lunedì 31 marzo 2014

LA BAMBOLA PARLANTE.. Una breve e commovente storia che vi farà riflettere. Da leggere!!



Un ragazzo regala una bambola parlante alla sua fidanzata. Alla vista di quel giocattolo, non gradito, la ragazza si innervosisce e butta la bambola in strada.
Il fidanzato le dice: ma perché hai buttato la bambola?
Lei risponde: perché non mi piace il tuo regalo così lui va in strada e prende la bambola, quando all'improvviso una macchina, non riuscendo ad evitare il ragazzo lo investe e lui muore.
Il giorno dei suoi funerali, in lacrime, la fidanzata prende la bambola e la stringe forte a se, mentre la stringe questa dice: "Mi vuoi sposare?"
La ragazza impaurita fa cadere la bambola. Cadendo, dalla tasca escono due fedi.

La morale di questa storia :
Ama ciò che hai, prima che la vita ti insegni ad amare ciò che hai perso...


mercoledì 26 marzo 2014

UN DEPUTATO SVIZZERO SCRIVE AL PREMIER RENZI: “penso che noi non dobbiamo prendere lezioni da voi sulla Democrazia…”



Aldo Pedroni, deputato del Canton Ticino al Gran Consiglio, scrive al Premier Renzi: 

Presidente del Consiglio Renzi,
Dopo la votazione in Svizzera contro l’immigrazione di massa, ho visto e sentito molte cavolate da parte dei vo­stri rappresentanti politici e non. Dopo il loro blaterare inutile, hanno dimostrato la loro incompetenza in merito. Prima di tanti “bla bla” avreb­bero dovuto interessarsi maggior­mente su quanto noi andavamo a votare. Non è assolutamente vero che i vostri frontalieri saranno espulsi, vo­gliamo però che venga messo un li­mite alle entrate sul nostro territorio. In merito ai lavori che noi Ticinesi o Svizzeri non vogliamo più fare è una grande cavolata. Da noi esiste un mi­nimo salariale e vogliamo che ciò venga rispettato, e non che dobbiamo vivere con lo stipendio che prendono i suoi connazionali. Con il costo della vita e le prestazioni sociali esistenti nel nostro Paese, non potremmo as­solutamente vivere. Non è il vostro caso, con quello che percepiscono da noi possono vivere nel loro Paese e anche bene, forse meglio di noi.
Ora le voglio fare presente che nel mio Paese chi comanda è ancora il POPOLO, cosa non possibile da voi. Non so se sapete cosa è la parola DE­MOCRAZIA. Noi possiamo addirit­tura provocare le dimissioni a un Consigliere Federale, è sufficiente raccogliere le firme necessarie per de­stituirlo dopo una votazione. Questo vale per tutte le cariche pubbliche, sia comunali, sia cantonali che federali. Abbiamo la libertà di espressione con chiunque, anche con persone che por­tano una divisa, possiamo denunciarle come piace e se del caso vengono processate, cosa che a quanto sembra da voi non è possibile. Ora, non veni­temi a parlare che non c’è una demo­crazia da noi. Sul nostro territorio, o meglio confini Nazionali, comanda ancora il popolo, che da noi è SO­VRANO. Non accettiamo assoluta­mente che un’altra nazione metta il naso nei nostri affari interni.
Accetto le osservazioni ma non il constatare del nostro agire. Si ricordi un proverbio che dice: “Ne sa di più un matto in casa sua che un savio in casa d’altri”. Penso che noi non dob­biamo assolutamente prendere lezioni da Voi sulla Democrazia, è sufficiente vedere quanto succede nel Suo Pae­se tra corruzione dei politici, l’inaf­fidabilità della vostra Magistratura, la disoccupazione che avete, la gente che si suicida grazie a voi politici che in merito alle prestazioni sociali siete paragonabili al terzo mondo.
Qui mi fermo, potrei darvi un elenco infinito di cosa non funziona nel vo­stro Paese. Questo è molto triste, se solo pensate a quanti posti di lavoro potreste creare solo per la manuten­zione delle strade, dei vostri musei, della spazzatura, creando inceneritori per più vedere lo sconcio nelle strade, i boschi, i sentieri, ecc. Spero che con queste due righe, Egregio Signor Pre­sidente, la facciano ragionare ed in special modo coloro che sanno solo criticare ma che in pratica non con­cludono assolutamente NULLA. La ringrazio per la sua attenzione.
Pedroni Aldo, cittadino Ticinese e Svizzero.
Dimenticavo: sono pure io un’autorità oltre che pubblica anche cantonale. Grazie.
ALDO PEDRONI
Deputato in GC – Lega dei Ticinesi

lunedì 24 marzo 2014

SE POTESSI TORNARE INDIETRO..!! Un bellissimo racconto e riflessione!! Da leggere!!


