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sabato 16 novembre 2013

UNA BELLISSIMA LETTERA… tocca il cuore nel profondo.. leggetela!! ( UNA STORIA VERA- video)



"Papà, quanto mi vuoi bene?"…. una storia molto commovente, esempio di amore infinito.. da leggere!!


Il giorno in cui la nostra figlia è nata, mio marito non era felice. La sua delusione sembrava così grande, così grande che non voleva incontrare sua figlia.
"ah, Dio non volevo un figlio!" si lamentò.
Dopo qualche mese mio marito è rimasto affascinato dal sorriso della nostra Carmenzita, dai suoi occhi! Poi cominciò ad amarla alla follia. Il suo volto, il suo sorriso. Mio marito faceva di tutto per la nostra Carmenzita.
Un giorno eravamo tutti riuniti in famiglia poi Carmenzita chiese a suo padre: "Papà, quando compirò 15 anni cosa mi darai come regalo?" Il padre rispose: "Carmenzita hai solo 7 anni...c'è ancora tanto tempo prima dei tuoi 15 anni." Carmenzita rispose: "Ma papà dici sempre che il tempo passa velocemente..."
Carmenzita aveva 14 anni era la felicità di tutta la casa ma soprattutto occupava il cuore di suo padre.
Una domenica siamo andati in chiesa, Carmenzita è scivolata e suo padre la prese immediatamente per evitare che cadesse....eravamo seduti in chiesa quando Carmenzita sveni. Suo padre la portò immediatamente all'ospedale...dopo 10 giorni in ospedale, i medici hanno detto che Carmenzita aveva una malattia al cuore...molto grave!!!
Giorni e giorni sono passati, il padre si è licenziato dal suo lavoro per occuparsi di Carmenzita ma io,(sua madre) decisi di lavorare...non potevo vederla soffrire.
Una mattina nel suo letto Carmenzita chiese al padre: "Papà, ma i medici hanno detto che devo morire?" Suo padre rispose: "No, non morirai...Dio è talmente grande che non lascerebbe perdere quello che amo." Carmenzita chiese ancora a suo padre:"Quando la gente muore se ne và in paradiso? Si può vedere la famiglia da lassù? Si può ritornare?" Il padre le ririspose:"beh...Carmenzita la verità è che nessuno è tornato lassù...però se un giorno morirò non ti lascerò sola, lì dove sarò troverò un modo per comunicare con te."
Lo stesso giorno + tardi, i medici ci informano che Carmenzita aveva bisogno di un nuovo cuore, se no non poteva vivere + di 20 giorni.
"UN CUORE? DOVE LO TROVIAMO UN CUORE? UN CUORE! MA DOVE DIO MIO!"
In queste mese Carmenzita stava per compiere 15 anni poi il venerdì trovammo il donatore....Carmenzita è stata operata, tutto è andato come doveva andare.
Carmenzita restò 15 giorni all'ospedale, suo padre non è mai andato a vederlo, i medici avevano detto che poteva rientrare a casa.
Quando Carmenzita arrivò a casa si mise a gridare: "Papà, dove sei?".
Sono uscita dalla camera piangendo dicendo:"Prendi questa lettera...è tuo padre che te l'ha lasciata."
(lettera)
Carmenzita, mia cara figlia quando leggerai questa lettera dovresti avere già 15 anni...un cuore che batte forte forte nel tuo corpo è la promessa che i medici mi hanno fatto. Mi dispiace di non essere accanto a te in questo momento....quando ho saputo che stavi per morire, ho deciso di farti la risposta alla tua domanda che mi hai fatto quando avevi 7 anni...ho deciso di darti il regalo + bello del mondo...come regalo ti dò la mia vita intera senza nessuna condizione...fai quello che vuoi con lei...VIVI LA VITA CARMENZITA, ti amo con tutto il mio cuore.
Carmenzita ha pianto tutto il giorno e la notte. Il giorno successivo è andata al cimitero e si è seduta sulla tomba di sua padre...stava piangendo così tanto...Carmenzita sussurrava:"Papà, ora so quanto mi amavi, anche io ti amavo così tanto però non te l'ho detto spesso. Ora capisco l'importanza di dire TI VOGLIO BENE, ti chiedo scusa di essere stata in silenzio così tanto tempo.".
Quando la madre pubblicò queste parole alla fine disse: Una cosa molto importante nella vita "Non scordate di dire TI VOGLIO BENE.

