Si parla tanto di malasanità in Italia, ma se si considerano le tante vicende negative che avvengono in altri paesi europei, ci si rende conto che si tratta di un fenomeno diffuso ovunque e non tipicamente italiano. In Germania un uomo doveva subire un’operazione per la rimozione di alcuni calcoli biliari e in accordo con il suo medico aveva stabilito il giorno e la modalità del ricovero. Recatosi all’ospedale di Halle si sottopone a quello che doveva essere un semplice intervento. Qualcosa però va storto e Andreas Hoffman, questo è il nome del malcapitato, si risveglia dall’anestesia senza testicoli. Questo inspiegabile errore è avvenuto 5 anni fa, ma solo ora, l’uomo ha deciso di rivolgersi alla corte dello stato per ottenere un risarcimento di oltre 100 mila euro. Hoffman è intenzionato ad avere giustizia ma nonostante tutto ha ancora la voglia di fare ironia tanto che ha affermato che ciò che quei medici gli avevano tolto erano i suoi gioiellini e che ci teneva a d averli ancora con sé.
Fonte: http://www.aciclico.com/
martedì 20 novembre 2012
domenica 18 novembre 2012
Nicotina migliora la memoria (potrebbe combattere Alzheimer e Parkinson)
Scoperto un potenziale effetto benefico della nicotina: potrebbe essere d’aiuto nella prevenzione del morbo di Alzheimer e Parkinson.
Pare che una tra le sostanze più nocive delle sigarette, la nicotina, sarebbe capace di migliorare la memoria, attraverso l’espansione della cosiddetta “memoria di lavoro” (in inglese working memory).
Questi risultati emergono da un’indagine italiana, condotta da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Milano-Segrate in collaborazione con Alice Mado Proverbio, docente di Psicobiologia dell’Università di Milano-Bicocca. Lo studio è stato presentato a Washington, in occasione del Congresso mondiale della Society for Neuroscience.
Secondo Alberto Zani, ricercatore del Cnr di Milano-Segrate,
“I risultati confermano le scoperte della ricerca neurobiologica sui modelli animali, che evidenziano il ruolo cruciale della nicotina nel trattamento dei principali sintomi del Parkinson, come i disturbi della memoria e le discinesie motorie. In particolare, sono stati osservati un gruppo di non-fumatori e uno di giovani fumatori, bilanciati dal punto di vista dello stato psicofisico e del livello culturale“.
Lo studio sperimentale si è basato nell’esecuzione di molteplici prove. Difatti, continua Zani,
“Per testare i meccanismi cerebrali di orientamento selettivo dell’attenzione visuo-spaziale e misurare il tempo di reazione, i partecipanti dovevano mantenere la fissità dello sguardo, prestare attenzione a stimoli presentati in punti diversi dello spazio visivo, previamente segnalati, e rispondere premendo un tasto.
Per indagare la memoria di lavoro, cioè il ‘magazzino’ che ospita temporaneamente le informazioni appena apprese al fine di riutilizzarle, durante l’esecuzione di un compito di attenzione spaziale i volontari dovevano contare a ritroso, partendo da grossi numeri e sottraendo tre cifre alla volta, ad esempio 17.898, 17.895, 17.892, e cosi via.
Nel compito mirato alla pianificazione, invece, i partecipanti erano obbligati a fare una scelta motoria, premendo il più velocemente possibile un tasto con l’indice o con il medio, in base a stimoli diversi”.
Mentre i volontari eseguivano i compiti, veniva registrata la loro attività bioelettrica cerebrale, chiamata Erp (Potenziali correlati ad eventi), per monitorare le modifiche della funzionalità del cervello secondo i compiti e la stimolazione visiva.
I ricercatori, una volta analizzati i risultati, hanno osservato che:
“Nel compito d’attenzione visuo-spaziale non si è registrata alcuna differenza tra i due gruppi nella velocità di risposta agli stimoli. Nel doppio compito attentivo-mnemonico i fumatori, in media, sono stati 50 millisecondi più veloci, mostrando anche molte meno omissioni di risposta. Questo gruppo, però, risultava di circa 100 millisecondi più lento nel compito di programmazione e decisione motoria”.
