lunedì 14 gennaio 2013

In Giappone la festa del pene gigante

Pene gigante giapponeOgni anno in Giappone c’è una festa particolare che in altre parti del mondo sarebbe considerata volgare, irrispettosa o non appropriata. È la festa del pene gigante, che ufficialmente si chiama “Kanamara Matsuri”, e che si svolge ogni anno nella città di Kawasaki. Un enorme fallo gira per le strade della città e molte persone lo venerano. Questa festa ha un’origine molto antica e risale all’epoca di Edo che è stata nel periodo tra il 1603 e il 1867.

La leggenda da cui nasce la festa parla di una ragazza posseduta da un demone che si era infilato nella sua vagina. Questo demone mordeva i peni dei giovani che volevano possedere la ragazza e li castrava. Un giorno un fabbro costruì un grande pene d’acciaio e sconfisse il demone. Da questa leggenda è uscito anche un tempio scintoista in cui c’è il fallo d’acciaio. Ogni primavera viene fatta quindi la festa del “Kanamara Matsuri”. La data cambia di anno in anno e di solito la festa viene fatta di Domenica. La festa è anche l’occasione per pregare per il concepimento di un figlio o per le malattie che si trasmettono attraverso l’atto sessuale. Nel giorno della festa si raccolgono anche soldi per la prevenzione delle malattie che si trasmettono sessualmente.
Fonte: http://www.aciclico.com/
 

ATTENZIONE ALLE TRUFFE – 10 consigli utili per la vostra sicurezza in casa



Vivere tranquillamente la propria vita: un diritto di tutti che la collettività deve garantire in particolare ai più deboli. È perciò necessario tutelare la serenità di chi, per età, solitudine o altro può essere più facilmente vittima di inganni e raggiri. Purtroppo la cronaca ci narra dolorosi episodi in cui gli anziani, soprattutto, vedono tradita la loro buona fede da truffatori senza scrupoli. In questi casi la prevenzione si basa su alcune semplici cautele, sono regole facili da capire e da ricordare, in grado di ridurre le probabilità di essere oggetto di raggiri o violenze, aiutano anche a combattere la microcriminalità.
  • Prima di aprire la porta, guardate sempre attraverso lo spioncino. Fate entrare solamente chi conoscete.
  • Se non conoscete bene chi vi chiede di entrare in casa, o se non avete capito chi è, mettete la catena prima di aprire la porta.
  • Non ritirate personalmente i messaggi e le comunicazioni. Fateli lasciare nella buca delle lettere.
  • Le divise e i tesserini di riconoscimento non sono una garanzia assoluta. Siate sempre prudenti e, se avete dei dubbi, telefonate all'Ente a cui l'estraneo dice di appartenere.
  • Se l'estraneo dice di essere un tecnico (l'uomo del gas, della luce, dell'acqua...) e non l'avete chiamato voi, chiedete il numero di telefono della sua azienda e telefonate prima di farlo entrare.
  • Non date confidenza agli sconosciuti, soprattutto a chi vi propone un affare o vi offre dei servizi. Se volete farvi affilare un coltello, aggiustare un ombrello, o farvi fare altri lavori da un ambulante, chiedete sempre quanto vi verrà a costare.
  • Le Associazioni benefiche non fanno raccolte di fondi bussando alla porta delle case. Se siete volete contribuire ad aiutare un Ente benefico, non data soldi a sconosciuti, ma chiedete il suo indirizzo, controllate che sia corretto e fate un versamento mediante la posta o la banca.
  • Se qualcuno vi propone di cambiare del denaro contante, per un motivo o per l'altro, non credetegli: è una truffa.
  • Se andate a fare la spesa o al mercato ricordatevi sempre di tenere chiusa la borsa. Quando possibile è preferibile tenere la borsa contro l'addome. Non mettete mai soldi o documenti nelle tasche esterne degli indumenti.
  • Se subite un tentativo di furto o di truffa, sporgete sempre e comunque denuncia, anche se contro ignori. La vostra denuncia servirà a proteggere meglio voi stessi ed altri come voi. 


martedì 8 gennaio 2013

Francesca Pascale, debutto ufficiale ad Arcore

Lui sembra Humphrey Bogart. Lei sfoggia un look da (quasi) first lady. Addio, Telecafone: Francesca fa il suo ingresso ufficiale ad Arcore con Silvio

Francesca Pascale, debutto ad Arcore. Continua la formidabile ascesa di Francesca Pascale. La nuova fidanzata di Silvio Berlusconi ha fatto il suo ingresso ufficiale ad Arcore, con tanto di pranzo delle feste assieme alla famigliona di Silvio. Che, per l’occasione, sfodera un look all’Humphrey Bogart.