IL MIRACOLO.. bellissima e commovente storia.. da leggere



Questa è la storia vera di una bambina di otto anni che sapeva che l’amore può fare meraviglie.
Il suo fratellino era destinato a morire per un tumore al cervello. I suoi genitori erano poveri, ma avevano fatto di tutto per salvarlo, spendendo tutti i loro risparmi.
Una sera, il papà disse alla mamma in lacrime: “Non ce la facciamo più, cara. Credo sia finita. Solo un miracolo potrebbe salvarlo”.
La piccola, con il fiato sospeso, in un angolo della stanza aveva sentito. Corse nella sua stanza, ruppe il salvadanaio e, senza far rumore, si diresse alla farmacia più vicina. Attese pazientemente il suo turno. Si avvicinò al bancone, si alzò sulla punta dei piedi e, davanti al farmacista meravigliato, posò sul baco tutte le monete.
"Per cos’è? Che cosa vuoi piccola?".
"È per il mio fratellino, signor farmacista. È molto malato e io sono venuta a comprare un miracolo".
"Che cosa dici?" borbottò il farmacista.
"Si chiama Andrea, e ha una cosa che gli cresce dentro la testa, e papà ha detto alla mamma che è finita, non c’è più niente da fare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Vede, io voglio tanto bene al mio fratellino, per questo ho preso tutti i miei soldi e sono venuta a comperare un miracolo".
Il farmacista accennò un sorriso triste. "Piccola mia, noi qui non vendiamo miracoli".
"Ma se non bastano questi soldi posso darmi da fare per trovarne ancora. Quanto costa un miracolo?".
C’era nella farmacia un uomo alto ed elegante, dall’aria molto seria, che sembrava interessato alla strana conversazione. Il farmacista allargò le braccia mortificato. La bambina, con le lacrime agli occhi, cominciò a recuperare le sue monetine.
L’uomo si avvicinò a lei. "Perché piangi, piccola? Che cosa ti succede?".
"Il signor farmacista non vuole vendermi un miracolo e neanche dirmi quanto costa... È per il mio fratellino Andrea che è molto malato. Mamma dice che ci vorrebbe un’operazione, ma papà dice che costa troppo e non possiamo pagare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Per questo ho portato tutto quello che ho".
"Quanto hai?".
"Un dollaro e undici centesimi... Ma, sapete..." aggiunse con un filo di voce, "posso trovare ancora qualcosa...".
L’uomo sorrise "Guarda, non credo sia necessario. Un dollaro e undici centesimi è esattamente il prezzo di un miracolo per il tuo fratellino!".
Con una mano raccolse la piccola somma e con l’altra prese dolcemente la manina della bambina. "Portami a casa tua, piccola. Voglio vedere il tuo fratellino e anche il tuo papà e la tua mamma e vedere con loro se possiamo trovare il piccolo miracolo di cui avete bisogno".
Il signore alto ed elegante e la bambina uscirono tenendosi per mano. Quell’uomo era il professor Carlton Armstrong, uno dei più grandi neurochirurghi del mondo. Operò il piccolo Andrea, che potè tornare a casa qualche settimana dopo completamente guarito.
"Questa operazione" mormorò la mamma "è un vero miracolo. Mi chiedo quanto sia costata...".
La sorellina sorrise senza dire niente. Lei sapeva quanto era costato il miracolo: un dollaro e undici centesimi... più, naturalmente l’amore e la fede di una bambina.

lunedì 28 ottobre 2013

INTERVISTA CON IL CANE... molto bella.. leggetela!!