Attraverso una tecnica speciale, “è stato poi possibile, con immagini di risonanza magnetica tridimensionali, evidenziare il ruolo fondamentale svolto dai neuroni frontali e prefrontali dell’emisfero destro nella capacità di gestire un aumento del carico di lavoro e nell’espansione della working memory, indotte dai livelli plasmatici di nicotina”, ha spiegato Zani. Infine, lo specialista ha dichiarato che
“Si apre quindi un’interessante prospettiva per l’utilizzo terapeutico della nicotina non soltanto per le discinesie, ma anche per i problemi di memoria del Parkinson.
Questo è il primo studio a mostrare effetti sulla memoria nell’uomo da parte di questa sostanza, che possono trovare utili applicazioni nel trattamento, non solo del Parkinson, ma anche dell’Alzheimer”.
Pare che una tra le sostanze più nocive delle sigarette, la nicotina, sarebbe capace di migliorare la memoria, attraverso l’espansione della cosiddetta “memoria di lavoro” (in inglese working memory).
Questi risultati emergono da un’indagine italiana, condotta da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Milano-Segrate in collaborazione con Alice Mado Proverbio, docente di Psicobiologia dell’Università di Milano-Bicocca. Lo studio è stato presentato a Washington, in occasione del Congresso mondiale della Society for Neuroscience.
Secondo Alberto Zani, ricercatore del Cnr di Milano-Segrate,
“I risultati confermano le scoperte della ricerca neurobiologica sui modelli animali, che evidenziano il ruolo cruciale della nicotina nel trattamento dei principali sintomi del Parkinson, come i disturbi della memoria e le discinesie motorie. In particolare, sono stati osservati un gruppo di non-fumatori e uno di giovani fumatori, bilanciati dal punto di vista dello stato psicofisico e del livello culturale“.
Lo studio sperimentale si è basato nell’esecuzione di molteplici prove. Difatti, continua Zani,
“Per testare i meccanismi cerebrali di orientamento selettivo dell’attenzione visuo-spaziale e misurare il tempo di reazione, i partecipanti dovevano mantenere la fissità dello sguardo, prestare attenzione a stimoli presentati in punti diversi dello spazio visivo, previamente segnalati, e rispondere premendo un tasto.
Per indagare la memoria di lavoro, cioè il ‘magazzino’ che ospita temporaneamente le informazioni appena apprese al fine di riutilizzarle, durante l’esecuzione di un compito di attenzione spaziale i volontari dovevano contare a ritroso, partendo da grossi numeri e sottraendo tre cifre alla volta, ad esempio 17.898, 17.895, 17.892, e cosi via.
Nel compito mirato alla pianificazione, invece, i partecipanti erano obbligati a fare una scelta motoria, premendo il più velocemente possibile un tasto con l’indice o con il medio, in base a stimoli diversi”.
Mentre i volontari eseguivano i compiti, veniva registrata la loro attività bioelettrica cerebrale, chiamata Erp (Potenziali correlati ad eventi), per monitorare le modifiche della funzionalità del cervello secondo i compiti e la stimolazione visiva.
I ricercatori, una volta analizzati i risultati, hanno osservato che:
“Nel compito d’attenzione visuo-spaziale non si è registrata alcuna differenza tra i due gruppi nella velocità di risposta agli stimoli. Nel doppio compito attentivo-mnemonico i fumatori, in media, sono stati 50 millisecondi più veloci, mostrando anche molte meno omissioni di risposta. Questo gruppo, però, risultava di circa 100 millisecondi più lento nel compito di programmazione e decisione motoria”.
Attraverso una tecnica speciale, “è stato poi possibile, con immagini di risonanza magnetica tridimensionali, evidenziare il ruolo fondamentale svolto dai neuroni frontali e prefrontali dell’emisfero destro nella capacità di gestire un aumento del carico di lavoro e nell’espansione della working memory, indotte dai livelli plasmatici di nicotina”, ha spiegato Zani. Infine, lo specialista ha dichiarato che
“Si apre quindi un’interessante prospettiva per l’utilizzo terapeutico della nicotina non soltanto per le discinesie, ma anche per i problemi di memoria del Parkinson.
Questo è il primo studio a mostrare effetti sulla memoria nell’uomo da parte di questa sostanza, che possono trovare utili applicazioni nel trattamento, non solo del Parkinson, ma anche dell’Alzheimer”.
Fonte: http://www.aciclico.com/
Il bambino che muore ogni tre mesi
Aaron Sweeney non è un bambino come un altro. Aaron Sweeney ha solo 3 anni, ma è già morto 5 volte. Impossibile? Assolutamente no.
