lunedì 15 aprile 2013

I 10 posti più strani dove sposarsi

Si può dire che sul matrimonio ci siano due scuole di pensiero: c’è chi lo vede come una cerimonia che deve rispettare la tradizione in modo rigoroso, ed altri che invece scelgono di reinterpretare questo momento in modo decisamente personale.
Ecco allora che a volte capita che il matrimonio si svolga in luoghi decisamente insoliti. Ecco una carrellata.

In un manicomio abbandonato
Rob e Alesia Conover hanno rinnovato la loro promessa di matrimonio in un manicomio abbandonato: “i nostri amici ci hanno sempre detto che siamo un po’ pazzi: hanno ragione”

da centralillinoisghosthunters.com




In volo con i jetpack
Amanda Volf e Grant Engler volevano farsi notare, e ci sono riusciti, affittando dei jetpack che hanno indossato per il loro matrimonio “volante” a Newport Beach

jet pack




Sul picco di una montagna
Bob e Antoine sono amanti delle montagne di Seneca Rock, in West Virginia, dove è scattata anche la proposta di matrimonio. La coppia e i parenti più stretti ha scalato la cima rocciosa, mentre il fratello dello sposo è salito su una cima adiacente per fare le foto.
seneca rock
 
 Ad una convention di Star Trek
I fan di Star Trek Jossie Sockertopp e Sonnie Gustavsson hanno deciso di sposarsi… con rito Klingon. Ispirati dal matrimonio tra Worf e Dax rappresentato in una puntata di Deep Space Nine, hanno realizzato il loro sogno ad una convention dedicata a Star Trek, a Londra.
 
matrimonio 03


In un furgoncino
Las Vegas è sempre stata famosa per i matrimoni super-veloci, con le chiesette sempre pronte a unire una coppia. Andy Gonzalez e James Cass hanno fatto un passo oltre, fondando la Las Vegas Wedding Wagon, un’agenzia il cui servizio è quello di fornire un furgoncino che può sposare una coppia direttamente sul marciapiede, per soli 99 dollari. Stephanie e Kelly Tucker, dalla Louisiana, sono stati i primi clienti.

furgone da matrimonio

Al cimitero
Diane Waller e  Randy Kjarland si sono sposati al cimitero di Oakwood: il loro desiderio infatti era quello di includere nella cerimonia i loro genitori, che avevano sempre approvato la loro relazione, ma sono mancati diverso tempo fa.

matrimonio.cimitero

 
Dentro un negozio di ferramenta
Eva James e Darul  Pittman si sono conosciuti in un negozio di ferramenta della catena True Value, tra barattoli di vernice e  cacciaviti. I due hanno deciso di sposarsi nel punto esatto dove si s sono incontrati: un’idea nata inizialmente per scherzo, ma che poi i due sposini hanno deciso essere  la loro strada.

sposi in ferramenta


Su twitter
Una coppia turca, Cengizhan Celik e Candan Canik sono i primi ad essersi  scambiati la promessa matrimoniale via twitter, con l’approvazione del sindaco della cittadina dove vivono, che ha officiato le nozze.

matrimonio-twitter


In una stazione di servizio
Una coppia greca di Patras ha tenuto la festa di nozze in una stazione di servizio. In questo caso non si tratta però di passione degli sposi per le pompe di benzina, ma della necessità di risparmiare, che ha spinto la coppia a tenere i festeggiamenti nella stazione di servizio dello sposo.

matrimonio 01


In 30 posti diversi
Alex Pelling e Lisa Gant hanno deciso di esagerare, proponendosi di sposarsi non una ma ben 30 volte. La lista dei luoghi dove si sono sposati include  Peru, Messico, Hollywood, Las Vegas, Hawaii, Chile, Antigua, Costa Rica, Colombia e Regno Unito.

matrimonio sott, acqua



Viaggio di nozze in prigione, per sposini che avevano abbandonato i figlioletti da soli a casa durante il matrimonio



marito-moglie
I neosposi Daniel Richards e Kymberely Frederick hanno avuto un viaggio di nozze indimenticabile. Anche se ne avrebbero fatto a meno, immaginiamo.
Infatti i due, che convivevano già da qualche anno, sono stati arrestati con l’accusa di maltrattamenti per avere lasciato i figlioletti di uno, due e tre anni a casa da soli mentre loro erano alla cerimonia di matrimonio.
I due si sarebbero fatti prestare l’auto da un vicino di casa per andare alla cerimonia di matrimonio civile, che si è tenuto al tribunale di Seminole County. Solo mentre erano in viaggio hanno pensato di chiamare un’altra vicina per chiederle di dare un’occhiata ai bambini mentre loro erano fuori casa.
La vicina però ha giudicando sconsiderato il comportamento di due genitori che lasciano a casa figli così piccoli senza essersi assicurati che fossero al sicuro, ed ha deciso di avvisare anche la polizia.
E così, dopo la cerimonia presso il tribunale, gli sposini hanno dovuto spostarsi solo di qualche stanza, per essere “ospitati” nelle celle della prigione di Seminole County, con l’accusa di abbandono di minore.
Fonte: notizie.delmondo.info