 

Ho chiesto a un cane di sciogliere il segreto e farsi intervistare.
Mi ha chiesto di non rendere pubblico il suo nome, ma per il bene di tutti i cani, ha acconsentito a condividere questi 10 punti con gli umani.

1. La mia vita durerà probabilmente dai 10 ai 15 anni. Ogni separazione da te sarà dolorosa per me. Ricordalo prima di adottarmi.

2. Dammi un po’ di tempo per capire cosa vuoi da me.

3. Fidati di me. E’ cruciale per il mio benessere.

4. Non restare arrabbiato con me per troppo tempo e non mi isolare come punizione. Tu hai il tuo lavoro, il tuo divertimento e i tuoi amici. Io ho solo te.

5. Parlami qualche volta. Anche se non capisco le tue parole, io comprendo la tua voce.

6. Sappi che in qualsiasi modo mi tratterai, io non sarò capace di dimenticarlo.

7. Ricorda prima di picchiarmi che ho denti molto potenti, ma scelgo di non usarli.

8. Prima di sgridarmi per non essere cooperativo, essere ostinato o pigro, domandati se per caso ci sia qualcosa che non va. Forse non sto mangiando il cibo adatto, o sono stato sotto il solo troppo a lungo, oppure il mio cuore sta diventando più vecchio e più debole.

9. Prenditi cura di me quando sarò vecchio. Sarò vecchio un giorno.

10. Accompagnami durante i “viaggi difficili”. Non dire mai: “ Non posso guardare, è troppo doloroso." Tutto è più facile quando sei con me.

E prima di ogni altra cosa: ricordati che ti amo.

sabato 26 ottobre 2013

DEDICATO ALLE DONNE INTELLIGENTI… leggetela!!


Un mattino un uomo torna dopo molte ore di pesca e decide di fare un sonnellino.
Anche se non pratica del lago, la moglie decide di uscire in barca.
Accende il motore e si spinge ad una piccola distanza: spegne, butta l'ancora, e si mette a leggere il suo libro.

Arriva una Guardia Forestale in barca, si avvicina e le dice:
"Buongiorno, Signora. Cosa sta facendo?"
"Sto leggendo un libro" risponde lei (pensando: "non è forse ovvio?!?").

"Lei si trova in una Zona di Pesca Vietata," le dice.
"Mi dispiace, agente, ma non sto pescando. Sto leggendo".

"Sì, ma ha tutta l'attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento. Devo portarla con me e fare rapporto".
"Se lo fa, agente, dovrò denunciarla per molestia sessuale" dice la donna.

"Ma se non l'ho nemmeno toccata!" dice la Guardia Forestale.
"Questo è vero, ma possiede tutta l'attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento."

“Le auguro buona giornata signora" e la guardia se ne va.

MORALE:
Mai discutere con una donna che legge, è probabile che sappia anche pensare.


sabato 28 settembre 2013

GLI OCCHI DELLA NUOVA VITA… bellissima storia da leggere..



Un ragazzo di 24 anni guardando verso la finestra del bus gridò:
“PAPA’ GUARDA GLI ALBERI CI VENGONO INCONTRO!”
Il padre alzò lo sguardo verso di lui e sorrise. Una giovane coppia seduta vicino rise per il comportamento infantile del ragazzo. Il ragazzo intanto continuò a esclamare:
“PAPA’GUARDA LE NUVOLE CI SEGUONO!”.
La coppia non poté resistere e chiese al padre:
“PERCHE’NON PORTA SUO FIGLIO DA UN BUON MEDICO?”.
L’uomo sorrise e rispose:”CI SIAMO APPENA STATI, SIAMO USCITI ORA DALL’OSPEDALE, MIO FIGLIO ERA CIECO DALLA NASCITA E OGGI PER LA PRIMA VOLTA PUO’VEDERE!”

