive e spietate contro chi fa del male o è prepotente e violento. Si spostano volando o su una scopa o su un carro, seguite dalle "signore della notte", le maghe e le streghe e le anime dei non battezzati.
 
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