venerdì 26 aprile 2013

GERMANIA CHOC: UOMO IRROMPE IN UFFICIO, UCCIDE POLITICO E SI TOGLIE LA VITA

Ruediger ButteBERLINO - Un uomo ha fatto irruzione armato  nell'edificio amministrativo del circondario rurale di Hameln-Pyrmont, nella Bassa Sassonia, in Germania, uccidendo il presidente della circoscrizione, il socialdemocratico Ruediger Butte, per poi togliersi la vita. Lo ha reso noto la polizia locale, senza ipotizzare per ora un movente.
Secondo le prime notizie il 63enne Butte, che prima di essere eletto era stato per quattro anni direttore dell'ufficio criminale del Land della Bassa Sassonia, è stato ucciso nel suo ufficio. Ancora sconosciute le ragioni del gesto. Stando alle indiscrezioni, l'attentatore suicida sarebbe un uomo anziano.
Fonte: Leggo

IL TIROLO NON FINISCA COME L'ITALIA".BUFERA PER IL MANIFESTO IN AUSTRIA. BERLUSCONI, SCHIANTO IN 500. IL LEADER PDL NEL MIRINO DEI POPOLARI


VIENNA - Suscita polemiche in Austria il manifesto elettorale del partito popolare tirolese Oevp che mostra Berlusconi alla guida di una Fiat 500 che si schianta contro un muro e lo slogan «Per non finire come l'Italia. Il Tirolo deve restare governabile». Domenica si vota infatti nel land austriaco e il manifesto 'Keine italienischen Verhaeltnisse!' si riferisce al numero particolarmente alto di liste.
L'iniziativa elettorale non piace al sindaco di Innsbruck, l'ex popolare Christine Oppitz-Ploerer, che teme ripercussioni sul turismo e un possibile boicottaggio da parte degli italiani, che - ha ricordato - rappresentano la fetta più grande di turisti a Innsbruck.
Critiche arrivano anche dall'assessore socialdemocratico Thomas Pupp. «Per noi tirolesi l'Italia è sinonimo di vacanze, anche se solo al lago di Garda: vino, gelato, spiaggia, mare, sole, amore», ha aggiunto in italiano. Per Pupp il manifesto «diffama anche un monumento culturale del boom economico dell'Italia dopo la seconda guerra mondiale», ovvero la Fiat 500.

DURNWALDER LO DIFENDE «Auspico che il Tirolo non finisca come l'Italia». Lo ha detto il governatore altoatesino Luis Durnwalder, in riferimento al manifesto che sta suscitando polemiche. «Da due mesi - ha aggiunto - l'Italia si trova in una situazione di stallo. Il Tirolo ha bisogno di stabilità». Durnwalder ha poi ricordato che »dal 1945 l'Italia ha avuto oltre 60 governi e dalle ultimi elezioni il panorama politico è ancora più frammentato«
Fonte: Leggo


 

NASCONDE IL CADAVERE DEL PADRE PER PRENDERE 1.400 € DI PENSIONE


Teneva nascosto il cadavere del padre, murandolo in una stanza, per continuare a riscuotere la sua pensione. Un genitore che da morto gli 'fruttavà 1.400 euro al mese. È durato due anni l'orrore nascosto tra le pareti di una casa a Subiaco, vicino Roma, dove un disoccupato di 44 anni aveva occultato il corpo del padre, in passato tipografo del Vaticano, per continuare ad incassare la sua pensione. A scoprirlo sono stati i carabinieri di Tivoli e Subiaco, durante una serie di controlli antidroga. Il 44/enne, che aveva precedenti per stupefacenti e problemi di droga, fino a quattro o cinque anni fa aveva abitato con il padre in zona San Pietro a Roma, vista la professione del padre. Poi si erano trasferiti in una casetta a due piani nella contrada La Maina, a pochi chilometri dalla Capitale. A 83 anni, nell'agosto del 2011, il padre è morto. Ma il 44/enne, senza lavoro e tormentato dalla dipendenza dalla droga, non accettava l'idea di poter finire sul lastrico. E allora ha deciso di fingere, per l'Inps, che il padre continuasse a vivere. Agli altri avrebbe detto che il padre era molto malato.

IL CADAVERE Ha avvolto il cadavere con del nastro adesivo, come se fosse una mummia. Poi ha adagiato il corpo seduto, vicino ad una parete della camera da letto al secondo piano, su una specie di mansarda, e l'ha murato con mattoni e cemento creando una sorta di doppio muro a forma di 'L'. Ma la stanza doveva essere chiusa ermeticamente e non avrebbe dovuto uscire neppure uno spiffero, per questo ha sigillato la porta con del silicone. E ogni sera il 44/enne riposava in un'altra camera da letto proprio di fronte a quella sorta di tomba nascosta, che aveva creato pur di riuscire ancora ad incassare 1.400 euro al mese. Quando oggi i carabinieri sono entrati in casa sua per un controllo, l'uomo ha cercato di mettere in scena il solito copione. «Sta riposando, è malato, non bisogna disturbarlo», diceva ai militari insospettiti. Dopo qualche minuto ha ceduto e ha confessato in lacrime. Sulla mansarda, al piano di sopra, il padre era avvolto nel nastro adesivo e murato da almeno un paio d'anni. L'uomo è stato fermato ed è indagato per occultamento di cadavere, ma l'ipotesi di un omicidio non è ancora del tutto escluso. Quando sono stati contattati dai carabinieri, i due fratelli del 44/enne erano sotto choc. Pare che da tempo non avessero più rapporti con il padre ed il fratello. Tra di loro forse non correva buon sangue. Ora si aspettano gli esiti dall'autopsia sul corpo del pensionato, per stabilire le cause della sua morte e capire se, ad essere nascosto, ci sia stato anche un gesto violento.