MORALE: Ogni persona del pianeta ha una storia,non giudicate fino a quando non la conoscete perché le verità vi stupiranno.

mercoledì 7 agosto 2013

È SOLO UN CANE DICI?... da leggere!!



Ti aspetta a qualsiasi ora
Se sei triste
resta al tuo fianco e ti conforta

È  felice di vederti
ogni momento e in ogni luogo
Ti guarda negli occhi
e sa dirti tante cose
pur non sapendo parlare
e se sapesse farlo,
ti direbbe solo parole d'amore.
Protegge te, i tuoi cari
e sarebbe disposto
a dare la vita per questo.
Non ti chiede niente,
gli basta una carezza
per sentirsi unico.
Quanti esseri viventi
sarebbero disposti a offrirti questo?
Non è 'solo un cane',
è un angelo custode 
e non va maltrattato.


martedì 6 agosto 2013

Un bimbo chiede alla mamma: "Perché piangi?"….. da leggere!!




Un bambino chiede alla mamma: "Perché piangi?"
"Perché sono una donna" gli risponde.
"Non capisco" dice il bambino.
La mamma lo stringe a sé e gli dice:
"non potrai mai capire...
" Più tardi il bambino chiede al papà:
"Perché la mamma piange?"
"Tutte le donne piangono senza ragione"...
fu tutto quello che il papà seppe dirgli.....
Diventato adulto....
il bambino chiese a Dio: "Signore....
perché le donne piangono così facilmente?"
E Dio rispose: "Quando l'ho creata....
la donna doveva essere speciale....
Le ho dato spalle abbastanza forti per
portare i pesi del mondo...
e abbastanza morbide per renderle confortevoli.....
Le ho dato la forza di donare la vita....
quella di accettare le umiliazioni che spesso vengono proprio da coloro che invece dovrebbero amarla di piu'......
Le ho dato la forza per permetterle di continuare ....
quando tutti gli altri la abbandonano.....
Quella di farsi carico della sua famiglia ....
senza pensare alla malattia e alla fatica......
Le ho dato la forza di amare i suoi beni di un amore incondizionato.....
Anche quando essi la feriscono duramente......
Le ho dato la forza di sopportare gli amici nelle loro debolezze.....
E di stare al loro fianco senza cedere......
Le ho dato lacrime da versare quando ne sente il bisogno.....
Vedi figlio mio....
la bellezza di una donna non è sempre nei vestiti che indossa....
nel suo viso.... o nella sua capigliatura....
La bellezza di una donna risiede nei suoi occhi....
È la porta d'entrata del suo cuore.....
la porta dove risiede l'amore.....
Ed è spesso con le lacrime che vedi passare il suo cuore"...

venerdì 2 agosto 2013

IL MIRACOLO DELLA PICCOLA YASMIN/ Morta alla nascita, lasciata sull’ altare della chiesa, è rinata



Non si può far altro che parlare di miracolo: la piccola Yasmin Gomes, dichiarata morta alla nascita, è "resuscitata" tre ore dopo il parto ai piedi dell'altare della cappella dell'ospedale di Londrina, in Brasile. Per lei non c'era più nulla da fare, avevano sentenziato i medici. L'infermiera, però, non se l'è sentita di portare il bebè in obitorio e ha deciso di lasciarlo in chiesa.
Quando la nonna si è recata nella cappella insieme agli addetti delle pompe funebri per prendere il corpicino è successo il miracolo. La piccola ha incominciato a scalciare e a piangere. "E' viva", ha urlato di gioia la donna. "All'inizio - ha raccontato - non riuscivamo a crederci, non potevamo pensare che potesse accadere una cosa del genere. Poi abbiamo visto che Yasmin respirava. È stato un miracolo".

