Un giovane ragazzo di 22 anni viene colpito da un ictus che lo costringe ad uno stato quasi vegetativo, ma con l’aiuto della sua bambina di soli 2 anni sta recuperando a mano a mano alcune funzioni che sembravano perse per sempre. Il protagonista di questa storia si chiama Mark Ellis e ha 22 anni. Solo due anni fa era un ragazzo normale, si era sposato con sua moglie e stava aspettando l’arrivo di Lola, la sua bambina. Improvvisamente, però viene colpito da un ictus e rimane immobile a letto con la sindrome di Locked-in. Nessun muscolo del suo corpo poteva muoversi, il suo cervello non aveva più alcun comando su di essi. Oggi la sua piccola, Lola, sta aiutando il padre a fare piccoli movimenti e a pronunciare qualche parola. L’uomo sta riacquistando pian piano alcune abilità che sembravano compromesse per sempre e si spera che i progressi possano continuare ancora per molto.
Fonte: http://www.aciclico.com/lunedì 12 novembre 2012
domenica 11 novembre 2012
Credeva che la figlia fosse morta durante il parto e invece la ritrova dopo 44 anni
Perdere un figlio è un dolore grandissimo, immaginiamo cosa si può provare quando, dopo ben 44 anni, si arriva a scoprire che in realtà il figlio che si credeva morto non lo era affatto. Questa storia così inverosimile, ma allo stesso tempo toccante è accaduta a Valencia in Spagna. L’ottantenne Manuela ha scoperto per puro caso che la bambina che aveva partorito più di 40 anni fa e che le avevano fatto credere che non era sopravvissuta al parto è, invece, viva e vegeta. Si chiama Maria Jesus, ha 44 anni ed è madre di otto figli. Per tutti questi anni le due donne non si erano mai conosciuto, o meglio Manuela si era ormai rassegnata alla perdita della sua bambina, mentre Maria era consapevole di essere stata adottata. Ora mamma e figlia possono riabbracciarsi e cercare di recuperare quasi una vita l’una lontana dall’altra. Durante la dittatura di Francisco Franco erano molto frequenti questi episodi. Al momenti del parto, molti bambini venivano sottratti alla legittima madre, alla quale veniva detto che il piccolo appena nato non ce l’aveva fatta, per essere adottati dalle famiglie spagnole più ricche. Negli ultimi anni, caso come quello di Manuela e Maria continuano ad essere all’ordine del giorno.
Fonte: http://www.aciclico.com/Da oggi i movimenti bancari si controllano via Facebook
L’Home Banking ha compiuto grandi passi in avanti per soddisfare i propri clienti.
Merito di Simon Redfern, un programmatore giramondo che ha concepito l’Open Bank Project. Tutto parte da una semplice idea: costruire applicazioni per personalizzare i conti online, come già avviene in piattaforme quali blog e social:
“Open Bank nasce pensando al problema della corruzione e mi immaginavo che tutte le One e le istituzioni pubbliche avessero un conto verificabile da chiunque”.
Open Bank è un modo per vedere in che modo abbiamo speso i nostri soldi e commentare ogni movimento su Facebook.
Può essere installato sul web delle singole banche e ogni singolo correntista può decidere se e con chi condividere alcuni o tutti i suoi movimenti bancari. Un’operazione che avviene in sicurezza e con trasparenza.
L’unico ostacolo? Capire come accedere alle Api. Afferma Redfern:
“Stiamo parlando con alcune banche francesi, ma il sistema è già applicabile e funziona sul nostro conto corrente”.
Intanto, il sistema Open Bank ha già trovato grossi investitori. Il 13 settembre scorso Ing Direct ha annunciato che lancerà un programma di sviluppo per applicazioni web 2.0 realizzate da terzi. Sarebbe un bel colpo per il quarantasettenne Simon Redfern, proprietario di Tesobe, società tedesca che ha rilasciato il marchio Open Bank.
Fonte: http://www.aciclico.com/Merito di Simon Redfern, un programmatore giramondo che ha concepito l’Open Bank Project. Tutto parte da una semplice idea: costruire applicazioni per personalizzare i conti online, come già avviene in piattaforme quali blog e social:
“Open Bank nasce pensando al problema della corruzione e mi immaginavo che tutte le One e le istituzioni pubbliche avessero un conto verificabile da chiunque”.
Open Bank è un modo per vedere in che modo abbiamo speso i nostri soldi e commentare ogni movimento su Facebook.
Può essere installato sul web delle singole banche e ogni singolo correntista può decidere se e con chi condividere alcuni o tutti i suoi movimenti bancari. Un’operazione che avviene in sicurezza e con trasparenza.
L’unico ostacolo? Capire come accedere alle Api. Afferma Redfern:
“Stiamo parlando con alcune banche francesi, ma il sistema è già applicabile e funziona sul nostro conto corrente”.
Intanto, il sistema Open Bank ha già trovato grossi investitori. Il 13 settembre scorso Ing Direct ha annunciato che lancerà un programma di sviluppo per applicazioni web 2.0 realizzate da terzi. Sarebbe un bel colpo per il quarantasettenne Simon Redfern, proprietario di Tesobe, società tedesca che ha rilasciato il marchio Open Bank.