Fonte: Leggo

 

SIGARETTE ELETTRONICHE, "BENZENE TROVATO NELLE RICARICHE CINESI"


http://tg1.blog.rai.it/files/2013/01/Sigaretta-elettronica.jpg 
Benzene nelle ricariche per le sigarette elettroniche nonchè nicotina nei prodotti commercializzati come «nicotina zero». È quanto emerso dalle analisi disposte dal pm Raffaele Guariniello che da alcuni mesi ha un fascicolo aperto sul prodotto. La perizia tecnica fatta sulle ricariche cinesi per sigarette elettroniche sequestrate qualche tempo fa da carabinieri del Nas di Torino, è stata eseguita dagli esperti dell'Università di Torino.
Secondo i risultati delle analisi ci sarebbero livelli «significativi e preoccupanti» di benzene nei liquidi delle ricariche. Inoltre mentre i livelli di nicotina sarebbero in media inferiori a quelli dichiarati nelle ricariche per e-cigarette in cui è prevista, tracce di nicotina sono state riscontrate anche in quelle che, da dicitura sulle confezioni, non dovrebbero contenerne. Il magistrato ha provveduto a comunicare i risultati delle analisi al ministero della Salute.


Fonte: Leggo


CAMMINARE A PASSO VELOCE PIÙ SALUTARE DELLE CORSA

Qual è l'esercizio migliore per mantenersi in forma, per prevenire malattie cardiache o vascolari e magari risparmiare qualcosa? Sono in tanti a domandarselo, convinti che
uno sforzo fisico pesante conquistato con tanto sudore sia certamente l’ideale per bruciare più calorie e mantenersi in salute.
Premettendo che non esiste una regola universale e che l’esercizio fisico in ogni sua forma è salutare per il nostro organismo, nuovi studi evidenziano come il camminare a passo veloce sia l’esercizio fisico più benefico per il corpo. A dimostrarlo uno studio americano condotto da un team di ricercatori guidati da Paul Williams che ha osservato come la passeggiata sia più benefica della corsa.
La ricerca si è basata sull’osservazione di 33mila camminatori e 15mila corridori di età compresa tra i 18 e gli 80 anni. Lo studio, pubblicato sulla rivista «Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology», ha rilevato che entrambe le attività fisiche sono efficaci, ma il semplice camminare ha maggiori effetti benefici di una corsa.
Grazie alla camminata a passo svelto si contrastano malattie cardiovascolari, il diabete, si abbassa il livello di colesterolo ed è benedico per colonna vertebrale e per la muscolatura. Benefici, soprattutto per le persone anziane che con una camminata non dovranno stressare l’apparato muscolo-scheletrico.

Fonte: Salute Leggo
 

MUTUO CASA, DA LUNEDÌ STOP ALLE RATE GRAZIE AL 'FONDO SOLIDARIETÀ'

http://www.robertopesce.com/wp-content/uploads/2009/08/mutuo_o_affitto.jpgDal 27 aprile torna operativo il Fondo di Solidarieta' per i mutui prima casa del ministero dell'Economia che consente la sospensione, fino a 18mesi, del pagamento dell'intera rata del mutuo per l'acquisto dell'abitazione principale.
Il provvedimento è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il Fondo - operativo dalla fine del 2010 e rifinanziato dal Decreto ''Salva Italia'' con ulteriori 20 milioni di euro -sosterra' i costi relativi agli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo della sospensione.

IN COSA CONSISTE In pratica il Fondo, che ha consentito finora la sospensione di circa 6 mila mutui, ripagherà alla banca il tasso di interesse applicato al mutuo con esclusione della componente di ''spread''. La sospensione non può essere richiesta per i mutui che abbiano un ritardo nei pagamenti superiore a novanta giorni consecutivi al momento della presentazione della domanda da parte del mutuatario,ovvero per i quali sia intervenuta la decadenza dal beneficio del termine o la risoluzione del contratto stesso, anche tramite notifica dell'atto di precetto, o sia stata avviata da terzi una procedura esecutiva sull'immobile ipotecato. Allo stesso modo, non può essere richiesta se si usufruisce di agevolazioni pubbliche.
I nuovi criteri previsti dalla legge e dal regolamento del Fondo prevedono che la sospensione è concessa per i mutui di importo erogato non superiore a 250.000, in ammortamento da almeno un anno, il cui titolare abbia un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 30.000 euro. Sarà possibile fare richiesta attraverso la nuova modulistica disponibile sul sito del ministero dell'Economia e della Consap (www.consap.it). Le domande di accesso al beneficio vanno presentate direttamente presso la banca o l'intermediario finanziario che ha erogato il mutuo.