LOOK DA (QUASI) FIRST LADY - Proprio mentre Berlusconi siglava l’accordo milionario di separazione con la Lario, Francesca metteva la ciliegina sulla torta del suo fidanzamento con il Cavaliere. Un ingresso ufficiale nella reggia brianzola, con mise raffinata e morigerata da (quasi) first lady in tailleur bianco e scarpa rossa. Altro che il costumino che Francesca sfoggiava a Telecafone col calippo o il look acqua e sapone nel video di Meno male che Silvio c’è. Complice lo stesso chirurgo estetico di Silvio Berlusconi, la ventisettenne Pascale è ormai pronta per il suo nuovo ruolo. Almeno, così appare.

 Fonte: http://www.oggi.it/


Veronica Lario, la sua vera storia

«Il capitolo Berlusconi e le ragazze? È un capitolo che non è mai stato chiuso, perché è sempre stato aperto. Nel senso che io l’ho visto sempre circondato da splendide figliole. Quando mi dicono “Eh, ma sai, Berlusconi va con le donne”… È sempre andato. Con le belle donne. Sempre. Non è che l’ho visto con i miei occhi, ma l’ho sempre visto circondato da belle ragazze». Paolo Pillitteri, sindaco socialista di Milano dal 1986 al 1992, amico (e cognato) di Bettino Craxi, celebrante delle nozze fra Silvio Berlusconi e Veronica Lario, non ci gira intorno. Anche prima di Ruby, di Nadia, di Noemi, di Patrizia, di Angela e chi più ne ha più ne metta, il Cavaliere ha sempre amato circondarsi di occhi da gatta e gambe lunghe. Donne che lo solleticavano di sorrisi, applaudivano le sue canzoni, gongolavano per i suoi calembour da intrattenitore da crociera. Donne di passaggio, quasi sempre. Tutte, tranne una. «Berlusconi Veronica l’ha amata davvero. E lei amava lui, tanto», giura Pillitteri, che insieme con Paolo Gotti, Caterina Costantini e altri intervistati ha raccontato la «sua» Veronica al programma tv Donne di Oggi, la nuova trasmissione legata al nostro giornale e in onda su Lei, canale 125 di Sky. Veronica innamorata, sembra il titolo di un film. Bella storia, alla fin fine: lei giovane attrice agli esordi, lui già tycoon dell’immobiliare, il cesto di cento rose in camerino, la corte serrata in giro per l’Italia, la coperta come primo dono, «perché mi hai detto che a casa tua fa freddo». Una favola.

UN FLIRT TRA RAGAZZI

Però oggi, alla luce delle notizie più recenti, una cosa te la chiedi: possibile che Veronica non sapesse, non abbia mai immaginato? E soprattutto, che donna era quella che si è innamorata del Cavaliere? «Com’era Veronica da giovane? Bella. E malinconica, tanto. Ogni tanto si metteva a piangere, e neanche spiegava perché», dice oggi Paolo Gotti, il fotografo che la scoprì, appena diciassettenne, e che poi ebbe con lei un breve flirt. «Me la presentò mio cugino, “C’è questa ragazza che vorrebbe fare la modella”, mi disse. La fotografai, cominciammo a frequentarci, ci siamo anche voluti bene. Però senza un’etichetta di fidanzati, ecco». Malinconica, Veronica lo è sempre stata. E anche silenziosa, riservata. Il padre perso da bambina conta, moltissimo. Anche per questo, forse, la giovane attrice bolognese, allieva alla scuola di recitazione dell’Antoniano, sceglie sempre uomini più grandi di lei. Quando esce con Gotti, lui di anni ne ha 29, a 23 conquista Enrico Maria Salerno, che ne ha più di 50. È poco più che una ragazzina, ma gli uomini, davanti a lei, restano incantati.

LA TECNICA DEL SILENZIO

«Veronica era affascinante per i suoi silenzi, per la sua tristezza. La circondava un che di misterioso. Poteva sembrare una tecnica, la sua, ma non credo: eravamo talmente giovani, a quell’età non si elaborano strategie per fare innamorare gli uomini», racconta a Donne di Oggi Caterina Costantini, attrice e compagna di tournée della Lario nel Magnifico cornuto di Fernand Crommelynck, la commedia grazie alla quale incontrò il Cavaliere. «Non era fredda: credo semplicemente che avesse già capito che gli uomini vanno gestiti in un certo modo. Quando Berlusconi le mandò le cento rose rosse dietro le quinte, per esempio: se le avessi ricevute io avrei fatto la pazza, sarei andata per camerini a saltellare. Lei no, lei fece una faccia come dire “Carine, grazie”. Ed è giusto così».

