venerdì 22 giugno 2012

Bimbo di 2 anni muore per 39 minuti e poi ritorna in vita


La storia del piccolo Zach Hilary ha davvero dello straordinario, quasi del miracoloso, per chi crede a questo tipo di prodigi. A soli due anni, il suo cuore si è fermato, ma ha ripreso a battere dopo 39 minuti ed è riuscito a sopravvivere. Un giorno, Zach era davanti alla televisione e guardava uno dei suoi programmi di intrattenimento. La mamma passa laddove era il piccolo e lo trova disteso in terra. All’inizio pensava si trattasse di uno scherzetto con lui il figlioletto voleva prendersi gioco di lei, ma poi si accorge che il bambino aveva delle difficoltà a respirare, arrancava e stava male così interviene repentinamente chiama i soccorsi e gli pratica un massaggio cardiaco. Il piccolo viene trasportato d’urgenza in ospedale e durante la corsa in ambulanza, per fortuna, il suo cuore riprende a battere.


Il piccolo Zach si è salvato, ma quei 39 minuti di mancanza d’ossigeno al cervello gli hanno provocato danno non trascurabili. Sono passati 4 mesi e Zach è in fase di recupero. Sta seguendo terapie di riabilitazione che lo rieduchino nel linguaggio e nei movimenti in parte persi. Secondo i medici questo stranissimo episodio è da ricondurre alla “sindrome della morte improvvisa” che colpisce, generalmente, i bambini nei primi anni di vita.

I Just Can't Stop Loving You - Michael Jackson





giovedì 21 giugno 2012

Michael jackson - Billy Jean





Clonata mucca che fa latte umano ◄clicca x leggere tutto





In Argentina è stata clonata una mucca che è capace di produrre latte molto simile a quello umano. Circa un anno fa, un gruppo di scienziati e ricercatori argentini ha portato avanti un importante progetto volto a far evolvere la ricerca in merito alla clonazione. È stata, infatti, clonata una mucca, chiamata Rosita, che ha una particolarità importante, ovvero produce latte con una composizione che si avvicina molto a quello umano. Questo importante passo in avanti in ambito scientifico è stato reso pubblico attraverso un comunicato dell’Università Nazionale di San Martin (Unsam) e dell’Istituto Nazionale di Tecnologia Agrozootecnica (Inta).

Il gruppo che ha lavorato all’impresa ha inserito nel Dna della mucca i geni umani responsabili della produzione di lattoferrina e della lisozima. L’esperimento, secondo il ricercatore German Kaiser, non sarebbe volto alla sostituzione del naturale legame fra madre e figlio durante l’allattamento, ma nell'essere un supporto per tutti quei bambini che non possono essere allattati, per qualsiasi motivo, dalle loro madri.

matia bazar - cavallo bianco




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