Fonte: Leggo

  

mercoledì 24 aprile 2013

ROMA, LA PROTESTA DEI TABACCAI: MIGLIAIA IN PIAZZA. "NO ALLE SIGARETTE ELETTRONICHE"

ROMA - 'A.A.A. Stato cercasi'. Questo lo slogan scelto oggi, a Roma, dalla Fit, Federazione italiana tabaccai, per la manifestazione nazionale della categoria. «Dalle sigarette elettroniche al contrabbando - dice a Labitalia Giovanni Risso, presidente della Fit, Federazione italiana tabaccai - i tabaccai sono alla ricerca dello Stato che deve difendere la sopravvivenza delle tabaccherie. Lo sviluppo del mercato delle sigarette elettroniche ha fatto sì che molti fumatori nostri clienti abbiano orientato le loro scelte di consumo spostandole da un prodotto controllato e assoggettato ad accisa a un prodotto totalmente libero nella commercializzazione e nel prelievo erariale».
«L'assenza di regolamentazione e di seri esami sui prodotti - fa notare Risso - fa sì che sfuggano ad ogni controllo relativamente alle caratteristiche, alla composizione, al confezionamento, permettendo così a chi li immette nel mercato una libertà di comunicazione, a noi peraltro preclusa da tempo, che nessuno può confutare».
La categoria dei tabaccai guarda con diffidenza anche alla revisione della direttiva sui prodotti del tabacco. «Ribadiamo il nostro fermo no - sottolinea il presidente Fit - alle misure demagogiche sui pacchetti di fatto generici, avvertenze sanitarie testuali e pittoriche sovradimensionate, oggi in discussione al Parlamento europeo. Diciamo no anche all'obbligo, in vigore dal 1° gennaio 2014, di accettare moneta elettronica in tabaccheria per i prodotti ad aggio o margine fisso. Chi come noi paga le tasse comprende bene la lotta al nero, ma di questa lotta al nero, proprio perchè di tasse ne paga già tante, non può sopportarne gli oneri».
«Chiediamo - continua Giovanni Risso - che la Guardia di finanza sia coinvolta dai massimi livelli del ministero dell'Economia e delle Finanze nel contrasto al contrabbando e alla contraffazione dei tabacchi. Perchè gli obiettivi devono essere assegnati non in base allo scalpore che può suscitare un sequestro di borse di marca contraffatta, ma in base ai danni che lo Stato può subire in termini di entrate e di minore tutela della salute dei suoi cittadini».
Per il presidente della Fit, «la Guardia di finanza deve essere messa in condizioni di poter fare l'agente provocatore, affinchè l'azione di contrasto possa contare su ogni utile strumento preventivo e dissuasivo». «Si riveda, dunque, il sistema sanzionatorio affinchè chi oggi compie tali crimini a cuor leggero sia almeno indotto a una riflessione prima dell'azione», conclude.
Fonte: Leggo
 

Oristano, prof chiude alunna in un armadio

Il professore di Latino l'accusa di aver suggerito durante un'interrogazione e per punizione la rinchiude in un armadio. Vittima una studentessa di 15 anni e protagonista del gesto un docente della quinta ginnasio del liceo classico di Laconi, in provincia di Oristano. Per la dirigenza della scuola si è trattato di ''uno scherzo di pessimo gusto'' mentre i familiari dell'allieva hanno stigmatizzato il comportamento del prof.
Il fatto è avvenuto nelle settimane scorse ma si è appreso solo ieri - come riportano i quotidiani La Nuova Sardegna e L'Unione Sarda - dopo che si è svolta anche una assemblea nella quale si è discusso di quanto accaduto. Secondo alcune testimonianze, inoltre, il docente avrebbe anche invitato una compagna a prendere a calci l'armadio anche se questa non lo avrebbe fatto. Se familiari e amici hanno respinto il comportamento del professore, i suoi colleghi e il preside hanno parlato di ''uno scherzo finito male''. L'adolescente è tornata a casa in lacrime ed umiliata ha raccontato tutto ai genitori i quali hanno riferito il fatto al preside. E' quindi scattata una indagine interna al termine della quale il docente è stato assegnato ad altre classi.
 
Fonte: TGCOM24

MUORE A 23 ANNI CON LE PILLOLE DIMAGRANTI COMPRATE ONLINE: "USATE COME PESTICIDI"



Aveva 23 anni la studentessa di medicina Sarah Houston quando, lo scorso settembre, è stata trovata morta nella sua camera da letto. A provocare il decesso, come hanno accertato i medici legali, un mix tra antidepressivi e Dnp, una pillola dimagrante acquistata illegalmente su internet. Sarah aveva combattuto per anni contro l'anoressia, prima, e la bulimia, poi, ma aveva tenuto nascosto alla famiglia di assumere il farmaco importato dalla Spagna nel Regno Unito come un "brucia grassi" dedicato ai culturisti.
Sono attualmente 62 i decessi imputabili all'utilizzo della Dnp, anche se i funzionari della sanità britannica hanno avvertito che la sostanza non è adatta al consumo umano e potrebbe essere 'estremamente pericolosa' per la salute. Le capsule continuano ad essere disponibili on-line, perché utilizzate anche come pesticida industriale. Dopo l'udienza alla corte di Wakefield, la famiglia di Sarah Houston sta conducendo una strenua battaglia per incitare il governo a bandire una volta per tutte la Dnp. Il signor Geoff Houston ha lanciato un appello ai venditori: "Se avete un briciolo di decenza vi dovete fermare".