Aaron Sweeney è affetto da una rarissima malattia cardio-vascolare che lo fa “morire” ogni tre mesi. In pratica il cuore cessa di battere per minuti che sembrano essere interminabili e che possono anche arrivare a sette. A diffondere la notizia è il Daily Mail che ha intervistato la madre del piccolo Aaron: Jolaine Clark, 28 anni, è disperata e racconta la terribile esperienza della morte del figlio.
Ma Jolaine cerca di farsi forza e racconta come affronta con coraggio la situazione: ha sempre con sé un defribillatore portatile che utilizza ogni volta che ad Aaron cessa di battere il cuore.
Solo in questo modo è riuscita a salvare la vita del suo piccolo. I medici che hanno diagnosticato al piccolo la malattia hanno dettato alla madre alcune regole fondamentali da seguire. Aaron non può affaticarsi e non può correre anche se è difficile dato che si tratta di un bambino piccolo, che, come tale, vorrebbe giocare come tutti i suoi coetanei. La vita della famiglia Sweeney è diventata molto difficile anche perché la mamma non può neppure permettersi di andare al lavoro dato che il piccolo Aaron ha bisogno di assistenza costante e non può essere mai lasciato da solo. A tre anni Aaron potrebbe andare a scuola, ma i medici non possono dargli il permesso: sarebbe troppo pericoloso per la sua salute e dovrebbe essere costantemente tenuto sotto controllo.
Aaron Sweeney è affetto da una rarissima malattia cardio-vascolare che lo fa “morire” ogni tre mesi. In pratica il cuore cessa di battere per minuti che sembrano essere interminabili e che possono anche arrivare a sette. A diffondere la notizia è il Daily Mail che ha intervistato la madre del piccolo Aaron: Jolaine Clark, 28 anni, è disperata e racconta la terribile esperienza della morte del figlio.
Ma Jolaine cerca di farsi forza e racconta come affronta con coraggio la situazione: ha sempre con sé un defribillatore portatile che utilizza ogni volta che ad Aaron cessa di battere il cuore.
Solo in questo modo è riuscita a salvare la vita del suo piccolo. I medici che hanno diagnosticato al piccolo la malattia hanno dettato alla madre alcune regole fondamentali da seguire. Aaron non può affaticarsi e non può correre anche se è difficile dato che si tratta di un bambino piccolo, che, come tale, vorrebbe giocare come tutti i suoi coetanei. La vita della famiglia Sweeney è diventata molto difficile anche perché la mamma non può neppure permettersi di andare al lavoro dato che il piccolo Aaron ha bisogno di assistenza costante e non può essere mai lasciato da solo. A tre anni Aaron potrebbe andare a scuola, ma i medici non possono dargli il permesso: sarebbe troppo pericoloso per la sua salute e dovrebbe essere costantemente tenuto sotto controllo.
Fonte: http://www.aciclico.com/
venerdì 16 novembre 2012
Vittorio Sgarbi accusato di prostituzione minorile
Oramai ci ha abituati. Al punto che l’ennesima sfuriata di Vittorio Sgarbi, quasi passerebbe inosservata. Se non fosse che questa volta accade al Cristina Parodi Live, dove Sgarbi si è scagliato contro il famoso John Peter Sloan. Lo scrittore e comico inglese è reo di aver commentato i festini e le cene di Arcore cercando di interagire con il critico d’arte, famoso per i suoi scoppi di rabbia poco edificanti.
Sgarbi, inizialmente, ha ammesso la sua presenza durante le feste sulle quali sta indagando la magistratura. Parliamo dei festini organizzati dall’ex Premier Silvio Berlusconi, dove presunte ragazze compiacenti dispensavano prestazioni “particolari” sotto compenso. Sgarbi ha come al solito perso le staffe prendendo le difese dell’ex Premier e legittimando la sua volontà di frequentare chi preferisce.
A questo punto il comico Sloan è diventato serio e si è spazientito cercando di rivendicare una sacrosanta verità:
«Qua si parla di prostituzione minorile!».
Ecco però che all’improvviso, come ormai da copione, Vittorio Sgarbi si alza e con atteggiamento arrogante si porta a pochi centimetri dal viso del comico urlandogli aneddoti pretestuosi nel tentativo di giustificare la posizione del politico.
«Capra, capra! Anche Pasolini e Moravia andavano con minorenni, e allora? Alberto Moravia 70enne stava con una 19enne, la quale ha pubblicato i suoi libri con l’editore di Moravia!. Le donne trovano nell’uomo il padre e la protezione. Non discutiamo di questo e vergognati di trattare male gli uomini anziani! Le donne hanno il diritto di stare con chi vogliono».
