Un blitz dell’Fbi ha liberato il bambino di cinque anni che da quasi sette giorni era tenuto prigioniero da un ex militare in un rudimentale bunker costruito nella campagna dell’Alabama. I federali avevano circondato la casa e il bunker di Jimmy Lee Dykes, veterano del Vietnam e camionista in pensione, sin da martedì scorso quando aveva attaccato uno school bus, uccidendo l’autista e sequestrando il bambino. La piccola località di Midland City, nell’Alabama rurale, si è così trasformata in zona di guerra con agenti speciali e cecchini appostati attorno e dentro la proprietà di Dykes, dando vita ad un assedio teso a salvare la vita del piccolo. Alle 3 del pomeriggio di ieri, ora dell’Alabama, la svolta è avvenuta quando il sequestratore “ha estratto un’arma avvicinandosi al bambino”, secondo la ricostruzione dell’Fbi. In quell’attimo gli agenti hanno temuto per la vita del piccolo rapito e sono entrati in azione, lanciando una granata assordante, penetrando nel bunker e quindi uccidendo il killer. “Dykes era un solitario pericoloso e quando lo abbiamo visto con un’arma in mano siamo intervenuti per salvare la vita del piccolo, che era in situazione di imminente pericolo” ha spiegato Steve Richardson, portavoce dell’Fbi a Mobile. Dykes aveva servito nella Us Navy dal 1964 al 1969, in Vietnam era stato decorato ed al ritorno in patria aveva fatto il camionista, subendo due arresti, nel 1995 e nel 2000, per atti impropri con un’arma da fuoco e possesso di marijuana. Era tornato in Alabama, dove era nato 65 anni fa, nel 2011 scegliendo di vivere in una casa molto isolata, per costruirsi il bunker da dove ha poi deciso di sfidare l’Fbi.
Il piccolo Ethan, che fra pochi giorni compirà sei anni, sta bene ed è stato portato in ospedale per tutti gli accertamenti del caso.
Fonte: La Stampa