COME JULIA ROBERTS

A vent’anni e spiccioli, Veronica ha una femminilità istintiva e riservata. Non assomiglia neanche un po’ a quella «velina ingrata» che Feltri dileggerà anni dopo su Libero, condendo il suo editoriale con le «scandalose» immagini a seno nudo della Lario sul palco del teatro Manzoni (nello spettacolo che fece innamorare il Cavaliere, per la cronaca). È una giovane attrice ambiziosa, pronta a fare la gavetta, a lavorare sodo. Sua madre fa la commessa alla Standa, in casa non è che si navighi nell’oro. «Quando Veronica usciva a fare shopping mi chiedeva sempre di accompagnarla», racconta ancora la Costantini. «Non aveva un gran guardaroba, e allora si sentiva un po’ come Julia Roberts in quella scena famosa di Pretty woman: “Caterina, non mi danno retta, io vorrei comprare e quelle mi guardano come dire: ma questa cosa vuole?”, si lamentava. Io qualche cosina in più ce l’avevo, magari un tailleurino un po’ più ricercato, e allora andavamo insieme».

ERA UNA TRADIZIONALISTA

Piccolo borghese, politicamente orientata a sinistra («A quei tempi a teatro eravamo tutti così: ci si indignava, si protestava», dice la Costantini), quando Berlusconi arriva nella sua vita, nel 1980, Veronica ha avuto una sola storia davvero importante, quella con Salerno. «Era molto tradizionalista: teneva alla famiglia, ai valori, alla cultura», ricorda Gotti. «Leggeva, leggeva tanto, e poi adorava i bambini: quando ci capitava di frequentare amici con figli, si vedeva proprio che lei si emozionava davanti a un bambino. Si è visto anche dopo, no? I figli, per lei, sono tutto».

Il costruttore di Milano 2, futuro imperatore della tv commerciale, 44 anni, più capelli e meno pancia di adesso, la conquista a suon di telefonate, di irruzioni nei teatri in cui recita, di viaggi a sorpresa. «Una volta la chiamai per salutarla e Veronica mi raccontò di questo signore che la passava a prendere in aeroporto con il jet. Non mi voleva dire chi fosse poi ho capito…», sorride Gotti. L’ammiratore in doppiopetto blu le piace, anche se Veronica non si lancia in grandi confidenze. «Eravamo amiche, amiche vere, stavamo sempre insieme, ma delle sue cose più intime non parlava volentieri», dice la Costantini. Che quel corteggiatore avesse fatto colpo, la compagna di palco lo capisce da un episodio avvenuto dietro le quinte del Magnifico cornuto, nella stessa sera delle cento rose. «Per quello spettacolo, Veronica s’era fatta bionda, lei che di solito era mora», dice l’amica. «Così, quando Berlusconi è arrivato in camerino per complimentarsi io gli ho detto: “Glielo dica lei, che sta meglio bionda che bruna!”. E Veronica, secca: “Fatti i fatti tuoi”. Non mi aveva mai risposto così».

IL SOGNO DI UNA DONNA

Quanto pesano, i soldi? Per una che ha sempre dovuto far i conti alla lira, pesano di sicuro. Ma alzi la mano la donna che non sogna di essere corteggiata a suon di cene e gioielli. «Quando si costruisce un rapporto, ogni cosa è una specie di tassello che si mette nel grande affresco dell’innamoramento», riflette oggi Pillitteri. «Io, però, ho sempre saputo che è stato un amore a prima vista, che lei era molto innamorata. E quando chiesi a un amico di Silvio: “Sì, ma lui?”, mi rispose: “Anche lui, te lo posso assicurare”».

Quando Berlusconi incontra Veronica, e la scorrazza su e giù sul suo jet, è ancora sposato con Carla Dall’Oglio, la sua prima moglie. Marina e Pier Silvio sono ancora bambini.

UNA COSA DIVERSA

Ma almeno all’inizio, Berlusconi non ha occhi che per la Lario. «Dovevamo incontrarci a Santa Margherita Ligure per discutere di una cosa, era estate. Ho parcheggiato la macchina, ho cominciato a camminare sul lungomare e me li sono visti venire incontro, lui e Veronica. Parevano veramente due fidanzatini. L’immagine dell’amore allo stato nascente», ricorda Paolo Pillitteri. «Quando lo avevo incontrato, anni prima, era sempre pieno di belle donne, una più bella dell’altra. Ma con lei era una cosa diversa, si vedeva».