Fonte: Leggo


martedì 23 aprile 2013

Bolzano, trovata morta la 13enne scomparsa

Si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche di Laura Winkler, la ragazza di 13 anni di Brunico scomparsa domenica pomeriggio da Anterselva, in Alto Adige: la bimba è stata trovata morta. Per lei si erano mobilitati centinaia di uomini. Poco prima del ritrovamento gli inquirenti avevano fatto sapere che Laura era stata ripresa dalla telecamera di una banca di Brunico, ma la circostanza si è rivelata falsa.
Il corpo era in un burrone una zona di montagna poco distante da dove si erano perse le tracce. Lunedì i sommozzatori avevano scandagliato un piccolo laghetto che si trova nelle vicinanze. La zona è stata sorvolata da un elicottero e per le ricerche è stato anche utilizzato un drone.
Si tratterebbe di una disgrazia - Laura sarebbe morta precipitando in un burrone, dopo essersi arrampicata su alcune rocce poco lontano dalla casa del nonno. Esclusa quindi l'ipotesi di un delitto. La salma della piccola è stata recuperata con l'ausilio di un elicottero e trasferita alla cappella mortuaria di Anterselva di Mezzo. Sul posto anche il pm di Bolzano, Axel Bisignano, che coordina l'inchiesta e che non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
Trovata durante un'esercitazione - La salma è stata trovata dagli uomini del soccorso alpino di Valdaora che, dopo aver partecipato per tutta la giornata alle ricerche, di sera hanno scelto un dirupo nelle vicinanze del maso del nonno della bambina per un'esercitazione. Proprio durante questo allenamento in parete è stato avvistato il corpo senza vita ai piedi del dirupo.
Scomparsa dopo aver fatto visita al nonno - Della 13enne si erano perse le tracce domenica pomeriggio durante una visita con i genitori dal nonno materno. Dopo pranzo Laura ha fatto una passeggiata verso il paese, per poi rientrare nella casa del nonno verso le 15. Un'ora dopo, quando i genitori hanno deciso di tornare a casa, Laura era scomparsa. Hanno chiesto informazioni ai vicini e controllato i dintorni del maso, ma della ragazzina non c'era traccia. A questo punto hanno chiamato i carabinieri.
 
Fonte: TGCOM24



lunedì 22 aprile 2013

Giorgia - E poi


BELEN, SELVAGGIA LUCARELLI LE SCRIVE: "MANGIA E MANDA STEFANO A LAVORARE"


Una lunga lettera di Selvaggia Lucarelli a Belen Rodriguez, neo mamma del piccolo Santiago attraverso gli schermi di "Celebrity Now": “Cara Belen, intanto auguri per essere diventata mamma. Per usare una metafora a te cara un figlio è come un tatuaggio, è per sempre - riporta Gossipblog - Col laser potrai cancellare giusto De Martino quando ti sarà passata l’infatuazione e ti sarai accorta di come si pettina. Belen, amica mia, c’è una notizia che devo darti. Ci sono cose che hai solo tu, le chiappe sode dure come il granito rosa, la bocca imbronciata, lo sguardo da cerbiatto che si è perso nel bosco e quello da maliarda che si è persa le mutande a seconda del momento. Ma c’è una cosa, Belen, che la natura ha regalato anche a noi, la capacità di figliare. Pensa, Belen, ci sono donne che hanno fatto figli prima di te. Non è vero che hai fatto un parto da manuale, come ha detto il medico. Hai partorito come tutti, due spinte, un po’ di sano turpiloquio in argentino, niente di trascendentale.
Poi abbiamo allattato anche noi, Belen. Ma a quattro giorni dal parto con il latte che sgorga a fiotti come la fontana di Piazza di Spagna la tetta al pupo gliela diamo a casa. Possibile che tu lo debba fare a Porta Venezia, con 16 fotografi che immortalano la poppata? Guarda che, se il latte a sto pupo glielo dai in salotto, Signorini ci arriva lo stesso alla fine del mese.
E poi Belen magnate qualcosa, ciuccia del sale grosso, fatti venire un po’ di ritenzione idrica perché è inammissibile che gli short stiano meglio a te a quattro giorni dal parto che a mia nipote a quattro giorni dal 15esimo compleanno.
Un’altra cosa, Belen. E manda Stefano a lavorare, forza, dai. Anche noi l’abbiamo fatto con qualcuno ’sto figlio, ma non è che ce lo siamo tenuti a casa a disinfettare il biberon e il microonde.
E su, un po’ di sana e banale riservatezza. L’esclusiva sul suo primo dentino te la devi aggiudicare tu, nel silenzio di casa tua, non Diva e donna.
Occupati dell’unica copertina che conta, quella di cotone con le iniziali del pupo, lascia stare per un po’ quelle di Chi. Che tanto, Belen, dì una cosa a noi donne, che possa alleviarci la pena di essere così banalmente normali. Dicci che ti è venuta una smagliatura e noi ti perdoneremo la copertina su Di Più. Vabbè quella di Di Più no, quella di Oggi”.
Fonte: Leggo


 

