Il Papa nero. Nel giorno dell'elezione del cardinal Jeorge Mario Bergoglio al soglio pontificio non mancano i profeti di sventura che ricordano quella famosa profezia sul "Papa Nero" e sul successore di Benedetto XVI che sarebbe l'ultimo papa dopo l'apocalisse. Perché? Perché papa Francesco I appartiene all'ordine dei gesuiti e il Superiore dei Gesuiti viene chiamato proprio Papa nero per via del colore della tonaca.
Bergoglio al soglio pontificio c'è chi ricorda le varie profezie di Nostradamus e di Malachia sulla fine del mondo e sul papa nero. Perché? Per una semplice ragione, perché Papa Francesco I non è solo il primo pontefice del Sud del Mondo, anzi, della fine del mondo, come ha detto lui stesso ieri. E' anche il primo papa che appartiene all'ordine dei Gesuiti. E quindi? Nessun problema, se non fosse che il Superiore dei Gesuiti, attualmente lo spagnolo padre Adolfo Nicolás, viene proprio chiamato il "papa nero". Per il colore della tonaca, ma anche per la durata a vita dell'incarico e l'influenza che gli appartenenti dell'ordine possono vantare all'interno del cattolicesimo.
IL PAPA NERO
Subito dopo l'elezione si scoprono anche diverse ombre sul passato di Papa Francesco I. A quanto pare fu vicino alla dittatura Argentina. Le credenze che l'arrivo di un Papa nero segnerebbe l'avvicinarsi della fine del mondo sono legate agli scritti di Nostradamus, ma anche alla Profezia di Malachia. In realtà una patacca tornata molto in auge dopo le dimissioni di papa Ratzinger, secondo cui Benedetto XVI sarebbe in realtà stato il penultimo papa. Il suo successore, Francesco I, a questo punto, sarebbe stato l'ultimo. Dopo di lui la distruzione della città di Roma e, con molta probabilità, alle fine del mondo.
EVANGELIZZARE RE E DIPLOMATICI
Se queste profezie vi sembrano un po' campate in aria, è invece un fatto il potere che l'ordine dei gesuiti vanta all'interno della Chiesa cattolica. L'ordine fu fondato da Sant'Ignazio Da Loyola e approvato da Paolo III nel 1540. Lungo i suoi cinque secoli di storia l'ordine è stato spesso visto come una forza a volte in forte concorrenza con la curia papale. Clemente XIV arrivò a sopprimerlo nel 1773 e i gesuiti vennero ricostituiti da Pio VII nel 1804. In una Europa culturalmente divisa dalla scisma di Martin Lutero i gesuiti si posero l'obiettivo di evangelizzare le Elite della società. Vollero dialogare con re e diplomatici, furono capaci di confutare le tesi dei maggiori filosofi, di discutere da pari a pari con scienziati e artisti, caricandosi sulle spalle il peso di una «mondanità» che per qualcuno forse non dovette essere poi così pesante.