sabato 13 aprile 2013

Sigaretta elettronica vietata ai minori di 18 anni



Senza ombra di dubbio è il trend degli ultimi mesi. Fumatori ed ex fumatori non parlano d’altro che degli effetti della sigaretta elettronica, business sempre più in auge in Italia e all’estero.
C’è chi ha sostituito il tabacco delle sigarette con questo ‘strumento innovativo’, malgrado rimanga una folta schiera di scettici che preferisce non approcciare al nuovo modo di fumare.
C’è chi alterna sigarette a sigarette elettroniche. La notizia dell’ultim’ora è, tuttavia, un’altra. Le sigarette elettroniche sono state vietate ai minorenni.
Coloro che hanno meno di 18 anni d’età non potranno fumarle.
Lo ha stabilito un’ordinanza firmata oggi da Renato Balduzzi, Ministro della Salute, che ha innalzato dai 16 ai 18 anni il divieto di vendita delle sigarette elettroniche con presenza di nicotina.
Viene così cambiata di fatto l’ordinanza dello scorso settembre, la quale sarà in vigore fino al 23 aprile 2013. Dopo quella data e fino al 31 ottobre 2013 il divieto di vendita vale per i minori di anni 18. La nuova ordinanza si è resa obbligatoria in concomitanza con la norma del ‘Decreto Balduzzi‘ che dal primo gennaio 2013 alza a 18 anni il limite di età per la vendita dei prodotti del tabacco.
Le sanzioni per l’inosservanza dell’ordinanza sono le stesse contemplate dal Decreto Balduzzi per la vendita di prodotti del tabacco a minori di anni 18.
Fonte: Aciclico 


Famiglia in gita Pasquale nascondeva un quintale d’oro in auto



Una pattuglia di finanzieri del Gruppo Ponte Chiasso, nel corso di una normale l’attività di controllo presso la dogana, ha intercettato il giorno di Pasqua un’autovettura guidata da un cinquantatreenne italiano che risiede in Svizzera. L’uomo viaggiava in compagnia della moglie e dei tre figli piccoli, prossimo ad una normalissima gita di Pasqua. All’apparenza si tratta di un controllo come tanti.
Un controllo come tanti?
Dopo aver controllato l’utilitaria in maniera veloce, i finanzieri non avevano trovato nulla di ‘strano’. Percepivano però un crescente nervosismo da parte dei familiari in gita. Non capendone il motivo e ricevendo inoltre risposte aleatorie ad alcune domande incalzanti, il cinquantenne e sua moglie sono stati portati in caserma per un controllo approfondito dell’auto.
Un’accurata ispezione della macchina ha fatto si che potesse essere trovati in due doppifondi ricuciti sotto i sedili dell’automobile, dodici lingotti d’oro. Pesavano complessivamente un quintale e dieci chili. Valevano, complessivamente, 4,5 milioni di euro.
Ogni lingotto del prezioso metallo non contemplava certificato di provenienza, grado di purezza e informazioni sulla sua ‘legalità’. Era semplicemente avvolto in carta di giornale e confezionato con del nastro adesivo.
Il cinquantenne alla guida rappresentava legalmente una società svizzera. Egli non è stato in grado di fornire spiegazioni o dimostrare ai finanzieri la legittima provenienza dell’ingente ‘bottino’.  Così, è stato denunciato a piede libero alla locale Procura della Repubblica per il reato di riciclaggio (art. 648-bis del codice penale) mentre l’oro e l’automobile sono stati sottoposti a sequestro preventivo d’urgenza. Attualmente sono in corso le indagini per accertare provenienza e destinazione dell’oro.
Fonte: Aciclico 

Obama si taglia lo stipendio ◄ clicca x leggere la notizia



Percepirà il 5 per cento in meno, per un totale di 20mila dollari l’anno. Quello di Barack Obama è un gesto di solidarietà verso i milioni di dipendenti pubblici che perderanno decine di ore di lavoro pagate per via della spending review che obbliga il governo federale di risparmiare 85 miliardi di dollari.
Il presidente americano guadagna 400mila dollari l’anno per cui i 20.000 dollari in meno in busta paga sono una ‘formalità’. In ogni caso il suo gesto è stato abbastanza apprezzato dalle organizzazioni rappresentanti i lavoratori federali, le quali hanno considerato ‘positiva’ la mossa presidenziale. Per i lavoratori è un modo per avvicinarsi alla loro sofferenza. Non è dello stesso parere William Dougan, presidente del National Federation of Federal Employees: “I dipendenti pubblici che perderanno posti di lavoro guadagnano tra i 25mila e i 75mila dollari, non stipendi a sei cifre”.
Uno scetticismo, quello di Dougan, in qualche modo giustificato dai numeri.
La reazione dei Repubblicani
L’opposizione ha criticato con vigore la decisione, accusando il padrone di Casa (Bianca) di voler prendere in giro i lavoratori: “Con questo gesto – affermano i Repubblicani – Obama crede che nessuno penserà più ai problemi di budget”.
Eppure, l’esempio del presidente ha già raccolto un largo seguito: anche altri rappresentanti del governo hanno deciso di dare una sforbiciata ai propri guadagni. 

Fonte: Aciclico

 
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