Redditometro, forse ci siamo. Dopo oltre un anno di attesa, tra grida e annunci, sta per arrivare davvero il nuovo strumento per snidare gli evasori.
CONTROLLI AUTOMATICI – Occhio alle spese. Il Fisco non tollererà più esborsi incompatibili con il reddito di una famiglia (o di un single). I controlli scatteranno in automatico, quando i due valori discordano per una soglia superiore al 20%. In tal caso l’Agenzia delle Entrate indagherà sull’anomala difformità. E per il contribuente inizierà una difficile battaglia. Il redditometro si applicherà a partire dai redditi del 2009, per 26 tipologie di beni e servizi sui 56 presi in considerazione. Il Fisco prenderà sempre in considerazione il valore più alto tra quello dichiarato dal contribuente e quello risultante dalle medie dell’Istat.
ESEMPIO - Il contribuente dovrà cercare di attenersi ai paletti previsti dalle tabelle dell’Istat. Si tratta dei valori riportati nella serie «Spesa media mensile familiare» in cui, per ciascuna delle 11 tipologie di famiglie (single con meno di 35 anni, tra 35 e 64 e più di 65; coppie senza figli e/o altri familiari con meno di 35 anni, tra i 35 e i 64 e oltre i 65; coppie con uno, due o tre figli; monogenitore e «altre tipologie») a ogni bene o servizio acquistabile si attribuisce un valore medio di spesa, che cambia anche a seconda della collocazione territoriale. Nel 2011 una coppia con figlio a Milano, secondo l’Istat dovrebbe avere una spesa mensile media per alimentari e bevande di 579,45 euro: quasi 7 mila euro annui. Se i figli sono due, l’esborso mensile medio tollerato sale a 642,97 euro, soglia che, a parità di nucleo familiare, a Roma scende a 585,61 euro e a Napoli sale a 634,07 euro.
LE TABELLE DELLE SPESE ISTAT, NELLE GRANDI CITTA’
IL CONSIGLIO AL CONTRIBUENTE - Sarà meglio controllare mensilmente se il livello di spesa per ogni singola voce è adeguato a quello indicato nella tabella Istat per la rispettiva tipologia di famiglia. Il Fisco prevede cinque macroaree: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole. Il contribuente di Busto Arsizio può perciò fare riferimento ai dati di Milano, mentre quello di Pagani dovrà confrontarsi con le tabelle di Napoli.
CENTO VOCI DI SPESA - Il redditometro comprende oltre 100 voci di spesa. Dagli asili nido ai mutui, dagli elettrodomestici agli abbonamenti per le pay-tv, dall’attività sportive ai centri benessere e ai viaggi organizzati. Terminata la sperimentazione, da febbraio il nuovo strumento dovrebbe entrare a regime. Nel mirino ci sono 40 milioni di contribuenti. «Il redditometro riguarderà le dichiarazioni presentate nel 2010, relative cioè all’anno d’imposta 2009. L’obiettivo è accertare la coerenza tra il reddito dichiarato e la capacità di spesa », spiega Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate.
SETTE CATEGORIE - Nell’ambito del nuovo strumento anti-evasione sono state individuate sette categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazione e contributi, istruzione, attività sportive e ricreative e cura delle persona, altre spese significative, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Nel capitolo abitazione, entrano nel redditometro le spese relative ai mutui, alle ristrutturazioni, agli elettrodomestici, agli arredi ma anche quelle per l’energia elettrica, i collaboratori domestici, la telefonia fissa e mobile e il gas. Quanto ai mezzi di trasporto, sotto la lente del fisco finiscono le spese per minicar, caravan, barche, moto, auto e mezzi di trasporto in leasing o noleggio. Sul fronte delle assicurazioni e dei contributi previdenziali, entrano nel redditometro le assicurazioni vita, danni, malattia, responsabilità civile, incendio e furto, ma anche i contributi obbligatori, volontari e la previdenza complementare. Nel capitolo istruzione appaiono le spese per asili nido, scuole, corsi di lingue straniere, soggiorni di studio all’estero, corsi universitari, master e canoni di locazione per studenti universitari. Quanto alle attività sportive e ricreative, nel redditometro entrano le spese per le attività sportive, i circoli culturali, i cavalli, i giochi on line, gli alberghi, gli abbonamenti allo stadio o ad altri eventi sportivi e culturali. Le spese significative oggetto di attenzione da parte del fisco riguarderanno gli oggetti d’arte, i gioielli e i preziosi, ma anche le donazioni a onlus e simili e gli assegni corrisposti al coniuge.
CONTO ALLA ROVESCIA – Sarà messo a disposizione dei singoli contribuenti, e degli intermediari che li assistono, un software per verificare la coerenza della propria posizione. Le famiglie considerate sono oltre 22 milioni e verranno divise in 55 gruppi omogenei, ottenuti incrociando gli 11 nuclei familiari, dai single con meno di 35 anni alle coppie con più di tre figli, alle cinque grandi aree geografiche (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole). Per ciascuno dei 55 gruppi omogenei le voci indicative della capacità di spesa contribuiscono in misura differenziata alla stima del reddito della famiglia. «Lo strumento verrà utilizzato esclusivamente per orientare il contribuente verso la compliance (l’adesione, ndr) e per potenziare l’analisi del rischio di evasione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Se il contribuente, pur consapevole della incoerenza, non modifica il comportamento dichiarativo, viene sicuramente selezionato per ulteriori approfondimenti, calibrati in funzione dell’entità dello scostamento. Se lo scostamento tra i redditi e le spese è basso, il fisco non procederà ad accertamenti; se lo scostamento è medio parte la prima fase del contraddittorio per approfondire le cause dello scostamento stimato; se lo scostamento è molto elevato si procede all’accertamento», afferma Befera.
CRESCONO LE IMPOSTE RECUPERATE - «Si tratta di uno strumento di compliance messo a disposizione dei cittadini per capire la coerenza tra reddito e spese», tiene a sottolineare il direttore dell’Agenzia. Che sventola con orgoglio i suoi dati: 11,5 miliardi di euro di evasione recuperati nel 2011 contro i 10,5 dell’anno precedente; due milioni di controlli fatti nel 2011, oltre 700.000 su imposte indirette, un milione sulle dichiarazioni dei redditi e 300 mila su materia di registro. «Il recupero dell’evasione è stato rafforzato rispetto agli anni precedenti, facendo registrare un trend nettamente positivo», ha spiegato Befera nel corso di un’audizione in commissione Finanze alla Camera, lo scorso anno.
Fonte: http://www.oggi.it/