La loro relazione, si sa, comincia in modo clandestino. Veronica vive in via Rovani 2, a Milano, sopra gli uffici della Fininvest: qui affronterà la prima gravidanza, finita in un aborto terapeutico, qui nel 1984 nascerà la prima dei figli dati a Berlusconi, Barbara. Il Cavaliere divorzia l’anno dopo, Veronica si trasferisce a Villa Belvedere, a Macherio, dove nascono Eleonora e Luigi. E comincia la sua vita da first lady della Brianza.

«Veronica era una padrona di casa molto attenta, gentilissima. Ti metteva a tuo agio, era molto dolce, molto mite e soprattutto molto bella», dice Pillitteri, che nel 1990 unisce la coppia in matrimonio, a Palazzo Marino. Lady Berlusconi sceglie di fare una vita ritirata, dosa le apparizioni pubbliche col contagocce. Ma ha le sue idee, e non ci rinuncia. I bambini frequentano la scuola steineriana, non guardano la tv, la guerra in Iraq non le piace.

Silvio è sempre più assente, ma Veronica sembra sopportare: «Non ho mai chiesto a mio marito ciò che non poteva darmi», racconta la Lario a Maria Latella, autrice di Tendenza Veronica. «Sapevo che non ci sarebbero stati percorsi comuni e ho scelto una vita parallela, senza interferenze, per rispettare quel suo desiderio di apertura al mondo».

IL GOSSIP SMENTITO

Per chi la guarda da fuori, quella di Veronica e Berlusconi sembra la vita, forse un po’ distante, di una coppia tutto sommato unita.

Eppure, anni fa, è accaduto qualcosa che pochi ricordano. Delle varie Ruby e Patrizia, allora, non c’era ancora traccia. Ma un giorno, un gossip comincia a serpeggiare per Roma: il Cavaliere spedisce quotidianamente grandi mazzi di rose rosse a una destinataria sconosciuta. «Certo, sono fiori per mia moglie!», esclama lui, quando la diceria diviene pubblica. Tempo 24 ore e da Macherio, arriva, gelido, un chiarimento a mezzo stampa: «La signora Lario comunica di non aver mai ricevuto alcun mazzo di rose rosse da Palazzo Chigi». Era il 1995. E Veronica, probabilmente, aveva già capito tutto.
 Fonte: http://www.oggi.it/

REDDITOMETRO. Tutti i consigli per non incappare nelle maglie del Fisco

Redditometro, forse ci siamo. Dopo oltre un anno di attesa, tra grida e annunci, sta per arrivare davvero il nuovo strumento per snidare gli evasori.

CONTROLLI AUTOMATICI – Occhio alle spese. Il Fisco non tollererà più esborsi incompatibili con il reddito di una famiglia (o di un single). I controlli scatteranno in automatico, quando i due valori discordano per una soglia superiore al 20%. In tal caso l’Agenzia delle Entrate indagherà sull’anomala difformità. E per il contribuente inizierà una difficile battaglia. Il redditometro si applicherà a partire dai redditi del 2009, per 26 tipologie di beni e servizi sui 56 presi in considerazione. Il Fisco prenderà sempre in considerazione il valore più alto tra quello dichiarato dal contribuente e quello risultante dalle medie dell’Istat.

ESEMPIO - Il contribuente dovrà cercare di attenersi ai paletti previsti dalle tabelle dell’Istat. Si tratta dei valori riportati nella serie «Spesa media mensile familiare» in cui, per ciascuna delle 11 tipologie di famiglie (single con meno di 35 anni, tra 35 e 64 e più di 65; coppie senza figli e/o altri familiari con meno di 35 anni, tra i 35 e i 64 e oltre i 65; coppie con uno, due o tre figli; monogenitore e «altre tipologie») a ogni bene o servizio acquistabile si attribuisce un valore medio di spesa, che cambia anche a seconda della collocazione territoriale. Nel 2011 una coppia con figlio a Milano, secondo l’Istat dovrebbe avere una spesa mensile media per alimentari e bevande di 579,45 euro: quasi 7 mila euro annui. Se i figli sono due, l’esborso mensile medio tollerato sale a 642,97 euro, soglia che, a parità di nucleo familiare, a Roma scende a 585,61 euro e a Napoli sale a 634,07 euro. 
LE TABELLE DELLE SPESE ISTAT, NELLE GRANDI CITTA’ 



IL CONSIGLIO AL CONTRIBUENTE - Sarà meglio controllare mensilmente se il livello di spesa per ogni singola voce è adeguato a quello indicato nella tabella Istat per la rispettiva tipologia di famiglia. Il Fisco prevede cinque macroaree: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole. Il contribuente di Busto Arsizio può perciò fare riferimento ai dati di Milano, mentre quello di Pagani dovrà confrontarsi con le tabelle di Napoli.