I genitori di Yasmin - Cleverson Carlos Gomes, 26 anni, e Jenifer Gomes da Silva, 22 anni - sono passati dalla disperazione totale alla felicità più pura. Le condizioni di Yasmin sono comunque gravi: resta ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale pediatrico Sacra Famiglia di Londrina. La sua famiglia le rimane accanto, fisicamente e spiritualmente. Non smette di pregare e soprattutto di sperare.

sabato 22 giugno 2013

IL MEDICO, IL PADRE E LE PRIORITÀ DELLA VITA… una bellissima e commovente lezione di vita, leggetela...



Un medico è entrato in ospedale subito dopo essere stato chiamato urgentemente alla chirurgia d’urgenza. Ha risposto alla chiamata non appena possibile, si è messo il camice ed è andato direttamente al blocco chirurgico. Davanti alla sala operatoria trova il padre del bambino che gli grida: “Perché è venuto così tardi, perché tutto questo tempo, non sa che la vita di mio figlio è in pericolo, non hai il senso di responsabilità?” Il dottore sorride e dice: “Mi dispiace, non ero in ospedale e sono arrivato velocemente per come ho potuto, dopo aver ricevuto la chiamata… Ed ora, vorrei che si calmasse in modo che io possa fare il mio lavoro!” “Devo stare calmo? Cosa succederebbe se suo figlio si trovasse in questo momento nei panni del mio bambino, starebbe tranquillo?” – Dice il padre arrabbiato. Il dottore sorride e risponde: “Noi medici non possiamo fare sempre miracoli! Ma stia tranquillo, comunque faremo tutto il possibile per suo figlio!” “Dare consigli quando non siamo in questione è così facile!” – mormora il padre. L’intervento dura qualche ora, alla fine esce dalla sala operatoria felice e dice al padre: “Grazie a Dio suo figlio è salvo!” e senza attendere la risposta del padre guarda l’orologio e va via di fretta mentre dice: “Se vuole sapere altro chieda all’infermiera!”. “Perché così arrogante? Non poteva aspettare qualche minuto e dirmi di più sullo stato di mio figlio? dice il padre all’infermiera. Infermiera con le lacrime al viso gli risponde: “Il figlio del dottore è morto ieri in un incidente stradale, e il medico era al funerale quando l’abbiamo chiamato per l’urgenza e ora che il suo bambino è fuori pericolo e sta bene, lui è corso a vedere la sepoltura di suo figlio!

giovedì 20 giugno 2013

L’UOMO E LA FARFALLA.. bellissima lezione di vita, leggetela.




Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco.
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.
Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo.
La farfalla uscì immediatamente.
Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L’uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.
Non successe nulla! In quanto, la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate.
Non fu mai capace di volare.
Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare.
Era la forma con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.
A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.
Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo, saremmo limitati.
Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare.
Vivi la vita senza paura, affronta tutti gli ostacoli e dimostra che puoi superarli. 


UN ANGELO A QUATTRO ZAMPE



Ero vicino al tuo letto la scorsa notte. Ero venuto a dare un'occhiata.
Ho visto che stavi piangendo e non riuscivi a prendere sonno.
Ho uggiolato piano piano quando hai asciugato una lacrima dal tuo viso,
" Sono io, non ti ho lasciata, e' tutto a posto, sto bene, sono qui ".
Ero vicino a te a colazione, e ti ho guardata versare il caffè,
stavi pensando a quante volte le tue mani mi avevano accarezzato.
Ero con te nei negozi oggi, le tue braccia erano doloranti ,
ed io avrei voluto portare i tuoi pacchi, ma non ho potuto.
Ero con te oggi quando sei andata alla mia tomba,
te ne prendi cura con molto amore.
Voglio rassicurarti, io non sono là .
Ho camminato con te per la casa mentre cercavi le tue chiavi,
ti ho toccata con la zampa, ho sorriso e ti ho detto ."Sono io".
Sembravi molto stanca e triste seduta su quella sedia,
ed io ho cercato con tutte le mie forze di farti sentire che ero li', vicino a te.
Per me e' possibile starti così vicino, sempre,
e dirti :" Non me ne sono mai andato ".
Eri seduta tranquilla, poi hai sorriso, penso che tu sapessi....
che, nella quiete della sera, io ero molto vicino a te.
Il giorno e' finito..., sorrido e ti guardo sbadigliare,
e ti dico :" Buonanotte, che il Signore ti benedica, ci vediamo domattina ".
E quando arriverà il momento in cui tu attraverserai il breve spazio che ci divide,
io ti correrò incontro per darti il benvenuto, e resteremo fianco a fianco.
Ho molte cose da mostrarti, e ci sono molte cose da vedere per te.
Sii paziente, arriva fino alla fine del tuo viaggio... e poi vieni a casa, vieni da me!