Meglio uccidersi che licenziare. La fine di un padrone all'antica



http://tuttacronaca.files.wordpress.com/2013/04/fermo-santarossa-imprenditore-suicida-tuttacronaca.jpg
La penosa lista dei caduti si allunga. La grande guerra contro la crisi sta falciando vittime ovunque, perchè il fronte è ovunque.
Il nemico non bombarda. Il nemico avvelena lentamente, distrugge le difese personali, fino a soffocare persino l'istinto di sopravvivenza.
Fermo Santarossa non sembrava neppure all'ultimo stadio della disperazione. I suoi mobilifici, un mezzo impero del Nord-Est, con oltre seicento dipendenti, attraversano un momento difficile per le ragioni globali che tutti conoscono a memoria, il calo dei consumi, la concorrenza, lo stallo politico, ma gli stessi sindacati confermano: non esistono pericoli fatali. Negli ultimi tempi s'era parlato di una ristrutturazione, uno di quegli interventi sempre dolorosi, perchè comunque prevedeva il taglio di cento dipendenti, ma governabile con i paracadute del caso. Con l'aria che tira, niente di particolarmente tremendo.
Santarossa però veniva da un altro mondo e da un altro tempo. Aveva cominciato tanti anni fa con il fratello Mario, aveva superato altre fasi difficili, aveva vissuto per l'azienda: nella sua idea di imprenditore, sul suo vocabolario personale, il passo del licenziamento non era contemplato. I dipendenti più anziani lo ricordano come uno di quei padroni, chiamati ancora così senza alcun disprezzo ideologico, capaci di fermarsi a fare due parole, come va, come non va, e la famiglia, e lo sport, e le voci di paese...

Questa storia della ristrutturazione non l'aveva digerita. L'idea di cominciare i tagli a 73 anni, l'età in cui un uomo pensa di vivere in pace con se stesso, non gli dava pace. Ci sono individui foderati d'amianto che quasi si sublimano, nel momento delle decisioni forti e del braccio di ferro. Ce ne sono altri che vanno in crisi, una crisi interiore che morde molto più della crisi economica, là fuori. Come si fa a cacciare padri di famiglia e dipendenti fedeli, come si fa. E il mercato che non si schioda, e le banche che si voltano dall'altra parte, e i pensieri di sventura che la notte passano dentro le fessure, per raggrumarsi amari in fondo all'anima.
L'altra notte, una notte di queste. La moglie Graziella dormiva al suo fianco. Quando si è svegliata, di mattina presto, non l'ha trovato nel letto. Prima l'ha cercato per casa, poi ha cominciato a preoccuparsi e a chiedere aiuto. Fermo se ne stava in fondo al laghetto dell'ampio giardino, insieme ai suoi fantasmi e alle sue ossessioni. Le telecamere di sicurezza lo ripropongono negli ultimi passi: esce dalla camera, cammina in giardino, raggiunge il lago, si lascia morire nell'acqua placida. Nessuna esitazione, nessun ripensamento. In questa lunga guerra, la crisi è un nemico diabolico: non bombarda, avvelena lentamente.
Fermo Santarossa non si preoccupa più. Ha risolto la crisi a modo suo, ultimo di una macabra spoon river. Su queste lapidi c'è di volta in volta sfinimento, vergogna, debolezza. C'è anche chi non accetta le mezze misure, una mezza vita, meno ricca e meno spensierata dell'abituale. Ci stiamo accorgendo tutti quanti che non è per niente facile tornare indietro. Certo non tutti i suicidi sono eroi. Tra di loro emerge anche tanta debolezza. Ma non è permesso a nessuno giudicare, tanto meno soppesare il senso del gesto: togliersi la vita resta comunque un estremo spaventoso. Ognuno di queste vittime si porta nella tomba l'insondabile mistero della propria resa.
Il resto, in cronaca. Tutti gli stabilimenti Santarossa chiusi per lutto, fermo l'intero borgo Prata di Pordenone, il Nord-Est che aggiunge un'altra croce e sempre più s'interroga sullo sconvolgente cataclisma abbattutosi sul proprio Eldorado. Nelle stesse ore, a Roma, la politica balla tra franchi tiratori e un governo impossibile. E' il solito spettacolo. Da una parte l'Italia in guerra che conta i suoi caduti, dall'altra l'Italia che ancora non capisce. Da una parte il Paese reale, dall'altra il Paese irreale.
Fonte: Il Giornale.it

 


MAMMA UCCIDE A COLTELLATE LA FIGLIA DI 18 MESI E SI TAGLIA LA GOLA: ERA DEPRESSA

Alessia Olimpo e la sua bambina 
BERGAMO - Le ha trovate il marito, Alberto Calderoli, nipote dell'ex ministro della Lega Roberto Calderoli, tornato ieri sera in tutta fretta da un congresso dentistico a Riva del Garda, in Trentino. La moglie Alessia Olimpo, dentista di 36 anni, e la figlioletta di un anno e mezzo erano morte, nella cameretta della bimba, entrambe con ferite d'arma da taglio. Per la polizia si tratta sicuramente di un omicidio-suicidio. Una tragedia che ha scosso Bergamo, la morte di Alessia, giovane mamma di 36 anni e della sua bambina di 18 mesi. La donna avrebbe prima ucciso la piccola in un attimo di follia e poi, forse ritrovando la lucidità e rendendosi conto di ciò che aveva fatto, si è tolta la vita tagliandosi la gola.

"ALESSIA NON STAVA BENE" A lanciare per primo l'allarme è stato il padre di Calderoli, sabato verso le 18. Il suocero e sua moglie erano stati a pranzo da Alessia. La donna non veniva quasi mai lasciata da sola. Da tempo non sembrava stesse bene e tutti i familiari le stavano vicino il più possibile. A peggiorare quello che sembrava uno stato depressivo della neomamma, dentista pure lei e nello studio del marito, la recente perdita della madre e una malattia ereditaria alla tiroide. Dopo il pranzo i suoceri erano tornati a casa loro, ma verso sera il nonno si è presentato di nuovo a casa di Alessia per vedere come stava. Nessuna risposta e dopo qualche insistenza, anche con il cellulare, ha chiamato il figlio che si trovava al congresso di Riva del Garda. L'uomo, che è il figlio di un fratello del senatore leghista Roberto Calderoli, è salito in macchina ed è tornato nel suo appartamento al quinto piano del condominio di viale Giulio Cesare 52, nel quartiere Monterosso.