CENTO VOCI DI SPESA - Il redditometro comprende oltre 100 voci di spesa. Dagli asili nido ai mutui, dagli elettrodomestici agli abbonamenti per le pay-tv, dall’attività sportive ai centri benessere e ai viaggi organizzati. Terminata la sperimentazione, da febbraio il nuovo strumento dovrebbe entrare a regime. Nel mirino ci sono 40 milioni di contribuenti. «Il redditometro riguarderà le dichiarazioni presentate nel 2010, relative cioè all’anno d’imposta 2009. L’obiettivo è accertare la coerenza tra il reddito dichiarato e la capacità di spesa », spiega Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate.

SETTE CATEGORIE - Nell’ambito del nuovo strumento anti-evasione sono state individuate sette categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazione e contributi, istruzione, attività sportive e ricreative e cura delle persona, altre spese significative, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Nel capitolo abitazione, entrano nel redditometro le spese relative ai mutui, alle ristrutturazioni, agli elettrodomestici, agli arredi ma anche quelle per l’energia elettrica, i collaboratori domestici, la telefonia fissa e mobile e il gas. Quanto ai mezzi di trasporto, sotto la lente del fisco finiscono le spese per minicar, caravan, barche, moto, auto e mezzi di trasporto in leasing o noleggio. Sul fronte delle assicurazioni e dei contributi previdenziali, entrano nel redditometro le assicurazioni vita, danni, malattia, responsabilità civile, incendio e furto, ma anche i contributi obbligatori, volontari e la previdenza complementare. Nel capitolo istruzione appaiono le spese per asili nido, scuole, corsi di lingue straniere, soggiorni di studio all’estero, corsi universitari, master e canoni di locazione per studenti universitari. Quanto alle attività sportive e ricreative, nel redditometro entrano le spese per le attività sportive, i circoli culturali, i cavalli, i giochi on line, gli alberghi, gli abbonamenti allo stadio o ad altri eventi sportivi e culturali. Le spese significative oggetto di attenzione da parte del fisco riguarderanno gli oggetti d’arte, i gioielli e i preziosi, ma anche le donazioni a onlus e simili e gli assegni corrisposti al coniuge.

CONTO ALLA ROVESCIA – Sarà messo a disposizione dei singoli contribuenti, e degli intermediari che li assistono, un software per verificare la coerenza della propria posizione. Le famiglie considerate sono oltre 22 milioni e verranno divise in 55 gruppi omogenei, ottenuti incrociando gli 11 nuclei familiari, dai single con meno di 35 anni alle coppie con più di tre figli, alle cinque grandi aree geografiche (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole). Per ciascuno dei 55 gruppi omogenei le voci indicative della capacità di spesa contribuiscono in misura differenziata alla stima del reddito della famiglia. «Lo strumento verrà utilizzato esclusivamente per orientare il contribuente verso la compliance (l’adesione, ndr) e per potenziare l’analisi del rischio di evasione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Se il contribuente, pur consapevole della incoerenza, non modifica il comportamento dichiarativo, viene sicuramente selezionato per ulteriori approfondimenti, calibrati in funzione dell’entità dello scostamento. Se lo scostamento tra i redditi e le spese è basso, il fisco non procederà ad accertamenti; se lo scostamento è medio parte la prima fase del contraddittorio per approfondire le cause dello scostamento stimato; se lo scostamento è molto elevato si procede all’accertamento», afferma Befera.

CRESCONO LE IMPOSTE RECUPERATE - «Si tratta di uno strumento di compliance messo a disposizione dei cittadini per capire la coerenza tra reddito e spese», tiene a sottolineare il direttore dell’Agenzia. Che sventola con orgoglio i suoi dati: 11,5 miliardi di euro di evasione recuperati nel 2011 contro i 10,5 dell’anno precedente; due milioni di controlli fatti nel 2011, oltre 700.000 su imposte indirette, un milione sulle dichiarazioni dei redditi e 300 mila su materia di registro. «Il recupero dell’evasione è stato rafforzato rispetto agli anni precedenti, facendo registrare un trend nettamente positivo», ha spiegato Befera nel corso di un’audizione in commissione Finanze alla Camera, lo scorso anno. 
Fonte: http://www.oggi.it/

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