sabato 22 giugno 2013

LA RAGAZZA ALLERGICA ALLE PROPRIE LACRIME



Sono solo 35 al mondo le persone allergiche all’acqua, e Katie Dell, 26 anni, purtroppo è una di queste. Le sue lacrime le fanno veramente male, per non parlare di una doccia, la quale richiederebbe minimo due ore di cure. Stesso discorso per il sudore, o per la pioggia. Cosa accade nel momento in cui si bagna in un modo qualsiasi? La pelle le brucia terribilmente. Dunque, se piove, Katie non può nemmeno uscire.

Katie risiede a Flint, nel Galles del Nord. A causa della sua terribile allergia, ha dovuto licenziarsi dal suo lavoro di insegnante di danza, per le reazioni scatenate dal sudore. Ancora peggio per lei, però, è che non può neppure piangere. Non può guardare film tristi, per paura di versare lacrime.

A 16 anni, dopo un’operazione alle tonsille, comparvero i primi sintomi, proprio dopo aver preso la penicillina. I medici hanno parlato di alterazione di livello di istamina nel suo corpo. Da quel momento, si verificava una reazione cutanea ogni volta che si bagnava: ha provato a cambiare saponi, a cambiare alimentazione, ma non c’è stato nulla da fare. Solo due anni fa si è capito che si tratta di orticaria acquatica, alla quale purtroppo ancora non ci sono cure.

IL RAGAZZO CON I PELI SULL’OCCHIO



Una vicenda davvero incredibile, il cui protagonista è un ragazzo di soli 19 anni che ha avuto a che fare con una malattia davvero rarissima: come potete vedere dalla foto, il bulbo oculare destro dell’iraniano è stato colpito da una cisti, che ha dunque provocato la formazione di una peluria.

La cisti, come potete vedere, si trova proprio vicino alla pupilla, e come potrete immaginare ciò ha causato diversi problemi al ragazzo, sia per quanto riguarda la vista che per quanto riguarda la chiusura delle ciglia: ogni volta che le chiudeva, gli provocava un gran fastidio.

Ciò è stato causato da quello che viene definito un dermoide limbare, ovvero un tumore congenito, che provoca la nascita di ghiandole sudoripare, denti, o peli, proprio come nel caso di questo 19enne iraniano. Per fortuna, grazie all’intervento dei medici, che hanno operato chirurgicamente, la massa tumorale è stata rimossa.

Con essa, dunque, è stata rimossa anche la pallina di 5 mm di diametro. Il paziente si è dichiarato molto soddisfatto, ed ha confessato che prima di allora la vista e il battito delle ciglia erano per lui una vera e propria tortura.

TENERE IL PC SULLE GAMBE PUÒ ESSERE MOLTO PERICOLOSO



Una rivista scientifica  ha recentemente confermato che lavorare con un computer appoggiato sulle gambe in collegamento wi-fi può mettere a rischio la possibilità di diventare futuri papà

L’allarme è stato lanciato dalla rivista Fertility and Sterility dopo uno studio condotto sia negli Stati Uniti sia in Argentina, dove i riflettori sono stati puntati sulle radiazioni che vengono quotidianamente emesse dalle reti senza fili.

Nello studio sono stati presi in considerazione ben 29 uomini di fascia età c0mpresa tra i 26 e i 45 anni ai quali è stato prelevato dello sperma che poi è stato esposto per circa 4 ore a delle radiazioni wi-fi.

Alla fine dell’esperimento il 25 per cento dello sperma esposto al wi-fi aveva smesso di muoversi mentre il nove per cento aveva mostrato danni al Dna. In confronto solo il 14 per cento dei campioni tenuti lontani dal wi-fi aveva perso mobilità mentre i danni al Dna avevano riguardato solo il tre per cento dei campioni. Un test separato che ha preso in esame un laptop connesso a internet via cavo ha prodotto danni irrilevanti allo sperma.

La connessione wi-fi è ora nuovamente sotto discussione.