Tumore al seno, importante scoperta
Importante scoperta medica per quanto riguarda il tumore al seno da parte del gruppo di Oncogenomica Traslazionale dell’Istituto Regina Elena in collaborazione con il Weizmann Institute of Science di Israele. La scoperta è stata pubblicata nell’ultimo numero della rivista scientifica internazionale “Embo Molecular Medicine” e riguarda una nuova molecola che è in grado di bloccare il proliferare delle cellule tumorali nei tumori al seno. L’importante conseguenza di questa scoperta è che si avrà una maggiore conoscenza dei meccanismi che regolano la trasformazione neoplastica. Inoltre, sono state poste le basi molecolari per lo sviluppo di trattamenti e terapie sempre più efficaci e personalizzati, come da comunicazione dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena. Il tumore al seno è uno dei più diffusi e con più alta incidenza nella popolazione femminile. Questi rappresenta un problema di sanità pubblica è scoperte di questo tipo sono molto importanti per limitarne l’impatto.
La molecola scoperta è il microRna 10b* (miR-10b*) che appartiene a una classe di mediatori cellulari scoperti da poco che agiscono nella regolazione di proteine implicate nello sviluppo e nello tumore. L’obiettivo è quello di approfondire la ricerca su questo tipo di molecole perché possono essere dei nuovi biomarcatori utili per la diagnosi e la prognosi di diversi tumori, tra i quali appunto quello al seno.
Francia, in arrivo una tassa sulla Nutella
E’ stato varato in Francia in questi giorni un emendamento alla legge finanziaria che prevede un rincaro del 300% della tassa sull’olio di palma, uno degli ingredienti fondamentali dell’amatissima Nutella. Secondo i senatori francesi questa misura servirà a regolamentare meglio il settore delle industrie alimentari, indirizzandolo verso l’uso di ingredienti più rispettosi della salute e dell’ambiente.
L’olio di palma è infatti considerato dall’Agenzia nazionale francese di sicurezza sanitaria e alimentare responsabile dell’incremento di alcune patologie, come l’ obesità e le malattie cardiovascolari. Inoltre gli viene attribuita una porzione di responsabilità anche nei confronti del problema della deforestazione.
I francesi sperano quindi che l’introduzione di tale tassa porterà ad un minore utilizzo dell’olio di palma nella ristorazione collettiva e nell’industria agroalimentare, in particolare nell’alimentazione dedicata ai bambini. Il testo di legge verrà esaminato in Francia a partire dal 12 novembre, ma oltralpe, e cioè a Torino, in Italia, ha già scatenato le repliche dei rappresentanti della Ferrero, l’azienda produttrice della crema che sarebbe maggiormente penalizzata da queste nuove misure.
Secondo i produttori della Nutella, infatti, si tratterebbe di un emendamento infondato e ingiusto, dal momento che l’olio di palma, da anni utilizzato nell’industria alimentare, e non contenendo grassi idrogenati, non ha effetti dannosi sulla salute ed è perfettamente compatibile con l’ambiente.
Come interpretare allora le nuove misure francesi? C’è chi ha parlato di misure tipicamente “anticrisi”, con le quali si spera di dare un po’ di respiro ai conti pubblici, tassando, tra le altre cose, anche birre e sigarette. E così l’importante triade dei piaceri (o dei vizi) umani in cui compaiono alcool, tabacco e cioccolato è sistemata.
Fonte: http://www.aciclico.com/L’olio di palma è infatti considerato dall’Agenzia nazionale francese di sicurezza sanitaria e alimentare responsabile dell’incremento di alcune patologie, come l’ obesità e le malattie cardiovascolari. Inoltre gli viene attribuita una porzione di responsabilità anche nei confronti del problema della deforestazione.
I francesi sperano quindi che l’introduzione di tale tassa porterà ad un minore utilizzo dell’olio di palma nella ristorazione collettiva e nell’industria agroalimentare, in particolare nell’alimentazione dedicata ai bambini. Il testo di legge verrà esaminato in Francia a partire dal 12 novembre, ma oltralpe, e cioè a Torino, in Italia, ha già scatenato le repliche dei rappresentanti della Ferrero, l’azienda produttrice della crema che sarebbe maggiormente penalizzata da queste nuove misure.
Secondo i produttori della Nutella, infatti, si tratterebbe di un emendamento infondato e ingiusto, dal momento che l’olio di palma, da anni utilizzato nell’industria alimentare, e non contenendo grassi idrogenati, non ha effetti dannosi sulla salute ed è perfettamente compatibile con l’ambiente.
Come interpretare allora le nuove misure francesi? C’è chi ha parlato di misure tipicamente “anticrisi”, con le quali si spera di dare un po’ di respiro ai conti pubblici, tassando, tra le altre cose, anche birre e sigarette. E così l’importante triade dei piaceri (o dei vizi) umani in cui compaiono alcool, tabacco e cioccolato è sistemata.
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