Nella letteratura e nella cinematografia la trama di una bambina che si perde nella giungla e cresce con gli scimpanzé ha stuzzicato molti scrittori e registi e portato a libri e film sul tema. A volte accade che la realtà supera o raggiunge la fantasia e qualcosa di immaginato si trasforma in realtà. È questo il caso di Marina Chapman, una donna di 60 anni nata in Colombia e rapita da bambina. Il rapimento, orchestrato per richiedere un riscatto, non andò in porto e, probabilmente, la bambina venne abbandonata nella foresta amazzonica.Lo spirito di sopravvivenza e di autoconservazione portò la bambina a vivere con un gruppo di scimmie cappuccino, delle quali ha seguito lo stile di vita selvaggio saltando sugli alberi, mangiando banane e utilizzando le modalità di comunicazione delle scimmie.
Quando un gruppo di cacciatori incontra la ragazza nella foresta la cattura, ma non per salvarla, quanto per avviarla alla prostituzione. Grazie a quello che la vita della foresta gli ha insegnato, la giovane riesce a scappare. Comincia così a vivere di espedienti fino a quanto una famiglia colombiana la porta con sé e la adotta. La famiglia si trasferisce poi in Inghilterra. Marina ha circa 18 anni, cresce in Inghilterra e si innamora di un uomo che poco tempo dopo sposerà. Dopo molto tempo dal matrimonio, Marina rivela la sua storia al marito.
Da questa storia uscirà un libro, dal titolo “The Girl with no name”, con i diritti che sono già stati venduti in sette Paesi.
Fonte: http://www.aciclico.com/