Una prudenza altamente giustificata secondo altri ricercatori: Allan Pacey, un esperto citato dalla Bbc, ha osservato che lo sperma usato nei campioni di laboratorio »è diverso da quello nel corpo prima dell’eiaculazione che a sua volta è protetto da altre cellule, tessuti e fluidi dell’organismo«. Secondo Pacey »è troppo presto per stabilire con certezza che dopo quattro ore di wi-fi un uomo rischia di restare sterile«. La scoperta tuttavia ha alimentato preoccupazioni sollevate da altri studi: ricercatori canadesi hanno messo di recente in allarme che le radiazioni prodotte dai telefoni cellulari hanno indebolito lo sperma in test di laboratorio.

SECONDO UNO STUDIO, PIÙ SI È INTELLIGENTI E PIÙ SI È SOGGETTI A DEPRESSIONE E ANSIA



Ad affermarlo è un recente studio, secondo il quale chi gode di una certa capacità intuitiva e ne usufruisce per curare delle persone con dei problemi, ed ha dunque l’opportunità di analizzare e comprendere appieno i loro problemi e le loro sofferenze, ha evidentemente una sensibilità maggiore, e ciò lo porta ad una consapevolezza dannosa proprio per se stesso.
In poche parole, venire a conoscenza di certe malattie e di certi sintomi, e comprenderne le cause, non è assolutamente positivo, soprattutto per alcuni soggetti. Se pensavate che alcune “cattive” abitudini, come quelle legate al mondo della droga, fossero caratteristiche da attribuire solo ai ceti più bassi, e dunque teoricamente meno acculturati, questo è stato ormai confutato.
Ciò che accomuna le grandi menti a quelle più volubili è la curiosità: grazie allo studio condotto da alcuni scienziati dell’Università di Toronto e del Mount Sinai Hospital, è stato finalmente compreso il legame tra la curiosità e l’intelligenza, che sarebbero legate proprio a livello molecolare da una proteina in una zona del cervello di cui finora non si sapeva proprio nulla. Tale proteina controllerebbe entrambi i caratteri umani.
Quindi, nonostante la cultura sia il fondamento della società, più si accresce il proprio quoziente intellettivo più vi è la possibilità di andare incontro a condizioni sfavorevoli quali la depressione e l’ansia.
È proprio per questo che tantissime persone intelligenti cadono nel mondo della tossicodipendenza, o in quello dell’alcol: secondo alcuni scienziati britannici, le persone intelligenti hanno una probabilità più alta di essere ubriachi, ad esempio, il sabato sera. Ecco, proprio qui si trova il nesso tra sofferenza e intelligenza.

DORMIRE SENZA VELI FA BENE ALLA SALUTE. POTENZIA GLI ORMONI ANTI-INVECCHIAMENTO



Un girovita più sottile, una più appagante vita di coppia e un equilibrio ormonale più solido. Sono questi in sintesi i benefici del dormire senza veli. Secondo gli esperti, dormire svestiti ha i suoi vantaggi.

Innanzitutto, dormire senza pigiama potenzia gli ormoni anti-invecchiamento. Quando dormiamo in un ambiente troppo caldo (con temperatura superiore ai 21°C) l’organismo interrompe il rilascio degli ormoni anti-invecchiamento, tra cui la melatonina. Il raffreddamento del corpo, al contrario, stimola la produzione di questo ormone che ci fa sentire più giovani e forti.

Se di notte fa troppo caldo inoltre non sarà nemmeno possibile bruciare i grassi. E naturalmente la linea ne risentirà. Dormire almeno 7-8 ore aiuta a bruciare calorie e controllare l’appetito. E dormire svestiti è ancora più vantaggioso per un corretto equilibrio ormonale.

Un altro degli ormoni particolarmente influenzato dalla temperatura corporea notturna è il cortisolo: se fa troppo caldo tendiamo a svegliarci durante la notte, quando il livello di cortisolo è ancora troppo alto. Ciò provoca stress, aumento dell’appetito e della pressione sanguigna e una diminuzione della libido. Libido che invece è favorita e alimentata quando si dorme senza veli accanto al partner: aumenta considerevolmente il livello dell’ormone ossitocina, molto importante soprattutto per la donna perché la aiuta a controllare e gestire lo stress.

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