Per mettere a tacere tutti è stato secco e deciso l’intervento di Cristina Parodi. La conduttrice ha prontamente posto il veto alle repliche di Sloan.
«John Peter please shut up (ovvero, stai zitto)!»
Fonte: http://www.aciclico.com/
Come dimagrire, dieci regole da seguire
Dimagrire è una delle principali ossessioni degli italiani. Ma niente paura. Ci si riesce. Basta solo un po’ di buona volontà e una forte auto-regolamentazione. Vi proponiamo, dunque, un decalogo da seguire come Mosé ha fatto con le Tavole prese sul Monte Sinai.
1) quantificate il dispendio calorico considerando il metabolismo di base e le attività svolte: sia lavorative che atletiche, cercando di assumere circa 500 calorie in meno; in nessun caso dovete pretendere di dimagrire più di 700-800 grammi la settimana.
2) non esagerate con la riduzione delle calorie. Prima del grasso si rischia di perdere massa muscolare; inoltre il corpo per autodifesa rallenterà il metabolismo, ed in ogni caso le zone dove vi è più necessità sarebbero le ultime a perdere grasso; fate lavorare il corpo associando una buona dieta equilibrata all’esercizio fisico, senza avere fretta. Sarà la costanza, insieme ad un corretto stile di vita, ad essere premiata.
3) Occorre ridurre, ma non eliminare completamente l’assunzione dei grassi(almeno circa il 15% delle calorie dovrebbe derivare comunque dai grassi), preferendo quelli di origine vegetale che apportino acidi grassi insaturi.
4) bruciate almeno 300 calorie al giorno con l’esercizio fisico, alternando gli allenamenti aerobici alle sedute con i pesi, l’ideale sarebbe 3+3 volte alla settimana (un allenamento intenso con i pesi di circa 1 ora 3 volte alla settimana provoca un aumento della massa magra tale da accelerare il ritmo metabolico di base anche del 7%).
5) consumate 6 pasti bilanciati al giorno con proteine e carboidrati complessi, tale sistema nutrizionale sostiene il ritmo metabolico e mantiene stabile il livello di zucchero nel sangue. In ogni caso i pasti piu’ importanti dovranno essere la prima colazione e il pasto post allenamento.
6) come fonte di carboidrati preferite sempre cibi a basso indice glicemico, che forniscano zuccheri complessi, piuttosto che zuccheri semplici (che innalzano la glicemia); il momento migliore per assumere un pasto ricco di carboidrati e’ circa 1 ora dopo l’esercizio fisico (il corpo li utilizzerà per rienergizzare il tessuto muscolare); infatti, se aumentiamo il livello di insulina quando i depositi di carburante sono vuoti, come per esempio dopo un allenamento, le sostanze nutritive saranno indirizzate nelle cellule delle fibre muscolari, viceversa se si aumenta tale livello quando le riserve energetiche sono piene, le sostanze saranno indirizzate verso le cellule grasse come riserva di energia.
7) cercate di mantenere costante la glicemia. Sottoalimentarsi per tutto il giorno e poi ingerire integratori di zuccheri semplici prima dell’allenamento è sbagliatissimo . Dopo il lavoro muscolare, aspettate almeno un’ora prima di mangiare, per sfruttare al massimo gli effetti brucia grassi dell’attività fisica, che si possono protrarre anche per oltre 60 minuti.
8) mangiate sempre molta verdura e fibra alimentare.
9) al fine di prolungare il metabolismo di tipo notturno, (alimentato dai grassi), indotto nel sonno dall’ormone della crescita (ormone che favorisce l’ossidazione dei grassi e il loro utilizzo come forma energetica), può essere vantaggioso svolgere appena alzati un allenamento aerobico. Tale attività potrebbe avvalersi quasi esclusivamente di energia fornita da grassi e, aspettando 1 ora prima di nutrirci, potremmo consumare le riserve di grasso non solo per il tempo dell’attività fisica, ma anche per gli ulteriori 60 minuti.
10) bevete molta acqua (soprattutto non durante i pasti), assicurarsi di bere almeno 17 grammi di acqua per ogni mezzo chilo di peso corporeo, per mantenere le cellule idratate e per eliminare con più facilità gli scarti metabolici (che sono dei sottoprodotti naturali del consumo di grasso).
Fonte: http://www.aciclico.com/
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