LA PORTA DI CASA ERA CHIUSA DALL'INTERNO La porta era chiusa dall'interno, ha chiamato la moglie e la figlia, ma non ha ottenuto risposta. Temendo il peggio, ha avvisato i vigili del fuoco e il 118. I soccorritori sono dovuti entrare nell'appartamento della famiglia Calderoli attraverso il balcone. Con la scala sono riusciti ad arrivare alla finestra della camera da letto della bimba, da dove hanno visto i due corpi a terra in un lago di sangue. Subito sono stati allertati il magistrato di turno, il sostituto procuratore Franco Bettini, il dirigente della Squadra mobile Gianpaolo Bonafini, i tecnici della Scientifica, le Volanti e i carabinieri. Nessun estraneo è stato fatto entrare nel palazzo e ai residenti non è stato detto nulla di quanto accaduto. Per consentire alla Scientifica di svolgere al meglio i rilievi e mantenere la scena del crimine intatta, i tecnici sono entrati dalla finestra: il corpo della mamma infatti era steso proprio dietro la porta della cameretta. Se gli agenti fossero entrati da lì, aprendola, avrebbero inevitabilmente spostato il corpo e compromesso la scena. I rilievi sono proseguiti per tutta la nottata. La famiglia Calderoli, molto nota a Bergamo, si è trincerata nel dolore e nel silenzio. Alberto non solo è nipote di Calderoli, ma è anche fratello di Paolo, l'attore noto al pubblico con il nome d'arte di Casiraghi.


Fonte: Leggo

Come Saprei ~ Giorgia

Lucio Dalla - Disperato Erotico Stomp

Tu non mi basti mai - Lucio Dalla

Fanno sesso nel confessionale: arrestati nel Livornese



http://www.si24.it/images/confessionale.jpg
Il fattaccio è avvenuto nel Livornese. Un fedele, entrato in chiesa per pregare, ha sentito dei rumori inequivocabili provenienti dal luogo solitamente utilizzato per le confessioni. Così ha chiamato i carabinieri che, intervenuti dopo pochi minuti, hanno sorpreso una coppia di un paese vicino, Rosignano, intenta a consumare un amplesso. I due erano seminudi oltre che decisamente rumorosi.
Gli uomini dell'Arma hanno chiesto loro di smettere e di ricomporsi, ma i due (lui di 32 anni, lei di 29) hanno aggredito verbalmente i militari. Poco dopo lei è fuggita seminuda sulla strada, lui è rimasto in chiesa a fronteggiare i carabinieri. Dopo la colluttazione  i due sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale e denunciati per atti osceni.



sabato 20 aprile 2013

NAPOLITANO RIELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA



È il primo bis nella storia della Repubblica Italiana: Giorgio Napolitano è stato rieletto presidente della repubblica. È la prima volta che un Capo dello Stato viene rieletto per il secondo settennato. Il Capo dello Stato ha accettato la ricandidatura al Quirinale dopo un forte pressing da parte di Pd, Pdl e Scelta civica. Passa dunque per l'attuale inquilino del Colle, 88 anni a giugno, la carta tirata fuori nelle ultime ore da Pd e Pdl, il giorno dopo lo sgambetto a Romano Prodi da parte di un centinaio di franchi tiratori del centrosinistra e l'annuncio da parte di Pier Luigi Bersani di dimettersi dopo il voto per il Capo dello Stato. Napolitano nella mattinata aveva ricevuto Bersani, Berlusconi, il premier Mario Monti e una delegazione di presidenti delle Regioni. Gli è stato rivolto, spiega una nota del Quirinale, «un caldo appello a riconsiderare le ragioni da lui più volte indicate di indisponibilità a una ricandidatura».
L'aula alla Camera nella mattinata aveva decretato una nuova fumata nera al termine dello spoglio della quinta votazione: Stefano Rodotà aveva ottenuto 210 voti, Giorgio Napolitano 20, Rosario Monteleone 15, Emma Bonino 9, Anna Maria Cancellieri 3, Massimo D'Alema 2, Franco Marini 2. I voti dispersi sono stati 14, le schede bianche 445, le schede nulle 17. Ieri, nel quarto tentativo il professore ha ottenuto appena 395 preferenze, contro le 213 di Stefano Rodotà e le 78 del ministro Annamaria Cancellieri. Dopo che il suo nome è stato bruciato, Prodi si è detto non più a disposizione. Renzi su Facebook: spero che siano finiti i giochi disgustosi, inevitabili e sagge le dimissioni di Bersani. Ecco la cronaca della giornata.
Ore 18,15. Napolitano riconfermato presidente
È stato raggiunto il quorum di 504 voti per la rielezione del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Applauso lungo e spontaneo in aula alla Camera. Prosegue lo spoglio.
Ore 17,54. Dopo le prime cento schede Napolitano ha il 79% dei voti
Dopo le prime cento schede scrutinate Giorgio Napolitano ha 79 voti. La percentuale è dunque del 79 per cento. Per essere eletto deve raggiungere il quorum della metà più uno dei grandi elettori, pari a 504 voti.
Ore 17, 48. Fassina: Grillo smentisca e si scusi per le sue parole incendiarie
«Grillo parla di golpe smentisca e si scusi perché le sue sono parole incendiarie», ha detto Stefano Fassina, dirigente del Pd, intervistato nel corso dello speciale del TgLa7. «Le parole di Grillo non vanno prese alla leggera perché Grillo è capo di un partito e no stiamo eleggendo un presidente che non gli piace ma lo stiamo eleggendo democraticamente».
Fonte: Il Sole 24 Ore