domenica 9 giugno 2013

UN NOME PER UN ANGELO…molto bella, da leggere!!



UN BIMBO CHE STAVA PER NASCERE SI RIVOLSE AL SIGNORE.....

«Mi dicono che domani mi farai scendere sulla terra. Come potrò vivere così piccolo e indifeso?». «Fra tanti angeli ne ho scelto uno per te. Lui ti proteggerà. – rispose Dio.

E continuò: Il tuo angelo canterà per te parole dolci e tenere, con infinita pazienza e tenerezza ti insegnerà a parlare». Ma il bambino chiese con apprensione:

«Come potrò parlare ancora con te?». «Il tuo angelo unirà le tue manine e ti insegnerà a pregare». Rispose Dio con dolcezza infinita.

«Ho sentito dire che la terra è abitata da uomini cattivi… Chi mi difenderà?». Chiese il bimbo preoccupato.

Dio, guardandolo con tenerezza gli rispose: «Il tuo angelo ti difenderà a costo della propria vita».

 «Ma il mio cuore sarà sempre triste, Signore, perché non ti vedrò più!». Disse il bimbo con molta tristezza…

«Il tuo angelo ti parlerà di me e ti indicherà il cammino per ritornare alla mia presenza; sappi, però, che io sarò ogni istante accanto a te!».

In quel momento si diffusero delle voci e dei rumori ed il bambino angosciato gridò a gran voce: «Signore, sto scendendo verso la terra! Dimmi ancora una cosa: qual è il nome del mio angelo?!?».

E Dio sorridendo rispose: «Il nome non importa, tu lo chiamerai…MAMMA!».


IL BAMBINO CHE SCRIVEVA SULLA SPIAGGIA..




UN BAMBINO TUTTI I GIORNI SI RECAVA AL MARE E SCRIVEVA sulla spiaggia:
Mamma ti amo!”; poi guardava il mare cancellare la scritta e correva via sorridendo. 
Un vecchio triste passeggiava tutti i giorni su quel litorale, e lo vedeva giorno dopo giorno scrivere la stessa frase, e guardare felice il mare portargliela via. Fra sé e sé pensava: “Questi bambini, sono così stupidi ed effimeri.” Un giorno si decise ad avvicinare il bambino, non avrà avuto più di dieci anni, e gli chiese:
 “Ma che senso ha che tu scriva “Mamma ti amo!” sulla sabbia che poi il mare te la porta via. Diglielo tu che le vuoi bene.”
Il bambino si alzò, e guardando l’ennesima scritta cancellata dall’acqua salata disse al vecchio: “Io non ce l’ho la mamma! Me l’ha portata via Dio, come fa il mare con le mie scritte. Eppure torno qui ogni giorni a ricordare alla mamma e a Dio che non si può cancellare l’amore di un figlio per la propria madre.”
Il vecchio si inginocchiò, e con le lacrime agli occhi scrisse: 
Nora.Ti amo!”; 
era il nome della moglie appena morta. Poi prese il bimbo per mano e assieme guardarono la scritta sparire.