Qualcuno mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera diversa. Lì per lì ho risposto di no, poi ci ho pensato un po’ su e…Potendo rivivere la mia vita, avrei parlato meno ed ascoltato di più. Non avrei rinunciato ad invitare a cena gli amici soltanto perché il mio tappeto aveva qualche macchia e la fodera del divano era stinta. Avrei mangiato briciolosi panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dello sporco prodotto dal caminetto acceso. Avrei trovato il tempo di ascoltare il nonno quando rievocava gli anni della sua giovinezza. Non avrei mai preteso in un giorno di estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perché avevo appena fatto la messa in piega. Non avrei lasciato che la candela a forma di rosa si sciogliesse, dimenticata, nello sgabuzzino. L’avrei consumata io a forza di accenderla. Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle macchie d’erba sui vestiti. Avrei pianto e riso di meno guardando la televisione e di più osservando la vita. Avrei condiviso maggiormente le responsabilità di mio marito. Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece di andare febbricitante al lavoro, quasi che, mancando io dall’ufficio, il mondo si sarebbe fermato. Invece di non vedere l’ora che finissero i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio alla realizzazione di un miracolo. A mio figlio che mi baciava con trasporto non avrei detto: “Su, su, basta. Và a lavarti che la cena è pronta”.Avrei detto più spesso: “Ti voglio bene” e meno spesso: “Mi dispiace”…ma soprattutto, potendo ricominciare tutto daccapo, mi impadronirei di ogni minuto…lo guarderei fino a vederlo veramente…lo vivrei…e non lo restituirei mai più.


domenica 23 marzo 2014

LETTERA DI UN ANZIANO AL SUO CARISSIMO AMICO A 4 ZAMPE..! Molto bella e commovente, da leggere assolutamente!!


Abbiamo trascorso una vita insieme e mai avrei pensato di essere io a doverti salutare. Mai avrei potuto aspettarmi un dolore così grande… TU, il mio amico sincero, il compagno che ha colmato tanta solitudine. Ora ti sono accanto e le mie mani ormai stanche si adagiano ancora su di te, come facevo ieri, quando ogni sera ci ritrovavamo vicini a dividerci quel poco che ci era rimasto. Eppure non ti sei mai lamentato, ti sei sempre preoccupato di distrarmi con le tue capriole e quando mi sentivo poco bene eri come una sentinella ai piedi del mio letto. Ti guardo mentre la mente confonde i ricordi come una palla impazzita, sei tu qui, che dolorante cerchi ancora il mio sguardo come se fosse l’ultima immagine da portarti via. Anche io ti guardo amico caro, mentre cerco di trattenere le lacrime che copiose hanno già raggiunto il cuore. Sono qui compagno mio, sono ancora vicino a te a raccontarti di quando la guerra mi ha rubato troppo presto la gioventù, sono qui, come ieri a raccontarti tra malinconia e rimpianto di quell’amore che mi ha lasciato quel buco nel cuore. Ho vissuto una vita modesta, tutto doveva quadrare, non ci siamo permessi mai neppure una vacanza al mare, ma la tua presenza mi ha fatto vivere di rendita. Sono solo un povero vecchio a cui tu hai donato tanta gioia e affetto. Come farò domani? Nessuno coglierà mai più la mia disperazione, solo TU sei stato la mia famiglia, hai saputo attendere anche intere ore quando a fatica riuscivo a malapena a farti fare un giretto sotto casa per i tuoi bisogni, perché il freddo mi paralizzava le ossa e a scaldarci erano solo delle vecchie coperte. Eppure mi hai reso felice, così senza rispondermi ti accostavi a me con quel tuo musetto, quasi volessi ogni volta abbozzarmi un bel sorriso. Ciao amore mio, non ti dimenticherò mai e se i miei giorni saranno brevi, conterò i minuti per ritornar da te. Resto qui, sulla mia vecchia sedia a guardare dietro i vetri l’inverno che passa, mentre nel silenzio cerco ancora nella stanza quell’amico che il destino mi ha portato via.


L'amicizia è un bene prezioso. Amiche si rasano i capelli per solidarietà all'amica malata di cancro. Video stupendo. Da vedere!!



Gerdi McKenna a soli 35 anni si è dovuta sottoporre alla chemioterapia dopo la diagnosi del cancro al seno, ha così perso i capelli, ma non le amiche. La donna aveva il desiderio di realizzare tutte insieme alcune foto e loro hanno così deciso di sorprenderla presentandosi tutte con i capelli rasati a zero.
Le ragazze si sono radunate in un salone di bellezza a Johannesburg in Sudafrica dove, seguite da telecamere e fotografi, hanno cambiato le loro “acconciature”. (video)
Una dimostrazione di vero affetto, di vera amicizia nei confronti di Gerdi per non farla sentire "diversa" e sostenerla nella sua lotta contro la malattia. 




Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...