 

PROCESSO SCAZZI: COSIMA E SABRINA CONDANNATE ALL’ERGASTOLO. 8 ANNI PER MICHELE MISSERI



Una lunghissima attesa, cinque giorni, e alla fine il verdetto: colpevoli. Sabrina e Cosima condannate all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi, Michele Misseri a otto anni per concorso nella soppressione del cadavere della nipote e per furto aggravato del telefonino della vittima. 

Un applauso è partito dal pubblico alla lettura della pena. La presidente della Corte ha interrotto un attimo la lettura della sentenza per richiamare tutti all’ordine e ha poi proseguito. La corte di Assise ha condannato a sei anni di reclusione ciascuno per concorso in soppressione di cadavere Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele Misseri. 

Un processo che è durato 15 mesi, con accusa e difesa che si sono confrontate senza esclusione di colpi sulla ricostruzione del delitto di Sarah Scazzi, uccisa nel garage della villetta di via Deledda ad Avetrana. Da Michele o invece dalle donne di casa? In questa domanda quindici mesi di udienze. Un giallo che adesso ha una soluzione giudiziaria, seppure solo in primo grado, una storia che ha stravolto un paese e appassionato milioni di telespettatori di talk show. Tutto è inziato il 26 agosto quando Sarah, esce da casa dopo pranzo per andare al mare con la cugina Sabrina e l’amica Mariangela. Ma non arriverà mai.  

Le ricerche sono serrate ma non portano a nulla fino a che Michele Misseri il 29 settembre dice di trovare il cellulare della nipotina in campagna. Pochi giorni e il 6 ottobre dopo 9 ore di interrogatorio confessa spiegando non solo di avere ucciso ma anche di aver violato il cadavere. Gli inquirenti però sono convinti che in questa confessione manchi qualcosa, l’aiuto di Sabrina. E a un certo punto Michele cambia versione, e negando il vilipendio del cadavere tira dentro la figlia che viene arrestata il 15 ottobre. Prima dice che Sabrina teneva Sarah mentre lui la strangolava, poi che Sabrina ha chiesto il suo aiuto solo per occultare il cadavere, e all’incidente probatorio che in garage Sarah è stata vittima di un incidente mentre Sabrina giocava a cavalluccio. Quando scopre dalle guardie penitenziarie che Sabrina è stata arrestata chiede di parlare con i pubblici ministeri, vuole ritrattare. Ma i pm non lo ascoltano e allora lui inizia a scrivere lettere alla figlia chiedendo scusa e spiegando che ha «fatto la falsa» perchè gli avrebbero promesso che sarebbero usciti entrambi in pochi anni. 

Non c’è niente da fare. A Michele i pm non credono nonostante lui confermi la sua colpevolezza davanti all’avvocato Franco Coppi, che nel frattempo è intervenuto a difesa di Sabrina. Due sentenze della Cassazione sanciscono che non ci sono elementi sufficienti che giustifichino la carcerazione di Sabrina, ma il Tribunale del riesame di Taranto non modifica la sua linea: Sabrina resta in carcere. E sarà raggiunta il 26 maggio 2011 da sua madre Cosima. Ad accusarla il sogno di un fioraio secondo cui Cosima e Sabrina avrebbero prelevato Sarah per strada trascinandola in auto. E’ la madre della commessa del fioraio a raccontare il sogno ai carabinieri. Il fioraio va alla caserma e lo racconta, ma le sue dichiarazioni vengono verbalizzate come fossero realtà. Quando se ne accorge l’uomo pretende che il verbale sia corretto. Lo fanno, ma lui viene denunciato per false dichiarazioni. Finisce sotto processo lui e altri suoi 5 parenti e amici che confermano ai pm di aver sempre saputo che quel racconto si riferiva a un sogno. Ma Cosima resta in carcere Cosima e Sabrina coabitano in carcere, nella stessa cella, mentre Michele rimane libero nonostante continui a dire che è stato lui e solo lui a uccidere Sarah. La sua posizione nel processo rimarrà solo per occultamento e soppressione di cadavere. 

Inizia il processo il 10 gennaio del 2012. Il 31 gennaio viene sentito il teste Ivano Russo, il «Ridge» di Avetrana e secondo i pubblici ministeri il movente. Sabrina sarebbe stata gelosa delle attenzioni che il ragazzo aveva per la cuginetta che stava diventando una magnifica donna. «Con Sabrina - dice Russo - si instaurò mano a mano un rapporto confidenziale. Ad un certo punto però vidi da parte sua atteggiamenti ambigui, complimenti che andavano oltre. Le ho chiesto se per lei era ancora amicizia o qualcos’altro, e lei mi disse che era amicizia». Il movente della gelosia ossessiva viene smentito e Ivano finisce nei guai (insieme ad altri 7 testi) accusato di false dichiarazioni al pm.  