 

giovedì 30 maggio 2013

AIGO, IL CANE "MAMMO" DEL MICIO. I DUE CERCANO CASA




L'amore che va oltre la natura. Aigo, un dogue de boredeux, è ormai diventato il "mammo" di un gattino. I due, inseparabili, stanno cercando un nuovo padrone che li adotti insieme per evitare di essere separati. Il piccolo felino sembra convinto di essere un cane e il suo gigantesco genitore lo protegge e lo coccola. L'attuale proprietaria di Aigo si deve trasferire in Brasile per lavoro, una scelta difficile la sua, soprattutto perché deve abbandonare i suoi adorati animali. 

MIRACOLO IN TEXAS: PARTORISCE UNA BIMBA DURANTE UN INFARTO, POI RIPRENDE CONOSCENZA

Un miracolo della vita successo in Texas. É la storia di Enrica Nigrelli ,insegnante di inglese che alla settimana ha vissuto un'esperienza a dir poco fuori dal comune. Mette al mondo la sua bambina in arresto cardiaco.
La donna soffriva, a sua insaputa, di una malattia genetica che si chiama cardiomiopatia ipertrofica, patologia del miocardio caratterizzata da ispessimento delle pareti cardiache. La donna alla trentaseiesima settimana ha un arresto cardiaco e viene portata d'urgenza all'ospedale dove i medici stabiliscono che la donna avrebbe dovuto immediatamente partorire.
Viene interrotta ogni forma di rianimazione e praticato un cesareo d'urgenza, in quei pochi minuti nasce la piccola Elayna, riprende la rianimazione della madre e pochi attimi dopo il cuore di Enrica torna a battere.
Si tratta di una specie di parto post mortem in cui però a non funzionare era solo il cuore della madre, mentre le funzioni cerebrali erano perfette.

domenica 19 maggio 2013

UN BICCHIERE DI LATTE.. Una bella storia ....da non perdere...leggetela...!



Un giorno un ragazzo povero, che per pagare i suoi studi vendeva beni di porta in porta, si accorse che gli era rimasta solamente una monetina da dieci centesimi, e aveva fame. Così decise di chiedere da mangiare alla prossima casa. Ma si smontò subito quando vide che ad aprire la porta era una giovane donna. Invece di un pasto, gli riuscì solo di chiedere un bicchier d'acqua. Lei però lo vide così affamato che pensò di portargli un bicchierone di latte. Lo bevve lentamente e poi chiese: "Quanto le devo?" "Non mi deve niente - rispose lei - Mamma ci ha insegnato a non accettare mai compensi per una gentilezza". Lui disse: "Allora la ringrazio di cuore". Quando Howard Kelly lasciò quella casa, non si sentiva più forte solo fisicamente, ma anche la sua fede in Dio e nell'uomo si erano rafforzate. Poco prima era stato quasi sul punto di lasciarsi andare...Anni dopo, quella giovane donna si ammalò gravemente. I dottori locali non sapevano come cavarsela e alla fine la mandarono nella grande città, perché degli specialisti studiassero la sua malattia rara. Anche il Dott. Howard Kelly fu chiamato per un consulto, e quando sentì il nome della città da cui proveniva, una luce strana riempì i suoi occhi. Immediatamente si levò e corse giù verso la sua camera d'ospedale. Avvolto nel suo camice da dottore andò a visitarla e subito la riconobbe. Uscì da quella stanza determinato a fare tutto il possibile per salvarle la vita. Da quel giorno riservò grandi attenzioni al caso e, solo dopo una lunga lotta, la battaglia fu vinta. Il Dott. Kelly chiese all'amministrazione di comunicargli il conto, per la sua approvazione. Dopo averlo visionato, scrisse qualcosa in un angolo e lo fece recapitare nella stanza della donna. Lei temeva di aprirlo, perché sapeva che ci avrebbe messo una vita per pagarlo tutto. Alla fine lo lesse, e alcune parole attirarono la sua attenzione a lato del conto: "Pagato interamente con un bicchiere di latte".

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