Una delegazione internazionale di scienziati ha raccolto “prove schiaccianti„ relative all’esistenza dello yeti nella regione russa di Kemerovo, in Siberia, lo ha reso noto l’amministrazione regionale sul suo sito Internet.
“In occasione di una spedizione nelle grotte Azasskaïa, i partecipanti hanno raccolto prove inconfutabili che dimostrano che “l’uomo delle nevi„ vive sulle montagne della Shoria”, spiega il comunicato pubblicato domenica sera, sulla base delle scoperte di ricercatori russi, americani, canadesi, svedesi ed estoni.
“Impronte dell’uomo delle nevi, la sua presunta caverna e altri vari elementi con i quali lo yeti marchia il suo territorio sono stati osservati nella zona. In una delle impronte scoperte, lo scienziato russo Anatoli Fokine ha anche recuperato dei peli potenzialmente appartenenti allo yeti„. Precisa lo stesso comunicato.
L’amministrazione regionale di Kemerovo sottolinea che, dal momento che questi ritrovamenti provano al 95%, l’esistenza dello yeti sul territorio, verranno realizzate ulteriori ricerche e analisi di laboratorio.
A tale proposito i ricercatori della spedizione si sono mobilitati per la creazione, presso l’università di Stato di Kemerovo, di un centro di studio dello yeti.
Tuttavia le polemiche non mancano. Sono diversi gli scienziati che, dubitando di tali scoperte, affermano che la regione di Kemerovo cerca di incrementare il turismo nella zona, escogitando regolarmente eventi circa yeti leggendari.
Fonte: http://www.aciclico.com/
“In occasione di una spedizione nelle grotte Azasskaïa, i partecipanti hanno raccolto prove inconfutabili che dimostrano che “l’uomo delle nevi„ vive sulle montagne della Shoria”, spiega il comunicato pubblicato domenica sera, sulla base delle scoperte di ricercatori russi, americani, canadesi, svedesi ed estoni.
“Impronte dell’uomo delle nevi, la sua presunta caverna e altri vari elementi con i quali lo yeti marchia il suo territorio sono stati osservati nella zona. In una delle impronte scoperte, lo scienziato russo Anatoli Fokine ha anche recuperato dei peli potenzialmente appartenenti allo yeti„. Precisa lo stesso comunicato.
L’amministrazione regionale di Kemerovo sottolinea che, dal momento che questi ritrovamenti provano al 95%, l’esistenza dello yeti sul territorio, verranno realizzate ulteriori ricerche e analisi di laboratorio.
A tale proposito i ricercatori della spedizione si sono mobilitati per la creazione, presso l’università di Stato di Kemerovo, di un centro di studio dello yeti.
Tuttavia le polemiche non mancano. Sono diversi gli scienziati che, dubitando di tali scoperte, affermano che la regione di Kemerovo cerca di incrementare il turismo nella zona, escogitando regolarmente eventi circa yeti leggendari.
Fonte: http://www.aciclico.com/