Il 20 novembre viene ascoltata Sabrina: «Reputavo Sarah una sorella minore, non una cugina, e la trattavo di conseguenza. Qualche rimprovero sì, ma non litigi». Michele Misseri il 5 dicembre conferma in aula: «Ho ucciso io Sarah, questo rimorso non lo posso più portare dentro di me». Un processo nervoso. Il 29 gennaio uno dei sei giudici popolari viene «pescato» mentre esprime giudizi poco lusinghieri su una testimone favorevole alla difesa di Sabrina durante la deposizione di quest’ultima. Si astiene ufficialmente e viene sostituito con un giudice supplente. 

Il 25 febbraio inizia la requisitoria dell’accusa. Il 5 marzo le richieste di condanna: ergastolo per Sabrina e Cosima, nove anni per Michele Misseri, otto anni per Carmine Misseri e Cosimo Cosma, pene minori per altri quattro imputati. Il 25 marzo, prima che inizino le arringhe della difesa di Sabrina, un video «fuori onda» tra presidente della Corte e giudice a latere, risalente al 19 marzo, induce la difesa di Sabrina a chiedere alla Corte se non intenda astenersi dal processo. Secondo la difesa quei commenti (tra cui «non potranno negare in radice») possono rappresentare un pregiudizio. Il 26 marzo la Corte d’Assise decide di astenersi dal processo, rimettendo gi atti al presidente del Tribunale, che il giorno dopo rigetta l’astensione e dispone la prosecuzione del processo. Il 15 aprile si chiudono le repliche dei difensori e alle 17.30 la Corte si ritira in camera di consiglio. Oggi la sentenza. 
Fonte: La Stampa.it

 

RICERCA SCIENTIFICA: i benefici dell’essere calvi



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Una ricerca scientifica ha approfondito, qualche tempo fa, come il rasarsi la testa influenzi la percezione di un uomo. Sono stati effettuati diversi studi comparativi, che hanno confrontato innanzi tutto gli uomini calvi con gli uomini con una folta capigliatura. Ne è risultato che i calvi erano percepiti come “più dominanti”.
  Per verificare che questo non dipendesse da altri fattori non noti potenzialmente correlati, lo stesso test è stato fatto su fotografie di persone tutte con i capelli, ma nelle quali in una parte di esse i capelli erano stati rimossi digitalmente. Anche in questo caso è stata confermata la “dominanza”.
Un terzo studio ha verificato come, mentre nel caso di chi ha una capigliatura folta la cosa è variabile in base a molti fattori, nel caso di chi perde capelli il rasarsi la testa porterebbe quasi sempre ad un miglioramento dei rapporti interpersonali.

 


RAGAZZA MUORE “PER AVERE BEVUTO TROPPA COCA COLA”



coca-cola
Una ragazza neozelandese è morta per avere bevuto troppa coca cola, secondo i medici che hanno studiato le cause della morte.
La trentenne, Natasha Harris, era morta tre anni fa per cause poco chiare, su cui i medici hanno continuato ad indagare. In questi giorni sono state ufficializzate le conclusioni, che riconducono al consumo smodato della bevanda.
La ragazza  apparentemente  beveva fino a 10 litri di Coca Cola ogni giorno: una quantità che conteneva due volte la quantità di caffeina considerata accettabile per la salute, e oltre dieci volte la quantità giornaliera raccomandata di zucchero. Dieci litri contengono infatti 970 mg di caffeina e quasi 1 kg di zucchero: alla Harris erano stati rimossi quasi tutti i denti per via delle gravi carie che si erano formate proprio per lo zucchero.
Secondo i parenti, la ragazza aveva sviluppato una vera e propria dipendenza dalla Coca Cola, e aveva crisi di astinenza quando non le consumava. Natasha avrebbe sviluppato anche una  forma di aritmia cardiaca conseguente all’abuso della bevanda.
Le autorità neozelandesi però non mettono sotto accusa i produttori della Coca Cola: infatti secondo i medici (oltre al chiaro eccesso nel consumo) la donna e la sua famiglia hanno trascurato segnali evidenti del deteriorarsi della sua salute: non solo le carie (che sia la Harris che la sua famiglia avevano imputato al consumo bevanda) avevano portato alla rimozione dei denti già qualche anno prima, ma addirittura uno dei suoi figli era nato senza smalto sui denti, fatto che dovevano costituire un grave campanello d’allarme che è stato invece ignorato.
Fonte: Notizie.Delmondo.Info

PER SFUGGIRE ALLA FIDANZATA, SI LANCIA NELLA SPAZZATURA



spazzatura 
Un giovane russo si è lanciato nel condotto della spazzatura del condominio dove vive con la fidanzata, pur di sfuggire all’ennesima discussione con lei.

Il 32enne, disperato per i rimproveri della compagna, ha cercato una via di fuga veloce: si è gettato in uno degli “scivoli” che raccolgono la spazzatura ai vari piani per portarla nel vano centralizzato dove viene raccolta.
La pericolosa fuga però non è andata a buon fine: dopo una discesa di tre piani, il giovane è rimasto incastrato al quinto piano, ed ha dovuto chiedere aiuto (oltre che chiedere ai vicini di non gettare spazzatura da quello scivolo…).
Sono dovuti intervenire i pompieri per liberare il ragazzo.


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